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Ema a Milano. Maroni: “Possibile gratuità iniziale di Palazzo Pirelli, ma con il supporto del Governo”

Il presidente della Regione Lombardia alla presentazione dell’intergruppo parlamentare a sostegno della candidatura di Milano a ospitare Ema. All’Ema rimarrebbero a carico le spese di manutenzione. “È troppo importante avere la sede di Ema”, ha detto Maroni motivando la proposta. “Adesso la partita si gioca sul piano dell’azione che il Governo deve fare. È una partita complicata, ma più di così non si poteva fare”.

18 SET - “Quello di Ema è davvero il caso evidente di un’operazione che non sempre avviene in Italia: l’unione del lavoro delle Istituzioni, del loro sforzo, per ottenere un risultato per l’Italia, per Milano e per la Lombardia”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, oggi pomeriggio, a Palazzo Marino, alla presentazione dell’intergruppo parlamentare a sostegno della candidatura di Milano a ospitare Ema, l’Agenzia europea del farmaco.

“Possiamo anche pensare di dare una disponibilità iniziale a lasciare a carico di Ema le sole spese di manutenzione di Palazzo Pirelli e non un affitto: è troppo importante avere la sede di Ema e possiamo permetterci di mettere a disposizione gratuitamente per qualche tempo la sede” ha aggiunto Maroni, fermo restando, ha precisato, l’aiuto del Governo che, riferisce la Regione Lombardia in una nota, “ha già garantito di mettere a disposizione risorse per l’eventuale adeguamento degli spazi alle esigenze dell’Agenzia”.

“Iniziative come quelle di oggi sono preziose perché fanno attivare all’estero l’idea che per una volta l’Italia è l’Italia, una, con tutte le forze politiche e tutte le Istituzioni, che non si dividono su questo obiettivo - ha aggiunto -. Il 25 ci sarà un’altra iniziativa a Bruxelles, a cui noi parteciperemo, consapevoli di avere tutte le caratteristiche perché, alla fine, la decisione sia quella giusta”.

“Siamo partiti subito, col sindaco Sala e col Governo, con la nomina di Moavero Milanesi - ha ricordato il governatore - e abbiamo preparato un dossier competitivo, secondo me al top tra tutti quelli presentati e abbiamo anche fatto qualche una scelta coraggiosa, io in particolare, quella di mettere a disposizione Palazzo Pirelli, di proprietà della Regione, e penso che sia la scelta giusta”.

“Ci sono stati tentativi di trovare una soluzione anticipata, non basata sulla forza dei dossier, ma su altre cose - ha proseguito - e la decisione sarà presa non dal Consiglio europeo ma dal Consiglio Affari generali. Devo però riconoscere a Moavero di essere riuscito a ottenere due risultati: che siano resi pubblici i dossier, in modo che tutti possano rendersi conto che tra Milano e gli altri c’è differenza, e che siano rese pubbliche anche le motivazioni circa la decisione finale”.

“Abbiamo fatto un lavoro straordinario, con anche il coinvolgimento del Governo - ha sottolineato Maroni -, con il presidente Gentiloni che, pur non avendo seguito dall’inizio, ci ha messo la faccia: le Istituzioni italiane sono tutte compatte e c’è tutto il mondo delle imprese accanto a noi. Adesso la partita si gioca sul piano dell’azione che il Governo deve fare”.

“C’è ancora lavoro da fare, che il Governo sta facendo - ha concluso Maroni -. Come Comune e Regione restiamo a disposizione, ma ci deve essere una regia e questa regia la fa il Governo. E’ una partita complicata, non lo nascondiamo, ma sono convinto che più di così non si potesse fare e confidiamo che l’azione del Governo, di cui apprezziamo lo sforzo, alla fine prevalga e faccia prevalere la logica dei dossier”.

18 settembre 2017
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