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Interrogazioni/8. Farmaci agli alunni: “Con reintroduzione del medico scolastico si potrebbero risolvere molti problemi”


"Il Ministero dell’Istruzione ha rappresentato l’intenzione di divulgare raccomandazioni, buone pratiche e modelli di patti educativi sulla somministrazione dei farmaci assicurando l’informazione, la formazione e la comunicazione sul tema, e indicando, al contempo, chiaramente chi siano i soggetti erogatori e fruitori e i relativi tempi di effettuazione". Così il viceministro alla Salute rispondendo all'interrogazione presentata da Boldrini (Pd).

24 SET - "Con la reintroduzione del medico scolastico, molti dei problemi segnalati sarebbero risolti". Così il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, rispondendo ieri in Commissione Sanità all'interrogazione presentata da Paola Boldrini (Pd), con la quale si chiedeva conto del rispetto da parte delle Regioni delle linee guida sulla somministrazione di farmaci agli alunni in orario scolastico.
 
Il Ministero della salute, ha ricordato Sileri, "pone da tempo particolare attenzione alla questione posta dall’interrogante e considera di primaria importanza la realizzazione di azioni, interistituzionali e sinergiche, finalizzate al raggiungimento di obiettivi prioritari posti a garanzia della salute dei cittadini e, nel caso particolare in esame, dei soggetti in età evolutiva.

In linea con gli obiettivi indicati e al fine di garantire il pieno diritto all’istruzione e alla salute, nel 2012 il Ministero ha partecipato ai lavori del 'Comitato Paritetico nazionale per le malattie croniche e la somministrazione di farmaci a scuola'; quest’ultimo è stato istituito presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ed è composto dai rappresentanti del MIUR, del Ministero della salute (Direzione generale della programmazione sanitaria e Direzione generale della prevenzione sanitaria), delle Regioni, di Federsanità, Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), ISTAT ed esperti medici".

Il Comitato ha prodotto il documento tecnico dal titolo "Linee Guida per la somministrazione dei farmaci a scuola", "contenente il modello d’intervento per la continuità terapeutica e per le emergenze, in un’ottica di rete e di sistema integrato, con particolare riguardo alle tre più diffuse patologie croniche presenti in età scolastica: diabete, asma ed epilessia. Prima dell’approvazione definitiva da parte del Comitato preposto, la bozza del suddetto documento tecnico è stata presentata all’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza (26 maggio 2015), alle Associazioni di pazienti e famiglie e alle Società scientifiche (23 giugno 2015) e da questi positivamente accolta.

Nel settembre 2015, il suddetto Comitato ha elaborato il documento definitivo e il proseguimento dell’iter prevedeva la successiva definizione di un Accordo in Conferenza Unificata, non ancora attuato. Su sollecitazione delle Associazioni di pazienti e familiari, pertanto, nel marzo 2016 si è tenuto un incontro presso il Ministero della salute finalizzato a condividere gli sviluppi del documento in questione. A tale incontro erano presenti, oltre ai rappresentanti di Associazioni di pazienti e familiari, la Segreteria Tecnica del Ministro della salute unitamente a una dirigente della Direzione Generale della programmazione sanitaria, un dirigente della Direzione Generale dello studente del MIUR, i rappresentanti di Federsanità – ANCI, del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e la Senatrice Manuela Granaiola".

"Il Ministero dell’Istruzione - prosegue Sileri - per quanto di competenza, ha sottolineato di aver presente le problematiche relative all’inserimento scolastico dei bambini diabetici e ha confermato l’intenzione di garantire pienamente il diritto allo studio di tutti i minori che hanno necessità di farmaci durante l’orario scolastico, anche se affetti da patologie cliniche. In ragione di ciò, dopo aver ricordato l’istituzione del menzionato Comitato paritetico nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci a scuola, ha precisato quanto segue. Nel pieno esercizio del principio di autonomia organizzativa e didattica, le istituzioni scolastiche possono prevedere modalità di intervento finalizzate alla somministrazione di farmaci in orario scolastico.

Come indicato nelle Linee Guida del 25 novembre 2005, in particolare all’articolo 4, la somministrazione deve essere formalmente richiesta dai genitori degli alunni o dagli esercenti la potestà genitoriale, a fronte della presentazione di una certificazione medica attestante lo stato di malattia dell’alunno con la prescrizione specifica dei farmaci da assumere (conservazione, modalità e tempi di somministrazione, posologia). A seguito della richiesta scritta di somministrazione di farmaci, i dirigenti scolastici effettuano una verifica delle strutture scolastiche, mediante l’individuazione del luogo fisico idoneo per la conservazione e la somministrazione dei farmaci; concedono, ove richiesta, l’autorizzazione all’accesso ai locali scolastici durante l’orario scolastico ai genitori degli alunni, o a loro delegati, per la somministrazione dei farmaci; verificano la disponibilità degli operatori scolastici in servizio a garantire la continuità della somministrazione dei farmaci, ove non già autorizzata ai genitori, esercenti la potestà genitoriale o loro delegati".

Gli operatori scolastici possono essere individuati tra il personale docente ed ATA che abbia seguito i corsi di pronto soccorso, ai sensi del Decreto legislativo n. 626 del 94. Qualora nell’edificio scolastico non siano presenti locali idonei, non vi sia alcuna disponibilità alla somministrazione da parte del personale o non vi siano i requisiti professionali necessari a garantire l’assistenza sanitaria, i dirigenti scolastici possono procedere, nell’ambito delle prerogative scaturenti dalla normativa vigente in tema di autonomia scolastica, all’individuazione di altri soggetti istituzionali del territorio con i quali stipulare accordi e convenzioni".

"Nel caso in cui non sia attuabile tale soluzione, i dirigenti scolastici possono provvedere all’attivazione di collaborazioni, formalizzate in apposite convenzioni, con i competenti Assessorati per la Salute e per i Servizi sociali, al fine di prevedere interventi coordinati, anche attraverso il ricorso ad Enti ed Associazioni di volontariato (esempio: Croce Rossa Italiana, Unità Mobili di Strada). In difetto delle condizioni sopradescritte, il dirigente scolastico è tenuto a darne comunicazione formale e motivata ai genitori o agli esercitanti la potestà genitoriale e al Sindaco del Comune di residenza dell’alunno per cui è stata avanzata la relativa richiesta.

Il Ministero dell’Istruzione, tra l’altro, si è impegnato a diffondere l’educazione a corretti e sani stili di vita tra gli studenti e a inserire nel loro percorso di studi la promozione della salute come proposta educativa continuativa e integrata, a partire dalla Scuola dell’infanzia e fino alla Secondaria di secondo grado. La valorizzazione dei temi della salute nei programmi scolastici sancisce una stretta collaborazione tra sistema scolastico e sistema sanitario. Diventa, quindi, necessario definire e sottoscrivere patti educativi di territorio tra scuole, ente locale, associazioni, finalizzati ad un'equa gestione territoriale rafforzando la collaborazione con il servizio sanitario e le comunità locali, come peraltro tracciato nelle Linee Guida del 2005 all’articolo 4".

"Da ultimo, il Ministero dell’Istruzione - ricorda Sileri - ha rappresentato l’intenzione di divulgare raccomandazioni, buone pratiche e modelli di patti educativi sulla somministrazione dei farmaci assicurando l’informazione, la formazione e la comunicazione sul tema, e indicando, al contempo, chiaramente chi siano i soggetti erogatori e fruitori e i relativi tempi di effettuazione; la necessità di una adeguata formazione è stata evidenziata, in particolare, per differenziare le situazioni che richiedono continuità terapeutica rispetto a quelle che richiedono interventi di urgenza, sensibilizzando, a tal fine, tutta la comunità scolastica".

In conclusione, il Vice Ministro ha espresso l'avviso che, "con la reintroduzione del medico scolastico, molti dei problemi evidenziati dall'atto di sindacato ispettivo sarebbero risolti". 

24 settembre 2020
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