Rete urgenza-emergenza. Lorenzin: “Ancora troppe disparità. Raggiungere standardizzazione verso l'alto su tutto il territorio”
di Beatrice Lorenzin
Stiamo girando l'Italia per fare una mappatura e una misurazione della qualità del servizio in tutto il territorio nazionale con l'obiettivo di rendere questo settore più misurabile e più performante perché può fare la differenza tra la vita e la morte. Organizzazione, standardizzazione e capacità reattiva, fanno la differenza.
23 MAG - Una delle priorità del Ministero della Salute è la gestione ottimale della rete dell'urgenza-emergenza, un settore che consideriamo importantissimo.
Purtroppo ci sono ancora delle disparità inaccettabili nelle varie Regioni d'Italia e uno dei nostri obiettivi è quello di raggiungere una standardizzazione verso l'alto della rete dell'urgenza-emergenza in tutto il territorio nazionale utilizzando a pieno le tecnologie oggi a disposizione per poter essere in qualsiasi momento raggiungibili e per mandare l'autoambulanza nel posto giusto al momento giusto, caricare il paziente e portarlo nei tempi previsti nell'ospedale in cui potrà essere curato al meglio per quella singola patologia ed eventualmente, poter fare già una parte della diagnosi a bordo tramite la telemedicina collegandosi con l'ospedale di riferimento. Non stiamo parlando di fantascienza ma di una realtà che è già presente in molte Regioni d'Italia.
In questo anno abbiamo affrontato alcune criticità proprio nel settore dell'emergenza, abbiamo anche istituito una Task force per quanto riguarda la rete dell'urgenza prenatale e stiamo girando l'Italia per fare una mappatura e una misurazione della qualità del servizio in tutto il territorio nazionale con l'obiettivo di rendere questo settore più misurabile e più performante perché può fare la differenza tra la vita e la morte. Poter agire entro la "golden hour" è quello che permette a una persona di vivere o di morire, per questo motivo credo che quella dell'emergenza sia una delle reti più importanti del Servizio Sanitario Nazionale. E organizzazione, standardizzazione e capacità reattiva, fanno la differenza.
Beatrice Lorenzin
Fonte: newsletter Ministero della Salute
23 maggio 2015
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