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Torino. Alle Molinette trapianto di reni da donatore dializzato. È la prima volta in Italia

Il donatore, deceduto per una patologia congenita, è andato incontro a un peggioramento della funzione renale che ha richiesto la dialisi continua per parecchi giorni. Il danno è stato giudicato potenzialmente reversibile e perciò si è proceduto al trapianto su una donna di 60 anni in dialisi dal 2013 per nefropatia per calcolosi a stampo

09 APR - Presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino per la prima volta in Italia è stato effettuato con successo un trapianto di rene su una donna da un donatore dializzato per insufficienza renale acuta. Il trapianto è stato effettuato due settimane fa e la donna che ha ricevuto l’organo è già stata dimessa.
 
Il donatore, deceduto in un ospedale piemontese per una patologia congenita, nel suo decorso in Rianimazione è andato incontro a un grave peggioramento della funzione renale, tale da spegnere completamente la funzione dei reni e necessitare di dialisi continua per parecchi giorni. Il deterioramento generale non ha reso possibile il trapianto del fegato.
 
Nonostante queste premesse, alle Molinette si è deciso comunque di approfondire la possibilità di utilizzo dei reni per il trapianto con multipli approcci: dalla biopsia renale alla valutazione della perfusione renale mettendo i reni, una volta prelevati, in un dispositivo di perfusione in grado di misurare una serie di parametri, di migliorare la circolazione dei reni stessi fino a rivitalizzarli.
 
Alla biopsia risultavano dei segni di danno renale acuto significativo, ma potenzialmente regredibile, e i parametri di perfusione davano un'iniziale difficoltà di circolazione poi migliorata dalla macchina, che è riuscita a rivitalizzarli ed a rimetterli in condizione per un possibile trapianto.
 
A quel punto si è proceduto al trapianto, eseguito dalle equipe degli chirurghi vascolari, degli urologi e degli anestesisti su una donna di 60 anni in dialisi dal 2013 per nefropatia per calcolosi a stampo.
 
Il trapianto è tecnicamente riuscito e la donna è stata seguita presso la Terapia intensiva della Nefrologia con schemi farmacologici particolari, atti a favorire la ripresa del rene trapiantato. La donna ha ripreso a urinare non subito ma solamente dopo qualche giorno e dopo 15 giorni la signora ha ora un'ottima funzione renale ed è appena stata dimessa.
 
“Dare l'ok al trapianto di quei reni è stato un atto corale di grande responsabilità medica, reso possibile dall'enorme esperienza nell'ospedale Molinette di tutte le figure professionali che collaborano al trapianto: clinici, chirurghi, medici di laboratorio, tutti motivati dal dovere di fare il massimo possibile per realizzare il generoso desiderio di donazione, sempre tenendo come punto fermo la sicurezza del ricevente. Abbiamo ragionato approfonditamente in tante persone quella notte e la strategia si è dimostrata vincente”, il direttore del dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Luigi Biancone.
 
L’altro rene è stato tempestivamente inviato all'ospedale di Novara, dove è stato trapiantato con successo. 

09 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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