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Mobilità sanitaria. Liguria approva schema di accordo con l’Emilia-Romagna

L’obiettivo è favorire la collaborazione tra regioni nelle zone di confine ma evitare, come spiega l’assessore ligure Gratarola, “fenomeni distorsivi che siano indotti da differenze di tariffa e differenti gradi di indicazione di appropriatezza”. E' un accordo biunivoco su alcuni tipi di prestazione: “Superato un certo tetto il riconoscimento della tariffa è abbattuto del 50%”. Nelle prossime settimane atteso un accordo con il Piemonte.

03 OTT - La Giunta regionale della Liguria, su proposta dell'assessore alla Sanità Angelo Gratarola, ha approvato lo schema di accordo tra la Regione Liguria e la Regione Emilia-Romagna per la gestione della mobilità sanitaria interregionale (anni 2022-2024). A darne notizia una nota della Asl, che spiega come alla stesura congiunta si è arrivati sulla base dello schema tipo di accordo approvato dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

"La logica che porta a queste intese è il contenimento delle cosiddette 'fughe dei pazienti' - sottolinea l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola - Accordi come questo sono caldeggiati dal Governo per evitare fenomeni distorsivi che siano indotti da differenze di tariffa e differenti gradi di indicazione di appropriatezza Nel solco della richiesta di favorire la collaborazione tra regione per le attività nelle zone di confine arriva questo accordo. La Liguria è una delle poche regioni ad aver stipulato documenti di questo tipo con due regioni confinanti: nei mesi scorsi la Toscana e ora l'Emilia Romagna. E' un accordo biunivoco per alcuni tipi di prestazione come risonanze magnetiche, tac, attività specialistica ambulatoriale e alcune attività di ricovero: superato un certo tetto il riconoscimento della tariffa è abbattuto del 50%".

Nell'ambito di questi accordi ciascuna Regione garantisce un accurato monitoraggio della qualità e della appropriatezza delle prestazioni erogate. Le Regioni concordano di applicare strumenti per l’appropriatezza dell’accesso alla specialistica ambulatoriale.

"La mobilità passiva non va considerata sempre un fenomeno negativo - aggiunge Angelo Gratarola - talvolta è dovuta a circostanze fisiologiche considerato il fatto che la distanza tra la propria abitazione di confine e l'ospedale della regione più vicina è inferiore rispetto all'ospedale del proprio territorio regionale. Noi – ha aggiunto l’assessore ligure - crediamo molto nel governare questo tipo di flussi. Siamo di fronte ad un meccanismo di controllo per prevenire comportamenti opportunistici di soggetti del sistema: così si uniformano comportamenti pur considerando la liceità di potersi spostare tra le regioni per farsi curare. E in questo senso nelle prossime settimane stipuleremo un accordo analogo anche con il Piemonte".

03 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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