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Milano. Da Università Statale nasce spin-off per sviluppare nuove terapie contro i tumori

Lo spin-off, denominato CheckMab, nasce per sviluppare nuove terapie contro i tumori basate su un brevetto frutto del lavoro dei ricercatori della Statale Sergio Abrignani e Massimiliano Pagani. L’obiettivo è la messa a punto di molecole che prevengano gli effetti collaterali dell’immunoterapia oncologica.

14 MAR - Si chiama CheckMab: è uno spin-off universitaria i cui soci sono l’Università degli Studi di Milano (UniMi), l’Istituto nazionale di genetica molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi” di Milano (INGM), Sergio Abrignani (professore ordinario di Patologia generale alla Statale), Massimiliano Pagani (professore associato di Biologia molecolare alla Statale) e Principia SGR di Milano.

Lo spin-off nasce per sviluppare nuove terapie contro i tumori basate su un brevetto depositato a novembre 2016 da UniMi e INGM e frutto del lavoro di ricerca di Abrignani e Pagani. Il brevetto descrive nuove molecole selettivamente presenti sulla superfice di linfociti infiltranti che potrebbero rappresentare un nuovo target per l'immunnoterapia. E che a parità di efficacia terapeutica dovrebbero evitare l’autoimmunità, ovvero il maggiore evento avverso associato alle attuali immunoterapie oncologiche.

Con 10 milioni di euro di valorizzazione, CheckMab è a oggi lo spin-off universitario che ha raccolto più finanziamenti privati in Italia.

“Alla Statale abbiamo un potenziale di ricerca in ambito biomedico di eccezionale rilievo: a questo progetto, che parte dai nostri laboratori, e da quelli dell'INGM, crediamo profondamente, per questo partecipiamo come Università al capitale, sia pure con una piccola quota. Siamo convinti che la sfida della competizione internazionale richieda nuovi canali per il finanziamento della ricerca, il modello della compartecipazione con Principia va nella giusta direzione, aprendo la strada al processo di trasformazione in terapia e cura delle idee dei nostri ricercatori”, ha commentato il rettore Gianluca Vago.

“Siamo orgogliosi di essere al fianco dell’Università Statale di Milano, dei ricercatori e dell’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare per lo sviluppo e la ricerca di queste importanti cure antitumorali. Il contributo di Principia sarà non solo finanziario ma vuole essere di esempio anche per altre realtà accademiche e ricercatori che ogni giorno si impegnano su cure e sperimentazioni proiettate alla salute e al benessere di tutti noi”, ha sottolineato Antonio Falcone, amministratore delegato di Principia SGR.

L’obiettivo è mettere a punto in tre anni un primo anticorpo monoclonale umanizzato specifico per le molecole coperte dal brevetto. Poi, attraverso in secondo ciclo di fundraising, finanziare almeno uno studio clinico di fase 1 di immunoterapia di tumori solidi con uno degli anticorpi selezionati.

14 marzo 2018
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