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Mauriziano di Torino. Nuova ampia strumentazione per il reparto di Oculistica

OCT di ultima generazione associato a fluoroangiografo; Campo visivo con le nuove applicazioni; Microperimetro; Elettroretinogramma, che esegue sia ERG che PEV; Microscopio endoteliale; Biometro ottico; Topografo corneale; retinografo con sistema di imagining confocale del fondo. Strumentazione acquistata grazie alla donazione di 228 mila euro della Fondazione Compagnia di San Paolo.

18 MAR - Il reparto di Oculistica dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretto da Bruno Oldani) si arricchisce di una nuova ampia strumentazione oculistica di ultima generazione, che permetterà un netto miglioramento nella diagnosi e nel trattamento delle patologie oculari. Si tratta di attrezzature acquisite grazie al contributo di 228.000 euro della Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando Attrezzature Sanitarie 2016.

Il bando era volto a sostenere l’acquisizione di attrezzature da parte di Aziende sanitarie presenti sul territorio di Torino e provincia, con interventi finalizzati anche a migliorare l’attenzione al paziente e la qualità delle cure, oltre ad avere potenzialmente un impatto positivo sulla riduzione dei tempi di attesa e sui costi.

La proposta dell’ospedale Mauriziano è stata premiata per l’innovazione tecnologica di un reparto d’eccellenza, dopo essere stata valutata positivamente sia relativamente alla sua compatibilità con la programmazione sanitaria regionale, sia in termini di Health Technology Assessment.
Gli strumenti che permetteranno una significativa crescita nell'attività e nella qualità e quantità delle prestazioni e nella diagnosi sono:

1) OCT di ultima generazione associato a fluoroangiografo, utile nella diagnosi e follow-up delle patologie della retina, quali la maculopatia e la retinopatia diabetica, che hanno un alto impatto nella popolazione. Inoltre questo OCT permette di studiare a fondo il nervo ottico e le cellule ganglionari, per la diagnosi del glaucoma;

2) Campo visivo con le nuove applicazioni, sempre più indirizzate a stadiare il glaucoma;

3) Microperimetro, che effettua uno studio della fissazione e della soglia retinica visualizzando in tempo reale il fundus retinico. Esame utile nei pazienti con alterazioini retiniche, quali la maculopatia e distrofie retiniche;

4) Elettroretinogramma, che esegue sia ERG (elettroretinogramma) che PEV (potenziali evocati visivi), utili per una diagnosi oggettiva di patologie neurologiche ed oftalmologiche, oltre che preventive, come ad esempio nello studio dei PERG (Pattern elettroretinogramma), che ad oggi sono uno dei test maggiormente indicativi nello screening precoce del glaucoma;

5) Microscopio endoteliale: indicato per lo studio e la funzionalità della cornea, in particolare per le patologie corneali endoteliali post traumatiche, ma soprattutto nella valutazione pre e post chirurgica (cheratoplastica, chirurgia della cataratta, chirurgia del glaucoma);

6) Biometro ottico, attraverso cui si cerca di essere sempre più precisi nella scelta del calcolo del cristallino artificiale da impiantare nell’occhio durante l’intervento di cataratta;

7) Topografo corneale, con il quale si ottengono sia le topografie indispensabili per lo screening del cheratocono, nel follow up pre e post trattamento del cross-linking, patologia per la quale l'ospedale Mauriziano è referente regionale e sia per la possibilità di eseguire esami importanti per la diagnosi dell'occhio secco;

8) retinografo con un sistema di imagining confocale del fondo oculare con più modalità di acquisizione di immagini retiniche a campo ampio.

Questa strumentazione è stata acquistata grazie alla donazione della Fondazione Compagnia di San Paolo, dimostratasi molto interessata all’attività dello studio delle distrofie retiniche ereditarie che rappresentano un vasto gruppo di patologie rare ad alto impatto sulla qualità della vita e sull'autosufficienza dei pazienti. Le malattie rare sono malattie gravi, spesso croniche e talvolta progressive. Possono presentarsi già dalla nascita e dall’infanzia, oppure, come accade in più del 50% delle malattie rare, comparire nell'età adulta. La più comune delle distrofie retiniche ereditarie è la retinite pigmentosa, malattia presente in circa 1 individuo su 4000.

Sino ad oggi l'assenza di possibilità terapeutiche ha fatto sì che pochi Centri e pochi oftalmologi si siano dedicati specificatamente a questo argomento.

All’interno del reparto di Oculistica dell’ospedale Mauriziano vi è un Centro che, anche in assenza di terapie, ha sempre accolto e seguito i pazienti con distrofia retinica ereditaria.

Le nuove attrezzature acquistate permetteranno di offrire una completa valutazione del quadro clinico, utile ai fini diagnostici e prognostici, oltre all'esecuzione di tutti gli esami necessari nell'ambito in un unico accesso ambulatoriale.

18 marzo 2021
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