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Concorso Brescia. Ecco perché serve un medico dell’emergenza

05 GEN - Gentile direttore,
mi permetta di portare il mio contributo e della Federazione Fimeuc che rappresento, sulla vicenda dell'Avviso pubblico, per titoli e colloquio, per il conferimento di incarico quinquennale di Direzione di Struttura Complessa: U.O. Pronto Soccorso, Presidio Spedali Civili di Brescia, disciplina Anestesia e Rianimazione ( Area della medicina diagnostica e dei servizi) oppure - disciplina Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza (Area medica e delle specialità mediche) così come pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia il 02/11/2016 n. 44 e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 93 del 25 novembre 2016.
 
Un bando arrivato dopo l' avvio, da parte della Azienda, di una procedura di riesame in autotutela della delibera n 632/ agosto/2015 dove, invece, per l'attribuzione dello stesso incarico di Direzione della U.O. Pronto Soccorso, Presidio Spedali Civili di Brescia (Area della medicina diagnostica e dei servizi) richiedeva ovviamente, come requisito di ammissione alla procedura, la sola specializzazione di Anestesia e Rianimazione. Tanto si è decisa a fare l'ASST Spedali Civili di Brescia, essendo pervenute alla sua attenzione, come si legge nel Decreto 596 del 01/08/2016 della ASST, delle prese di posizione da parte della Federazione Italiana di medicina di Emergenza Urgenza e delle catastrofi, della Accademy of Emergency Medicine and Care, della Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza, della European Society for Emergency Medicine, della European Union of Medical Specialist, della ANAAO Assomed e della Cisl Medici Lombardia, nelle quali si contestava la individuazione del requisito della specializzazione in Anestesia e Rianimazione ma, anche e soprattutto, su esplicito invito della Regione Lombardia che aveva condiviso i rilievi mossi avverso la procedura.
 
Per la Federazione che rappresento anche questa versione del bando che aggiunge: oppure - disciplina Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza (Area medica e delle specialità mediche) appare illegittima in quanto, come recita l'articolo 4 del DPR n 484 del 10 dicembre 1997, gli incarichi di secondo livello dirigenziale per i profili professionali del ruolo sanitario possono essere conferiti "esclusivamente nelle discipline stabilite con decreto del Ministro della sanità". Da allora e fino ad oggi, sia nel DPR 484 del 1997, articolo 4, che individua le discipline e le aree per l'attribuzione degli incarichi dirigenziali di secondo livello, quanto nel sopraggiunto Decreto del Ministero della Salute del 30 gennaio 1998, tabelle relative alle discipline equipollenti previste per l'accesso al secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo sanitario del SSN, la disciplina Anestesia e Rianimazione è inserita nell'Area della medicina diagnostica e dei servizi e la disciplina Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza nell'Area medica, così come la specialità in Medicina d’Emergenza-Urgenza, istituita ormai da un decennio (GU 118 del 23.05.2006).
 
Tali profili di illegittimità renderanno problematica la costituzione della commissione esaminatrice e l'espletamento del concorso stesso in quanto, come disposto dal D.Lgs. n. 502/1992, la commissione deve essere composta dal Direttore Sanitario dell’Azienda interessata e da tre Direttori di struttura complessa nella medesima disciplina dell’incarico da conferire che, in questo caso, sarebbero due: Anestesia e Rianimazione oppure Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza.
Non risulta quindi chiaro dal bando se sarà più adeguata una commissione con due direttori di Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza e uno di Anestesia e Rianimazione o viceversa.

La Fimeuc per tutto quanto di illegittimo ha riscontrato nel bando ha chiesto, tramite i suoi legali, alla ASST Spedali Civili di Brescia, non tralasciando di informare la Regione Lombardia e il Ministero della Salute, di espungere dall’avviso pubblico in oggetto l’Area della medicina diagnostica e dei servizi – disciplina Anestesia e Rianimazione e, di fronte al rifiuto della stessa di provvedere a tale revisione, ha presentato per le stesse illegittimità ricorso innanzi al TAR Lombardia-Brescia.

Per quanto riguarda poi la figura del medico di emergenza vorrei precisare che a differenza degli altri specialisti (e questo sia ben chiaro non lo pone né al di sopra, né al di sotto degli altri) ha per formazione una visione olistica dell'individuo, inserito nella dimensione tempo, in un sistema di cure organizzato per reti e per gerarchie dei presidi, dove il tempo assume varie connotazioni e durata: tempi di attesa alla visita, tempi di intervento dei mezzi di soccorso, tempo dedicato per paziente, sia esso adulto o bambino, tempi possibili e compatibili con la permanenza in PS (8 ore), in Osservazione Breve Intensiva (32-36 ore) o nella Medicina di emergenza-urgenza-semintensiva (max 72 ore), tempi per l' angioplastica primaria o di salvataggio e per la trombolisi nella rete IMA, tempi della rete ictus, la prima ora del trauma o della sepsi.
 
Il medico di emergenza non vive e non sente i confini di un reparto, usa metodiche e strategie tipiche di altre specializzazioni (ecografia, ecg, ega, niv ), ma negli obiettivi non si sostituisce a nessuno specialista, lavora sul paziente per affidarlo al momento giusto, all'ospedale giusto o allo specialista giusto, dopo la stabilizzazione e i primi interventi di diagnosi e cura, o per restituirlo alle competenze del territorio o alle cure della famiglia e della comunità. Il rapporto con gli altri specialisti, nonché con gli infermieri, è parte integrante del suo lavoro, è visto nell'ottica di un lavoro di equipe, di un arricchimento e di uno scambio reciproco, di un servizio e di un vantaggio per il paziente, che si svolge nelle aree delle emergenza, siano esse le unità mobili, le CO, i PS, le OBI o le medicine di emergenza-urgenza-semintensive, sempre più spesso organizzate in un dipartimento monospecialistico di area vasta anche interaziendale. Non dimentica di trattare, in tempi diversi e con tempi diversi, i pazienti con urgenze minori sfuggiti ai luoghi e ai medici addetti, prima di rinviarli nei luoghi e agli operatori di competenza. Collabora inoltre, durante il servizio, con le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, i prefetti e la protezione civile ogni qualvolta se ne presenti la necessità (violenza su donne e minori, sbarchi, catastrofi etc, attraverso protocolli e piani che non lasciano spazio alla improvvisazione).

La FIMEUC, con le azioni intraprese contro il bando della ASST Spedali Civili di Brescia per la attribuzione della direzione della U.O. di PS, intende garantire la figura del medico di emergenza ed il cittadino utente al quale le prestazioni sanitarie devono essere erogate dal personale scelto nel rispetto della normativa vigente, evitando ingerenze degli enti locali, influenzati da fattori confondenti, o le pressioni di qualche specialista in preda ad un delirio di grandezza e di presunzione.
 
Dott.ssa Giovanna Esposito 
Presidente di Fimeuc

05 gennaio 2017
© Riproduzione riservata

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