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Medici a gettone. Corte dei conti Piemonte: “Negli ultimi anni quasi decuplicati in diverse Asl”

All’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, la presidente della Sezione regionale di controllo, Maria Teresa Polito, interviene sulla situazione della sanità regionale e osserva: “La problematica più rilevante è quella della carenza del personale sanitario” e “l’abbandono dalle strutture pubbliche da parte dei medici” con una “conseguente grave situazione che accentua i costi del servizio sanitario e non assicura quella continuità assistenziale per un servizio salute adeguato”. LA RELAZIONE

28 FEB - Si fa sempre più ricorso, in Piemonte, ai medici “gettonisti”. Tanto che “negli ultimi anni in diverse Aziende sanitarie regionali tali rapporti pubblico professionali si sono quasi decuplicati”. A dirlo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 della Corte dei conti per il Piemonte, è la presidente della Sezione regionale di controllo, Maria Teresa Polito.

Nel corso dell’anno 2022, spiega Polito nella sua relazione, la Sezione della Corte dei conti del Piemonte ha effettuato i controlli sui bilanci consuntivi di tutte le diciotto Aziende sanitarie piemontesi sull’anno 2021. “La problematica più rilevante è quella della carenza del personale sanitario, in cui, ancora una volta, l’assenza adeguata di programmazione e della valutazione degli esiti delle scelte effettuate anni addietro (numero chiuso a medicina, numeri limitati nei bandi per le scuole di specializzazione, gestione restrittiva dei piani di rientro in diverse regioni con elevati disavanzi finanziari) hanno prodotto l’assenza di bilanciamento fra domanda sanitaria ed offerta di medici per soddisfarla, con l’attuale 12 emergenza nazionale che ha indotto a ricercare formule organizzative necessitate, ma non adeguate, sia sotto il profilo economico-finanziario che della qualità del servizio reso, con evidente nocumento di un diritto essenziale come quello della salute costituzionalmente tutelato (art32 Cost). Si ha riguardo ai cd. Medici ‘gettonisti’, cioè quei medici a cui le Aziende ricorrono, attraverso convenzioni con cooperative, per garantire alcuni servizi essenziali, fra cui quelli del pronto soccorso ed altri in diverse specialità”.

La Sezione, aggiunge Polito, “ha avuto modo di sottolineare con preoccupazione, nella propria attività di controllo, l’abbandono dalle strutture pubbliche da parte dei medici e la conseguente grave situazione che accentua i costi del servizio sanitario e non assicura quella continuità assistenziale per un servizio salute adeguato, anche alla luce della circostanza che non esistono regole di accreditamento che impongono standard comuni ed imprescindibili nella definizione delle convenzioni ed i controlli che le aziende dispongono sui servizi resi vengono svolte ex post”.

Polito fa anche sapere che “poiché la soluzione non è legata ad ambiti regionali, quanto a misure generali di carattere nazionale che indirizzino la programmazione delle assunzioni di sanitari nel tempo e blocchino l’esodo verso il settore privato, la Sezione ha indirizzato al Ministro della salute una missiva nella quale, evidenziando tale preoccupazione ha auspicato la ricerca tempestiva di soluzioni”.

“Anche in vista degli importanti investimenti connessi al PNRR, nella Missione 6, si ritiene che le assunzioni periodiche e temporanee fino al 2026 del personale sanitario non possano considerarsi delle soluzioni adeguate rispetto agli ingenti investimenti individuati per la creazione delle case e degli ospedali di comunità ed anche nell’ambito delle innovazioni tecnologiche acquisite”, sottolinea la presidente della Sezione regionale di controllo.

28 febbraio 2023
© Riproduzione riservata

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