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Respinta mozione di sfiducia in Consiglio contro Fontana

Con 30 voti a favori, contro i 41 necessari, l’Assemblea ha respinto ieri la mozione di sfiducia delle Opposizioni (primo firmatario Massimo De Rosa, M5S) contro il presidente per la vicenda della settimana trascorsa in “zona rossa” a causa dell’invio di dati errati. “Da persone incapaci di ammettere persino il minimo errore, di negare davanti all'evidenza, di attaccare per non chiedere scusa, non potevamo certo attenderci una presa di coscienza tale da liberarci dal loro mal governo”, commenta De Rosa. LA MOZIONE

03 FEB - Con 47 voti contrari e 30 a favore (non hanno votato Patrizia Baffi, consigliera del Gruppo Misto-Italia Viva, la Consigliera leghista Selene Pravettoni in congedo per motivi di salute e il Governatore Attilio Fontana), il Consiglio regionale, dopo un lungo dibattito, ha respinto ieri la mozione di sfiducia al Presidente Attilio Fontana ai sensi dell’articolo 26 dello Statuto, sottoscritta da 30 consiglieri della minoranza. Per essere approvata, la mozione avrebbe dovuto raccogliere la maggioranza assoluta (41 voti).

La mozione era, in particolare, legata alla vicenda dei presunti dati errati che la Lombardia ha mandato all’Iss e che hanno condotto al posizionamento della Regione in zona rossa.  Nel testo si parla di “sottovalutazioni del rischio” e “incapacità amministrativa con la quale è stata gestita l’emergenza” legata all’epidemia da Covid-19. Ma anche, atti e provvedimenti amministrativi, “che si sono rivelati del tutto inefficaci a fronteggiare la grave emergenza in atto”. Situazioni che, si legge ancora nella mozione, “hanno portato a una mancanza di credibilità in capo al Governatore” e “irreparabilmente compromesso la credibilità dell’istituzione regionale”. Viene poi dato rilievo, inoltre, ai presunti errori “nella comunicazione dei dati effettivi dei contagi”, che avrebbe comportato “pesanti contraccolpi economici dall’inserimento di Regione Lombardia nella cosiddetta zona rossa”.

Nel corso della discussione, i consiglieri dei partiti di maggioranza hanno rimarcato le mancanze del governo nella gestione della pandemia e “le troppe falsità diffuse in ordine al lavoro di Regione Lombardia”. Dai banchi dell’opposizione, invece, sono state ribadite le critiche circa le decisioni assunte da Palazzo Lombardia in merito all’emergenza sanitaria in corso.
 
“Da lombardi - è intervenuto il Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza Dario Violi (M5S) - siamo sempre stati abituati a vederci riconosciuta laboriosità e capacità di risolvere i problemi. Da un po’ di anni a questa parte, e soprattutto negli ultimi 12 mesi, i lombardi sono diventati lo zimbello del Paese. Siamo la Regione che ha comprato 150mila dosi di vaccino, pagandole sei volte tanto, da un piccolo dentista di Bolzano che le aveva importate dall’India. Abbiamo cambiato il Direttore generale del Welfare, poi abbiamo cambiato l’assessore alla Sanità e infine anche il DG della più grande centrale acquisti del Paese dopo Consip. Avete cercato – ha detto rivolgendosi al centrodestra - di aizzare i commercianti lombardi contro il Governo perché erano chiusi in Zona Rossa nel momento dei saldi, salvo poi scoprire che la vostra incapacità nel mandare i dati a Roma ci aveva condannati a un’ingiusta restrizione che ha causato perdite per centinaia di milioni. Questa Giunta – ha attaccato l’esponente pentastellato - non ha più credibilità e visione, non guarda al futuro, alle sue imprese, al lavoro”.

Dura presa di posizione da parte del Partito Democratico. “La vicenda della Zona Rossa ‘farlocca’ è paradigmatica”, ha messo in evidenza il capogruppo Fabio Pizzul. I colleghi della maggioranza, ha osservato, “aggrediscono per nascondere le loro inefficienze. La trasparenza e la correttezza istituzionale sarebbe il miglior modo per replicare alle nostre critiche. Peccato non siano nella condizione di poterlo fare. State mettendo la polvere sotto al tappeto, cambiando persone e facendo solo marketing politico”, ha detto rivolgendosi ai colleghi del centrodestra e sostenendo che in questa strategia ci sia anche l’annuncio dell’arrivo di Guido Bertolaso a sostegno della campagna vaccinale della Lombardia. “Oggi – ha concluso – non possiamo non sostenere questa mozione di sfiducia, perché la modalità con cui state gestendo questa Regione, non è compatibile con la fiducia dei nostri cittadini e con il prestigio e la storia della Lombardia”. In chiusura al dibattito, è intervenuto anche il Presidente Fontana, che ha rivendicato la bontà dell’operato della Giunta “sempre protesa a perseguire il bene dei cittadini” e ha ribadito la correttezza dell’iniziativa tramite la quale è stata chiesta una revisione del modello di calcolo dell’indice Rt. “Un’azione doverosa -ha detto- che proseguiremo se necessario fino alle sedi giudiziarie per difendere gli interessi dei nostri lavoratori”.

Da Facebook, il primo firmatario della Mozione, Massimo De Rosa (M5S) commenta: “Purtroppo sapevamo come sarebbe andata.  Da persone incapaci di ammettere persino il minimo errore, di negare davanti all'evidenza, di attaccare per non chiedere scusa, non potevamo certo attenderci una presa di coscienza tale da liberarci dal loro mal governo. Certo è preoccupante osservare come questa maggioranza sia talmente schiava delle sue stesse bugie, da essere totalmente assorbita all'interno di un meccansimo che l'allontana sempre più dalla realtà ogni giorno che passa”.

“Il centrodestra - conclude De Rosa -  ha avuto l’occasione di mettere la parola fine all’agonia della nostra regione. Non hanno solo accumulato un errore dietro l’altro, ma danni per migliaia di euro per imprese e aziende. Purtroppo ci attende un futuro di grandi sacrifici.  Confidiamo nelle grande capacità di risollevarsi di cui hanno sempre dato prova i lombardi, certo il disastro sanitario, economico e sociale generato dall’incapacità del centro destra è senza precedenti”.

03 febbraio 2021
© Riproduzione riservata

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