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Coronavirus. Fismu Lombardia: “Vogliamo proposte concrete per i Mmg”

Serve un coordinamento con i Medici di medicina generale e più informazioni, materiale di sicurezza, prove tampone anche per i camici bianchi e prevedere un meccanismo di sostituzioni dei professionisti per garantire il servizio efficace sul territorio. La Regione  tramite le Ats invii ai Mmg continue informazioni sull’andamento dell’epidemia e aggiornate sulle zone a rischio

24 FEB - “Sollecitiamo formali indicazioni operative dalla Regione Lombardia per i Mmg per poter continuare ad esercitare efficacemente l’assistenza primaria di propria competenza”.
Così la Segreteria Regionale Fismu della Lombardia (e l’affiliata Umi – Unione Medici Italiani).
“In questa situazione di emergenza – spiega il segretario regionale, Francesco Falsetti – ed in particolare nelle zone considerate a rischio è necessario avere istruzioni precise per evitare un’interruzione del servizio con gravi conseguenze sulla popolazione. In virtù delle indicazioni del Ministero della Salute che ha già emesso una circolare il 22/02/2020 che fornisce ulteriori indicazioni e chiarimenti, si osserva che il contagio o, peggio ancora, uno stato conclamato di malattia da coronavirus dei medici (Mmg) comporta, inevitabilmente, la sospensione dell’attività assistenziale, così come lo stato di quarantena quando esteso a questi professionisti. È necessario pertanto che tutti i colleghi – prosegue – nelle zone a rischio, siano sottoposti a tampone, eventualmente ripetuto, perché il medico, appunto, può essere, a sua volta, una fonte importante di contagio. “Il Mmgcontagiato/ deve essere sostituito e la sostituzione deve essere predisposta dal Ssr previo accordo con il Mmg se possibile”.
 
“È comunque necessario – evidenzia Falsetti – che siano prese misure preventive per evitare il contagio di altri Mmg, come già avvenuto nelle zone a rischio, anche perché i medici ed il personale sanitario è particolarmente esposto. In queste zone per contenere il contagio ed il conseguente blocco dell’assistenza primaria si propone di ridurre al minimo l’accesso agli studi dei Mmg per i casi che necessitano un contatto diretto/ravvicinato medico/paziente che potrà avvenire solo per i casi strettamente necessari e solo con l’uso di mascherine (ed occhiali) date in dotazione agli assistiti e allo stesso Mmg a sua volta possibile via di contagio. Tali misure dovranno essere rese obbligatorie per le prestazioni chieste/rese a domicilio. Analoghe misure saranno estese anche per le ‘zone non a rischio’ della Regione”.
 
Fismu allo scopo invita le ATS (Agenzie Territoriali Sanitarie) a fornire ai Mmg e al personale degli studi idonee mascherine (introvabili e con alti costi) per se e per gli assistiti ai quali andrebbero distribuite prima dell’accesso negli studi (ripeto solo per i casi con necessari contatti diretti) dei Mmg e poi lasciate in uso agli stessi. Tutte le altre prestazioni (per esempio rinnovo ricette, ecc.) dovranno essere erogate senza contatto diretto medico/paziente.
 
“Non riteniamo adeguato - prosegue il segretario regionale Fismu - il consiglio di rivolgersi al 112 (emergenza) per tutti, ma solo per i sospetti malati che dovrebbero poi essere confermati mediante tampone. Non è però possibile procedere ad eseguire tamponi in maniera diffusa, ma solo nei casi sospetti individuati anche tramite i Mmg dopo contatto telefonico. È comunque difficile che le tante necessità sanitarie degli assistiti possano trovare soluzione solo per via telefonica. Sono misure con effetti parziali e temporanei”.
 
“I cittadini, specie malati cronici – conclude Falsetti – devono continuare ad essere assistiti e curati per le loro patologie dai propri Mmg e allo stesso tempo non è possibile caricare per la normale assistenza, compresa l’epidemia influenzale, le strutture sanitarie già gravate da altri compiti. Bisogna considerare che questa emergenza potrebbe avere una durata ‘non breve’. In ogni caso si ritiene opportuno che la Regione Lombardia per tramite delle Ats invii ai Mmg continue informazioni sull’andamento dell’epidemia e aggiornate sulle zone a rischio. Le azioni preventive sono fondamentali. Necessario avere istruzioni sui comportamenti, in alcuni casi concordati, da adottare con i propri assistiti ed ancora individuare le diverse collaborazioni da adottare con le altre strutture sanitarie e con le altre istituzioni coinvolte. Misure significative ad evitare i contagi devono essere attuate anche per il personale ospedaliero medico e non con particolare riguardo ai Pronto Soccorsi. Si conferma la piena disponibilità e collaborazione dei medici e dei dirigenti sindacali di Fismu ed Umi”.
 

24 febbraio 2020
© Riproduzione riservata

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