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Agostini (Tsrm-Pstrp): “La Regione non ci escluda dal confronto sulla programmazione sanitaria”

Tra i temi da discutere, secondo la presidente dell’Ordine, ci sono quelli alla creazione di nuovi servizi territoriali che dovranno fondarsi su un riassetto delle cure primarie e dei Dipartimenti di Prevenzione, nonché su nuove configurazioni delle strutture sanitarie e socio-sanitarie intermedie fra ospedale e domicilio. “Occorrerà puntare sul lavoro in equipe multidisciplinari e multi professionali, su organizzazioni aperte e flessibili che rivedano anche l'assegnazione delle funzioni di responsabilità”.

02 SET - “Come Ordine abbiamo più volte chiesto a chi si occupa in Regione Friuli Venezia Giulia di sanità e di pianificazione delle risposte ai bisogni di salute, ossia al vicegovernatore con delega alla salute Riccardo Riccardi, di essere partecipi a quelle che sono le fasi di programmazione in materia sanitaria”. A ribadire oggi l'appello alla Regione è Susanna Agostini, Presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione per la Regione FVG.
 
L’Ordine TSRM-PSTRP della Regione FVG, che rappresenta oltre 4.000 professionisti della sanità, fa riferimento alla impellente necessità di organizzazione della rete dei servizi sanitari e socio-sanitari a seguito della pandemia Covid-19. Un’opportunità da non perdere alla quale il Presidente dell’Ordine chiede con forza di partecipare per la gestione della macchina sanitaria regionale.

“Durante la fase 1 dello "tsunami" Covid, molto lavoro è stato fatto negli ospedali, ma anche sul territorio – continua Agostini - basta pensare alla mole di attività legate ai tamponi e ai sierologici oppure alla sorveglianza sulle quarantene, sugli ambienti di vita e luoghi di lavoro, sui rischi biologici, alla relazione con i pazienti nel proprio domicilio ecc… Ma per rispondere alle caratteristiche emergenti della nuova domanda di salute sarà necessario non solo potenziare le attività dei Dipartimenti di Prevenzione, il cui impatto sul controllo della pandemia è stato, ed è tuttora, assolutamente strategico nella gestione dei casi e dei contatti, ma anche quelle di assistenza e riabilitazione domiciliare e territoriale con un’organizzazione capace di fornire un adeguato sistema di educazione, protezione ed empowerment del cittadino. La sfida sarà quella di passare da una sanità di attesa ad una multipolare e di iniziativa”.

I punti sui quali la Presidente TSRM-PSTRP chiede di avviare un confronto con i rappresentanti della sanità regionale sono relativi alla creazione di nuovi servizi territoriali che dovranno fondarsi su un riassetto delle cure primarie e dei Dipartimenti di Prevenzione, nonché su nuove configurazioni delle strutture sanitarie e socio-sanitarie intermedie fra ospedale e domicilio, in grado di realizzare la presa in carico di soggetti fragili, anziani, spesso con pluripatologie croniche, i cui bisogni, che vanno correttamente stratificati, sono determinati da fattori sia clinici che sociali e non solo riferibili alla malattia da SARS-CoV2, anche se di quest'ultima si deve tenere conto.

Inoltre, sempre secondo l’Ordine di TSRM-PSTR, andrebbero potenziati e ampliati i servizi che riguardano le altre fasce di popolazione un po’ accantonate, ma non per questo prive di bisogni assistenziali: una su tutte quella dei bambini con disturbi del neurosviluppo, ampiamente colpiti in tutte le fasi della pandemia. Ai loro bisogni, e a quelli delle loro famiglie, i servizi territoriali di neuropsichiatria infantile hanno risposto rimodulando gli interventi riabilitativi e potenziando l’attività indiretta con incontri di supervisione online, consegna di giochi e materiali a domicilio, fra l’altro unica soluzione possibile in momento di emergenza.

“Occorrerà puntare sul lavoro in equipe multidisciplinari e multi professionali, su organizzazioni aperte e flessibili che rivedano - conclude Agostini - anche l'assegnazione delle funzioni di responsabilità, in un continuum graduale di risposte e interventi parametrati alle varie fasi di salute / malattia / potenziali riacutizzazioni. In questo senso è già stato diffuso un documento dalla Federazione Nazionale, "Potenziamento e riorganizzazione della rete di assistenza territoriale". Con le scelte giuste verranno implementate le soluzioni appropriate e sostenibili di cui c’è assoluta necessità. Ma questo potrà avvenire solo attraverso il reale coinvolgimento e il contributo di tutte le professioni sin dalle fasi prodromiche, ciascuna con specifiche competenze da condividere in nuovi modelli organizzativi”.

Endrius Salvalaggio

02 settembre 2020
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