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Liste d’attesa. Tempi raddoppiati nelle strutture sanitarie private accreditate della Lombardia. I dati Anisap

Per una visita oculistica l’attesa, nel 2018, è stata in media di 45-60 giorni contro i 10-30 giorni nel 2017;    per una gastroscopia di 45-60 giorni contro i 30-45 del 2017, per una Tac 30-45 contro 10-30 e così via. La causa del peggioramento, secondo le strutture associate ad Anisap, sarebbero legate principalmente alle risorse economiche, ma anche all’assegnazione delle classi di priorità da parte dei mmg, tra le altre cose. La carenza di specialisti sarebbe una concausa.

21 DIC - Nel 2018 si è verificato un aumento consistente delle liste d’attesa nelle strutture sanitarie ambulatoriali private accreditate nella Regione Lombardia, in media raddoppiate rispetto al 2017: è quanto emerge dalle risposte fornite a una survey realizzata da Anisap Lombardia (Associazione Regionale delle Istituzioni Sanitarie Private) con i propri associati.  
 
Obiettivo dell’indagine era quello di evidenziare come anche in Lombardia, tra le Regioni più virtuose in ambito sanitario, si stia assistendo a una dilatazione delle tempistiche anche tra le strutture private che, da qualche anno, non riescono più a rispettare i tempi massimi che intercorrono tra quando viene richiesta e quando viene erogata la prestazione, secondo il comma 10 dell’articolo 3 del Decreto Legislativo 1998 n°124.
 
In particolare, dai risultati della ricerca emerge che:

● Il 90% delle strutture ambulatoriali private accreditate con il SSN della Regione Lombardia percepisce come un problema sempre più allarmante l’allungarsi delle liste d’attesa.    

● Oltre l’80% di queste strutture ritiene certo che il problema dovrà essere affrontato anche nel 2019.

Ad ogni associato Anisap Lombardia è stato chiesto di indicare i tempi di attesa riguardanti diverse prestazioni relative al 2018 e confrontarle con il 2017.     
 
È emerso un allungamento per tutte le tipologie di prestazione:  

1. Visita oculistica: nel 2018 i tempi di attesa sono di 45-60 giorni, mentre erano di 10-30 giorni nel 2017;

2. Gastroscopia: nel 2018 i tempi di attesa sono di 45-60 giorni (30-45 giorni nel 2017);

3. TAC: nel 2018 i tempi di attesa sono di 30-45 giorni (10-30 giorni nel 2017);    

4. Risonanza magnetica: nel 2018 i tempi di attesa sono di 30-45 giorni, (10-30 giorni nel 2017);    

5. Mammografia: nel 2018 i tempi di attesa sono di 30-45 giorni (10-30 giorni nel 2017);     

6. Ecografia: nel 2018 i tempi di attesa sono di 30-45 giorni (0-10 giorni nel 2017);    

7. Ecocardiogramma: nel 2018 i tempi di attesa sono di 45-60 giorni (10-30 giorni nel 2017);       

8. MOC: nel 2018 i tempi di attesa sono di 10-30 giorni (0-10 giorni nel 2017).      

La causa del peggioramento, secondo le strutture associate ad Anisap, sono da imputare soprattutto alla Regione Lombardia (50% degli intervistati), ma anche al Sistema Sanitario Nazionale (30%) e alle strutture ospedaliere (20%).  

La maggioranza degli associati Anisap Lombardia, illustra l’associazione in una nota, ritiene che la dilatazione delle tempistiche sia direttamente legata alle risorse economiche e alla loro ridistribuzione sul territorio. Dal 2012 vi è stato un blocco del finanziamento da parte del SSN che ha determinato uno squilibrio, che si è progressivamente accentuato, fra la domanda di prestazioni e il numero di prestazioni che potevano essere erogate, con conseguente incremento delle liste d’attesa per eseguire quanto prescritto dai medici curanti. Quindi, se da un lato gli associati Anisap Lombardia ritengono necessario un incremento del budget assegnato alle strutture ambulatoriali private accreditate, dall’altro indicano come opportuna una verifica mensile sul budget consumato dalle singole strutture per verificare se l’erogazione delle prestazioni proceda in base ai programmi messi in essere.   

Un altro problema rilevato è legato all’assegnazione delle classi di priorità da parte dei Medici di Medicina Generale (MMG). Gli associati ritengono necessaria una migliore formazione dei MMG su come assegnare le classi di priorità e incrementare tutte le azioni necessarie per contrastare la prescrizione di prestazioni non appropriate.  

Buona parte degli associati, inoltre, riconosce l’inefficacia dell’investimento dei fondi in sistemi come il numero verde 1500, il MOSA o i CUP regionali, perché comportano da una parte l’assunzione di un numero consistente di personale e dall’altra mettono a rischio il lavoro di chi svolge già questa attività presso le strutture stesse.
 
Infine, un altro problema che da alcuni è stato definito una concausa dell’allungamento dei tempi di attesa, è legato alla carenza di Medici specialisti: l’assenza di programmazione dei percorsi di specializzazione ha impedito a decine di migliaia di medici laureati e abilitati di accedere alle scuole di specializzazione e di ottenere i titoli indispensabili per operare nel Sistema sanitario nazionale. Si sta quindi accumulando un ritardo nella programmazione del ricambio generazionale dei professionisti che si stanno avviando alla pensione lasciando sguarniti interi reparti ospedalieri e servizi territoriali.

21 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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