Cisl Fp: “Azienda Friuli centrale a rischio collasso”
Spiegano: “La preoccupazione nasce dall’analisi dei dati del Rendiconto dei primi 6 mesi 2021 e dall’aggiornamento del Pal 2021 datato 20 agosto, non tralasciando le conseguenze della sospensione del personale non vaccinato. In 2 anni e mezzo le Aziende Sanitarie confluite in Asufc hanno perso 307 dipendenti. Nei 6 mesi del 2021, abbiamo assistito a un’emorragia di personale infermieristico…”
04 OTT - La Cisl Fp è “estremamente preoccupata” per la tenuta dei servizi sanitari dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) che definisce “a rischio collasso”. Lo affermano in una nota i dirigenti sindacali Cisl Fp di Asufc
Massimo Vidotto,
Giuseppe Pennino,
Fabrizio Oco,
Nicola Cannarsa.
“La preoccupazione - spiegano - nasce dall’analisi dei datidel Rendiconto dei primi 6 mesi 2021 e dall’aggiornamento del Pal 2021 datato 20 agosto, non tralasciando le conseguenze della sospensione del personale non vaccinato”. Secondo l'analisi dei sindacati: “Al 31 dicembre 2018 la somma del personale delle Aziende confluite in Asufc era di 8.939 dipendenti, il 30 giugno 2021 l'azienda certifica 8.833 unità. In 2 anni e mezzo le Aziende Sanitarie confluite in Asufc hanno perso 307 dipendenti (239 comparto e 68 dirigenti), situazione surreale iniziata con una drastica riduzione durante la fase commissariale (anno 2019) e che continua a tutt’oggi, nonostante l’emergenza sanitaria”.
“Durante i primi 6 mesi del 2021, abbiamo assistito a un’emorragia di personale infermieristico” e il fenomeno riguarda anche gli Oss, sui quali “urge un’importante presa d’atto delle condizioni in cui sono costretti a lavorare. Da anni - concludono - a prescindere dai governi regionali e dalla composizione delle direzioni aziendali assistiamo solamente ad annunci mediatici di assunzioni quando nei fatti il personale è sempre meno e i documenti aziendali lo attestano”, concludono dalla Cisl Fp.
04 ottobre 2021
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