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Nuova tariffa medicinali preparati in farmacia. Lorenzin: “Un grande lavoro di squadra” Mandelli: “Decreto figlio di unità di intenti”

di Marco Landucci

Questo pomeriggio, presso l’Auditorium del Ministero della Salute, nel giorno dell’entrata in vigore, è stato illustrato il Decreto che, dopo quasi 25 anni, aggiorna le tariffe professionali delle preparazioni galeniche. D'Ambrosio Lettieri: "Il decreto riconosce la professionalità del farmacista preparatore, che dispensa. È un atto che si inscrive nel momento di “rinascimento” della professione che stiamo vivendo"

09 NOV - Un “battesimo” in famiglia. Nella grande famiglia del mondo farmaceutico italiano, presente al completo presso l’Auditorium del Ministero della Salute a Roma per il Seminario “Nuova Tariffa Nazionale dei Medicinali” organizzato dalla Fofi, in collaborazione con Sifap e il patrocinio di Federfarma.
 
Da oggi è in vigore il DM 22/9/2017, ovvero il dispositivo che determina la tariffa nazionale per la dispensazione al pubblico dei medicinali. Da oggi per ogni forma farmaceutica realizzata dal farmacista preparatore è riconosciuto al professionista un adeguato riconoscimento, che tiene conto del tempo professionale impiegato e dei costi sostenuti per realizzare la preparazione. Il farmacista, quindi, non viene più remunerato sulla base del costo della materia prima. Un grande riconoscimento alla farmacia galenica. E grande soddisfazione del mondo della farmacia.
 
Ma anche motivo di vanto per il Ministero della Salute, che in pochi mesi è riuscito a mettere insieme tutte le voci e a produrre un agile strumento legislativo, composto da un decreto di 13 articoli e due allegati, rispettivamente per i prezzi delle sostanze e per i costi di preparazione. “Grazie a tutti – ha detto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha salutato i presenti in apertura del seminario - Siamo riusciti a portare a casa il decreto grazie a un grande lavoro di squadra. Stiamo per approvare la Legge di Bilancio e arrivano segnali di una robusta crescita economica. Il 2018 dovrà essere l’anno in cui si riprenderà a investire. E un grande lavoro di squadra, di “sistema Paese”, è anche quello che stiamo facendo per la candidatura di Milano a nuova sede Ema.  Vi posso dire che stiamo raccogliendo ammirazione e riconoscimento per la qualità delle nostre proposte”.
 
In piena sintonia con il Ministro Lorenzin il Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli: “Questo decreto è figlio dell’unità d’intenti. Tutte le categorie scientifiche professionali hanno collaborato per le linee guida. La nuova definizione di tariffa valorizza il ruolo del professionista che svolge anche un servizio indirizzato anche alla sostenibilità del sistema. Sempre sul piano della valorizzazione della figura professionale, in Parlamento abbiamo in cantiere due emendamenti, rispettivamente per l’adeguamento delle farmacie rurali, e per le farmacie dei servizi. Rimane però un vulnus: deve essere ricostituito il gruppo che lavorava sulla Farmacopea”.
 
Ritrovarci per questa occasione al Ministero della Salute consacra la mission del decreto appena entrato in vigore: la salvaguardia della salute – ha sottolineato il Vicepresidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Luigi D'Ambrosio Lettieri - Il Ministero della Salute è la culla naturale del dispositivo di legge, perché qui si fanno le politiche sulla salute. All’interno del decreto dovremmo cambiare il “vendere” con il verbo “dispensare”, perché questa è una differenza essenziale. Il decreto riconosce la professionalità del farmacista preparatore, che dispensa. È un atto che si inscrive nel momento di “rinascimento” della professione che stiamo vivendo. Le farmacie e il farmacista possono e devono svolgere un ruolo di supporto alla sostenibilità”.
 
È stata poi la volta di chi, al Ministero, ha seguito passo dopo passo il tavolo che ha portato alla redazione del decreto; Giuseppe Chinè, Capo di Gabinetto del Ministero della Salute. “ Dobbiamo essere contenti del metodo che ha guidato questa riforma. Era dal 1993 che il decreto sulla farmacia galenica non veniva aggiornato. E tutto è nato da un aspetto collaterale. Mentre discutevamo delle sostanze dimagranti lecite e illecite abbiamo cominciato a lavorare sulla tariffa. Ed abbiamo ricominciato a parlare di preparazione galenica in contemporanea all’affidamento all’Istituto Farmaceutico Militare della produzione della cannabis a uso terapeutico.  Qui siamo arrivati a una produzione annuale di 350 Kg e oggi abbiamo presentato un emendamento alla Legge di bilancio con il quale vogliamo stanziare due milioni e trecentomila Euro per ampliare la produzione dello stabilimento di Firenze”.
 
Chiné ha spiegato poi che la commissione per la Farmacopea è stata cancellata dal Governo Monti nell’ambito della razionalizzazione dei costi della Pubblica Amministrazione. Tuttavia, il provvedimento non ha cancellato la facoltà del Ministro della Salute di nominare una commissione di esperti su questa materia. E il Ministero procederà in questa direzione per lavorare sull’aggiornamento della Farmacopea.
 
Nel coro delle voci di soddisfazione non poteva mancare quello della Società Italiana Farmacisti Preparatori, nella persona del Presidente, Paola Minghetti, che ha posto l’accento sulla cifra tecnica del Decreto Ministeriale: “Il decreto riconosce una peculiarità del farmacista molto importante: quella di soddisfare una speciale necessità del paziente, che ha bisogno di una preparazione non disponibile in commercio. Ed è questa la nobiltà della preparazione galenica. Proprio perché non si tratta dì una preparazione industriale, a livello europeo ha suscitato tardi l’attenzione dei legislatori europei. È del 2011 il riconoscimento, da parte del ministri del Consiglio Europeo, dell’importanza della figura dei preparatori galenici. Medico e farmacista preparatore devono lavorare a stretto contatto. Se al farmacista è in capo l’efficacia della preparazione, questa prerogativa deve essere esercitata a partire dallo studio della formula. Già da lì inizia la valutazione del rischio”.
 
Minghetti ha poi aggiunto che “il Decreto introduce un’importante novità: il prezzo non è stato adeguato per garantire la qualità dei componenti, ma per riconoscere al professionista una remunerazione congrua. La tabella allagata al Decreto contiene volutamente pochi esempi di preparazione, per lasciare la possibilità al professionista di cambiare o implementare”.
 
Infine, grande soddisfazione anche da parte di Federfarma: “È un lavoro storico e straordinario – ha detto Marco Cossolo, Presidente della Federazione -Finalmente il ruolo del farmacista è posto nella giusta considerazione, così come il ruolo delle farmacie. Il tavolo di lavoro ha unito tutte le voci. Abbiamo raggiunto tre risultati: abbiamo posto il cittadino al centro del percorso della salute, possiamo personalizzare i dosaggi, abbiamo ridato smalto alla farmacia come luogo di salute”.
 
Marco Landucci

09 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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