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Delega lavoro in sanità. I giovani di Anaao e Fimmg replicano a Sigm: “Evitare inutili spauracchi”

di Giuliana Arciello e Domenico Montemurro

04 APR - Gentile direttore,
questa nostra lettera è per esprimere stupore in merito a quanto scritto dal Segretariato ItalianoGiovani Medici (SIGM). Nel suddetto articolo, infatti, l’Associazione entra nel merito delle proposte dei Sindacati di categoria riguardanti il Decreto Delega ex art. 22 del Patto per la Salute per “accusarli” di non essere rappresentativi degli interessi dei giovani medici e chiedendo di poter prendere parte ai lavori del tavolo politico sindacale.
 
A nostro avviso sono affermazioni che ricordano molto la favola di Esopo de “La volpe e l’uva”. Incapaci di prendere parte al tavolo sindacale, attaccano chi ha avuto ufficialmente delega a partecipare a quel tavolo definendolo “non rappresentativo”. Insomma, quel grappolo d’uva non è buono. In un ribaltamento di ruoli, mentre i giovani medici delegano i propri rappresentanti all’interno delle principali OOSS nazionali, il SIGM si attribuisce, con autoreferenzialità, un ruolo che non gli spetta. Tanto più che non si sono mai dichiarati “sindacati” e la parola sciopero spesso è stata sostituita da manifestazione come se questo potesse offendere la sensibilità di “altri.”
 
FIMMG Formazione, ANAAO e gli altri sindacati, infatti, collaborano quotidianamente con i colleghi che siedono al tavolo politico, portando avanti le istanze, i dubbi, le proposte proprie dei giovani medici per raggiungere obiettivi concreti sia per quanto riguarda la formazione post laurea, sia per quanto riguarda l'accesso al lavoro.
 
Altrettanto li possiamo rassicurare nel merito del decreto delega quando accusano le OOSS di utilizzare gli specializzandi come “tappabuchi” in strutture non opportunamente accreditate. Su questo punto, difatti, dimostrano di non aver minimamente compreso le proposte fatte. Dovrebbero evitare di fare demagogia sui titoli di stampa, ma andare oltre e studiare i documenti e le relative proposte. Infatti il documento inviato al Ministero recita che “la revisione del sistema di accreditamento di cui all’articolo 43 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, prevedendo quali ulteriori criteri: il volume complessivo delle attività, la complessità della casistica e il livello tecnologico delle strutture.
 
La rete formativa è sottoposta a verifica periodica dei criteri di accreditamento, con la estromissione delle strutture di cui al punto 1, per le quali siano venuti meno i requisiti di accreditamento” e che è previsto un “affiancamento del medico specializzando, e formando, per tutta la durata della formazione specialistica, da parte di un medico specialista nella medesima disciplina, o di un medico formato, con incarico di tutor, in servizio attivo, il quale, per tutte le procedura diagnostiche o terapeutiche invasive, che richiedono decisioni cliniche immediate, non deve essere impegnato in altra attività;”.
 
I medici specializzandi, pertanto, non potranno in nessun caso sostituirsi ai medici strutturati né tantomeno sopperire alla loro assenza in strutture non accreditate. Essi, anzi, acquisiranno “conoscenze e competenze di progressiva complessità fino alla completa autonomia professionale” anche grazie all’affiancamento di un tutor prontamente disponibile per poter prendere collegialmente le decisioni più complesse.
 
In sostanza tutte le richieste del SIGM trovano risposta proprio in quel documento che loro stessi attaccano, suggerendo di evitare inutili spauracchi al solo scopo di ottenere visibilità mediatica e di sentirsi rassicurati. Non serve né basta autonominarsi protettori dei giovani medici per diventarlo realmente ma occorre ottenere la fiducia di migliaia di giovani colleghi in tutta Italia che credono nel nostro operato.
 
 
Giuliana Arciello
FIMMG-Formazione
 
Domenico Montemurro
ANAAO Giovani

04 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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