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Ddl concorrenza. Via libera da commissione Industria al bugiardino “digitale” e a nomina anche dei “non soci” a direzione di farmacie. Bocciata liberalizzazione dei farmaci di fascia C

di G.R.

Solo due emendamenti riescono a passare l'esame della X commissione del Senato. Molte, invece, le proposte accantonate: dai limiti alla partecipazione al capitale sociale delle società titolari di farmacie, alla fissazione di alcuni 'paletti' per scongiurare il crearsi di posizioni dominanti nel comparto, fino all’introduzione di un contributo obbligatorio a carico delle società proprietarie di farmacie per consentire la sostenibilità della previdenza di categoria.

03 MAR - Dopo i pareri espressi l'altro giorno dalla commissione Bilancio del Senato sulla loro compatibilità finanziaria, ieri la commissione Industria è passata a votare nel merito gli emendamenti agli articoli sulle farmacie del ddl concorrenza. Respinte tutte le proposte di mofica che puntavano a liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C, così come quelli che proponevano di istituire la farmacia non convenzionata, o ancora ad aumentare le indennità per le farmacie rurali.
 
In tema di farmacie, gli unici due emendamenti approvati dai senatori della X commissione sono stati il 48.50, a firma Andrea Mandelli (Fi) e Luigi D’Ambrosio Lettieri (CoR), che consente alle società di farmacisti la nomina a direttore della farmacia anche di un non socio, e il 48.0.15, a prima firma Laura Bianconi  (Ncd), che prevede per il cittadino la possibilità di scegliere il bugiardino sia in formato cartaceo che analogico o "mediante l'utilizzo di metodi digitali alternativi quali, ad esempio, App, mail o acceso a siti internet, e senza oneri per la finanza pubblica". 
 
Moltissimi, poi, gli emendamenti accantonati che affrontano il tema dell'ingresso dei grandi capitali nel settore: dai limiti alla partecipazione al capitale sociale delle società titolari di farmacie, alla fissazione di alcuni 'paletti' per scongiurare il crearsi di posizioni dominanti nel comparto. Tra gli accantonati si segnala anche la proposta che punta a garantire la sostenibilità della previdenza di categoria con l’introduzione di un contributo obbligatorio pari al 2% del fatturato annuo, a carico delle società proprietarie di farmacie.
 
Sarà trasformato in un ordine del giorno l’emendamento 48.80 a firma Andrea Mandelli (Fi) e Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), ritirato nel corso della seduta, relativo alla cosiddetta eccezione galenica, volto ad abrogare la disposizione normativa che rende inutilizzabili i principi attivi prodotti industrialmente, consentendo così al farmacista di utilizzare, nelle preparazioni galeniche, medicinali di origine industriale di cui è autorizzato il commercio in Italia o in altro Paese dell'Unione europea. L’emendamento 48.89, inoltre, è stato trasformato nell'ordine del giorno G/2085/32/10 che impegna il Governo a valutare l'opportunità di introdurre riferimenti normativi certi volti a regolamentare la figura e le attività dei concessionari di vendita dei medicinali.

 
Sempre in tema di grandi capitali, Giuseppe Marinello (Ap), riallacciandosi ai temi della recente cronaca, ha lanciato l'allarme sul possibile rischio di riciclaggio di denaro nel settore da parte di organizzazioni criminali. Dopo aver segnalato un recente rapporto della Dia di Reggio Calabria al riguardo, Marinello ha invitato i relatori e il Governo a "considerare con la dovuta cautela e prudenza la materia in questione, di rilievo per la sicurezza del Paese e la lotta alla criminalità, organizzata e non".
 
Intanto, come annunciato dal relatore Luigi Marino (Ap), sono attesi "al più tadi all'inizio della settimana prossima" gli emendamenti che dovranno essere presentati dai relatori.
 
Giovanni Rodriquez

03 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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