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Il maxiordine dei Tsrm-Pstrp e tutti i nodi rimasti irrisolti

di Giovanni Cavinato

26 SET - Gentile direttore,
le scrivo in riferimento a quanto sta accadendo circa l'allestimento degli elenchi speciali all'interno del maxi Ordine dei TSRM-PSTRP a favore di coloro che, non in possesso di titoli idonei, equipollenti ed equivalenti ai titoli riconosciuti tali per poter rientrare all'interno dell'Ordine e dell'Albo delle rispettive professioni sanitarie, nella fattispecie, Albo dei fisioterapisti in riferimento ai massaggiatori, che sta superando ogni genere di concepimento razionale e di metaforica fantasia.

Pur volendo porci dalla parte della legge non riusciamo a trovare un modo per spiegare come una persona possa dimostrare di aver esercitato per un minimo di 36 mesi, anche non continuativi, un attività di interesse sanitario negli ultimi 10 anni. Si tratta di fatto di un provvedimento all'interno di una legge che contravviene la legge medesima. In questo caso, il soggetto, dovrebbe dichiarare e documentare di aver svolto un attività che risulterebbe illegale sia alle leggi attuali che a quelle precedenti, per vedersi riconoscere il diritto di poter accedere all'interno di elenchi speciali nel maxiordine di cui sopra.
 
Di cosa stiamo parlando? Non risultano esserci, inoltre, specificati, gli elementi e i documenti che questi soggetti dovrebbero produrre e validi per un tale riconoscimento ed inserimento. Non risulta specificato se questi potranno continuare ad esercitare "autonomamente" nei propri studi o con la propria partita iva, condizione che risulterebbe in contrasto con l'identificazione del ruolo di interesse sanitario e subalterno ad una figura professionale superiore e responsabile del loro lavoro.

Parallelamente a quanto rilevato, malgrado il provvedimento di legge preveda la chiusura delle scuole e di qualsiasi percorso formativo al di fuori degli atenei, le scuole di massoterapisti continuano a sussistere e formare in gran numero altri soggetti con titoli non idonei.

Infine, e non per importanza, come può la Federazione Ordini TRSM-PSTRP istituire una Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita e favorire nel contempo l'inserimento e la salvaguardia del lavoro di persone senza titoli idonei, senza equipollenza e senza equivalenza, senza i requisiti minimi definiti dalle leggi dello Stato Italiano per poter esercitare una professione sanitaria?

Da professionista sanitario mi sento profondamente offeso, professionalmente e moralmente, nel contempo anche danneggiato dal fatto che queste persone possano continuare indisturbate a operare all'interno del mio ambito professionale, seppur in modo circoscritto. Un danno sia economico, ma maggiormente qualitativo e di sicurezza del paziente che sarebbe esposto, anche in modo inconsapevole, a mani che non posseggono abilitazione all'esercizio di arte sanitaria.

Speravamo di risolvere i molti problemi che le categorie professionali della riabilitazione avevano accumulato negli ultimi 25 anni, orfane di quest'Ordine ed Albo che ad oggi, al contrario, certifica e regolarizza gran parte di quei problemi e in che modo poi!

La sola ed unica speranza che ci resta è di poter, un domani, speriamo molto vicino, staccarci da questo maxiordine per poter costituire in modo degno e gratificante l'Ordine delle 8 Professioni Sanitarie della Riabilitazione e l'Albo delle 8 Professioni Sanitarie della Riabilitazione, soltanto in questo modo potremmo davvero pensare di rendere dignità, equità e giustizia alle nostre professioni e qualità e professionalità ai cittadini utenti.
 
Giovanni Cavinato
Presidente del Registro Nazionale delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione - RIR


26 settembre 2019
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