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Premiato “Protect”, il progetto della Sapienza destinato ai migranti per la cura delle malattie odontoiatriche, otorinolaringoiatriche, oculistiche e maxillofacciali

Promosso dalla Sapienza e dall’Umberto I e dall’Inail, finanziato dal Ministero dell’Interno, ha consentito di effettuare oltre 12 mila visite a favore di pazienti migranti in condizioni di fragilità e la formazione di operatori nelle attività integrate testa-collo. Il riconoscimento dall’Inmp. Il complesso delle iniziative avviate tracciato su famiprotect.it, tradotto dal Centro linguistico di Ateneo in inglese, francese e arabo.

11 FEB - Prendersi cura dei più fragili a partire dalla salute. È l’obiettivo di PROTECT (Patologie del distRettO TEsta-Collo nei migranTi) il progetto nato dalla collaborazione della Sapienza con il Policlinico Umberto I che è stato premiato l’11 febbraio dall’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp) quale miglior intervento di prevenzione secondaria.

Grazie a questo progetto migliaia di rifugiati e migranti - tra i quali molti minori e disabili - presenti nel Lazio in condizioni di vulnerabilità, hanno potuto usufruire di specifici e coerenti programmi di assistenza, trattamento e riabilitazione per le patologie di testa-collo, grazie alla sperimentazione sul campo di un modello di presa in carico precoce e di protocolli di cura.

L’iniziativa che ha visto coinvolti il Dipartimento ad attività integrata Testa-collo del Policlinico Universitario Umberto I, il Centro linguistico di Ateneo e il Centro di ricerca cooperazione con l’Eurasia, il Mediterraneo e l’Africa Sub-Sahariana della Sapienza e l’Inail, è stata finanziata dal Ministero dell’Interno attraverso i fondi Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione). 

 “Questo riconoscimento – dichiara la rettrice Antonella Polimeni – mi rende molto orgogliosa perché rappresenta il coronamento dell’impegno del gruppo di lavoro che ho coordinato in tale direzione ma soprattutto perché è la conferma che modelli di questo genere possono essere integrati nel sistema di accoglienza con l’obiettivo di elevarne gli standard e, più in generale, rendere maggiormente efficaci le politiche di sanità pubblica a favore dei cittadini stranieri, in una logica di intervento che assicuri la sinergia tra istituzioni e valorizzi le esperienze positive”.

Voluta fortemente da Antonella Polimeni, responsabile del progetto quando ricopriva la carica di direttrice del Dai Testa-collo del Policlinico Umberto I e poi in qualità di preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria della Sapienza, l’iniziativa ha registrato, in tutta la Regione Lazio, l’adesione di 56 fra centri di accoglienza e associazioni/organizzazioni che si occupano di immigrazione, sia dal punto di vista dell’ospitalità sia da quello relativo al loro inserimento nella società.

“Un progetto importante – dichiara Fabrizio d’Alba, Direttore generale del Policlinico Umberto I - che sono felice di aver sostenuto e che ha visto anche questa volta lavorare insieme  Policlinico Umberto I e  Sapienza per il raggiungimento di obiettivi importanti con al centro la cura delle persone. Il lavoro e l’impegno di tutti i professionisti coinvolti nel Progetto PROTECT – medici ed operatori sanitari – ha permesso di prendere in carico un numero significativo di pazienti “speciali” a forte rischio di non essere accolti dai percorsi assistenziali codificati. Donne e uomini di tutte le età che hanno trovato professionisti sanitari capaci di curare le loro patologie ma anche di comprendere e condividere le difficoltà e l’eccezionalità delle loro vite di migranti. Questo riconoscimento conferma ancor più i cardini del nostro lavoro che quotidianamente deve vedere tutti gli erogatori di sanità pubblica lavorare in sinergia in progetti che permettano di estendere massimamente il concetto di “prendersi cura”.

Sono stati sottoposti a screening specialistico 3023 pazienti, di cui 2058 di sesso maschile e 965 di sesso femminile, per un totale di 12.092 visite effettuate (odontoiatriche, otorinolaringoiatriche, oculistiche e maxillofacciali). L’età media rilevata è stata di 31 anni. Le aree maggiormente coinvolte sono state l’Africa sub-sahariana, il Medio Oriente e Asia meridionale. L’intero percorso, nel suo complesso, ha comportato interventi sanitari di prevenzione secondaria determinando, nello specifico, un miglioramento della qualità della vita di questi pazienti dopo la risoluzione dei disagi, spesso legati a sintomatologie dolorose acute di natura infiammatoria/infettiva, se non a problematiche più gravi intercettate precocemente (es. neoplasie). 

La formazione degli operatori sanitari e degli operatori dei centri di accoglienza, attraverso seminari appositi, sui temi della migrazione e sulle principali patologie testa-collo hanno concorso al conseguimento di un altro degli obiettivi del progetto, riguardante lo sviluppo di competenze altamente specifiche inerenti alle principali patologie del distretto testa-collo e sull’organizzazione e il funzionamento della rete dei servizi di accoglienza. Gli operatori sanitari formati sono stati 707, attraverso la realizzazione di seminari accreditati ECM, sia in presenza sia in modalità webinar.

Il complesso delle iniziative avviate è stato tracciato mediante la creazione di un sito internet, www.famiprotect.it, a carattere informativo riguardante il progetto, con una parte dedicata al glossario relativo alle patologie testa-collo più frequenti, tradotto dal Centro linguistico di Ateneo in inglese, francese e arabo.

11 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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