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Lombardia. Fimmg: “Medici di famiglia non siano subordinati nei confronti dell’ospedale”

Il sindacato regionale ricorda che “si stanno tenendo in queste settimane numerosi incontri illustrare il testo della riforma” e critica l’intervento del consigliere regionale di Bergamo, avvocato Capelli. “Dai suoi interventi i medici di famiglia, relegati a una posizione  assolutamente ancillare nei confronti dell’ospedale, dovrebbero occuparsi dei codici bianchi e verdi in Pronto soccorso”

17 SET - La Fimmg Lombardia dice no ad un ruolo del medico di famiglia subordinato all’ospedale.  “Si stanno tenendo in queste settimane numerosi incontri nei territori lombardi – specifica in una nota la Fimmg Lombardia -  per illustrare il testo della riforma regionale appena approvata dalla giunta Maroni. Sul palco si avvicendano politici della maggioranza e dell’opposizione ciascuno lodando o criticando dal proprio punto di vista il testo che modificherà  l’assetto organizzativo del servizio sanitario regionale. Tra gli interventi in tema di cure primarie il più originale risulta quello di un consigliere regionale di Bergamo, avvocato Capelli, che si dice dovrebbe assurgere a un ruolo di sottosegretario”.
 
“Dai suoi interventi i medici di famiglia – denuncia il sindacato - , relegati a una posizione  assolutamente ancillare nei confronti dell’ospedale, dovrebbero occuparsi dei codici bianchi e verdi in Pronto soccorso, non particolarmente utile sarebbe inoltre il loro impegno nella promozione di progetti di medicina di iniziativa nei confronti di pazienti cronici avviati dalla regione già dal 2012 e che, in numerose sedi istituzionali e convegni, per bocca di dirigenti della Direzione Generale Salute,  sono stati lodati per aver portato appropriatezza diagnostica, aderenza alla terapia e riduzione delle ospedalizzazioni. Forse all’avvocato Cappelli sfugge tutto quanto a livello nazionale e internazionale si dice in tema di efficacia e sostenibilità dei servizi sanitari: più è forte l’area delle cure primarie, più è sostenuta la rete dei medici di famiglia, con i loro collaboratori di studio, con loro  infermieri, con un minimo di attrezzatura diagnostica, migliori sono le performance, migliore è lo stato di salute della popolazione”.
 
“Ci auguriamo – conclude la nota - che l’Avvocato si ravveda,  lo invitiamo a fare un giro nei nostri studi e gli diamo la disponibilità a un incontro con i nostri medici”.

17 settembre 2015
© Riproduzione riservata

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