Manifestazione del 27 ottobre. Infermieri, lo strappo. I collegi Ipasvi di 15 province in piazza
Con una lettera inviata alla presidente dell'Ipasvi, i collegi provinciali degli infermieri di quindici province hanno comunicato la piena adesione alla manifestazione di sabato a Roma. E saranno presenti con propri striscioni. Precedentemente l'Ipasvi nazionale aveva scelto di aderire ai principi ma senza sfilare in corteo.
26 OTT - In piazza a Roma sabato 27 ottobre, insieme a medici, veterinari e dirigenti sanitari e amministrativi, sfileranno anche gli infermieri in rappresentanza dei collegi di 15 province dell'Ipasvi che, contrariamente a quanto deciso dal Comitato centrale Ipasvi che aveva confermato la sua adesione ai principi ma senza scendere in piazza, hanno scelto di esserci. Di persona, con i loro striscioni.
La decisione non è di oggi, ma risale al 22 ottobre scorso quando i "13" hanno scritto una lettera alla presidente dell'Ipasvi Annalisa Silvestro, auspicando la piena adesione della Federazione nazionale.
Non soddisfatti dell'adesione "a metà" i "dissidenti" hanno così scelto di fare da soli e ci hanno inviato la lettera insieme alla comunicazione ufficiale che a Roma loro ci verranno di persona.
Ecco la lettera:
Illustre Presidente Annalisa Silvestro,
desidero informarLa che gli Infermieri, Infermieri Pediatrici e gli Assistenti Sanitari delle Province di Bari, Milano-Lodi-Monza e Brianza, Salerno, Avellino, Matera, Catania, Potenza, Campobasso, Isernia, Firenze, La Spezia, Cosenza e Caserta, attraverso una decisione unanime, esprimono vicinanza e adesione alla manifestazione promossa dalle OO.SS mediche in indirizzo, in programma a Roma il giorno 27 ottobre p.v. La decisione è scaturita successivamente alla presa d'atto dell’alto contenuto politico e delle “motivazioni” che muovono la manifestazione, in particolare la tutela e la garanzia delle cure sanitarie dei cittadini e il diritto dei professionisti sanitari (tutti) ad erogarle, nel rispetto dei principi stabiliti dalle “buone pratiche” e dalle condizioni (organizzative e clinico - assistenziali) di garanzia e sicurezza, per i pazienti e per gli operatori.
I tagli lineari decisi unilateralmente per la spesa sanitaria, mettono al centro solo la compatibilità economica del sistema e non i bisogni di salute della gente. La questione è ancora più grave se pensiamo all'aumento della domanda legata alle variazioni epidemiologiche, all'aumento della cronicità e della complessità assistenziale, nonché alle condizioni sociali completamente diverse rispetto al passato.
Anche noi Infermieri abbiamo già pagato e stiamo continuando a pagare un prezzo pesantissimo e, nonostante tutto, con immensa fatica, stiamo mantenendo fede al patto con i cittadini, assicurando la continuità dei servizi e dell'assistenza. Oggi siamo arrivati al limite e non è più possibile seguire la "linea sartoriale"; le condizioni di sicurezza sono venute meno e i rischi per la gente e per i professionisti sanitari non sono più compatibili con la situazione in essere.
Certamente ci rendiamo conto della difficoltà del momento, ma altrettanto certamente vogliamo rendere evidente le difficoltà dei professionisti della salute a mantenere fede ai principi professionali, etici e deontologici che da sempre hanno caratterizzato il nostro fare e il nostro essere.
Auspichiamo, gentile Presidente, l'adesione compatta alla manifestazione da parte di tutti i Collegi IPASVI, sotto l'egida Federativa, perché questo significa condividere e supportare un momento civile e democratico di evidenza di un grave disagio e di solidarietà, a garanzia della gente e dei professionisti.
Rimaniamo in attesa di un Suo cenno, convinti dell'importanza dell'adesione compatta all'iniziativa, ad evitare singole adesioni, sicuramente di minore impatto e visibilità.
Per conto dei Collegi di: Bari, Milano-Lodi-Monza e Brianza, Salerno, Avellino, Matera, Catania, Potenza, Campobasso, Isernia, Firenze, La Spezia, Cosenza e Caserta
Giovanni Muttillo
Presidente Collegio IPASVI di Milano-Lodi-Monza e Brianza
26 ottobre 2012
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