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In Piemonte nascerà l’Azienda Zero

L'istituzione dell'Azienda Zero è inseriva in un provvedimento sulla medicina territoriale. Un atto che “Si serve degli strumenti messi a disposizione nell’ambito dell’Accordo collettivo nazionale dei medici di medicina generale per sviluppare forme associative e fornire risposte più adeguate sul territorio”, ha detto Icardi.

04 DIC - “Una rivoluzione per l’assistenza sanitaria piemontese”. “Una pietra miliare per l’assistenza e la medicina del territorio” e tra le altre cose, prevede anche l’istituzione di una Azienda Zero che coordini le attività di Asl e Aso. Così, nell’informativa dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi svolta in Quarta Commissione, l'assessore ha definito il provvedimento, che a breve verrà discusso in Commissione e in Aula, e che “si serve degli strumenti messi a disposizione nell’ambito dell’Accordo collettivo nazionale dei medici di medicina generale per sviluppare forme associative e fornire risposte più adeguate sul territorio”.

“In linea con le raccomandazioni dell’Ocse – ha proseguito Icardi – s’intende creare una rete di assistenza territoriale realmente integrata con gli ospedali per ridurre la disparità di accesso alle cure, favorire la sostenibilità del sistema e migliorare la qualità delle cure attraverso nuovi modelli organizzativi e il potenziamento e la valutazione del capitale umano”. Per realizzare tale riforma la Regione investirà 10 milioni di euro l’anno.

Tra le principali novità, illustrate da Icardi con il coordinatore del Gruppo di lavoro per il miglioramento dell’organizzazione sanitaria in Piemonte Ferruccio Fazio e il direttore generale della Sanità Fabio Aimar, e sintesizzate in una nota del Consiglio regionale, ci sono “nuovi sistemi di monitoraggio sul funzionamento degli strumenti che vengono messi in campo per la presa in carico della cronicità per evitare per quanto possibile che si trasformi in acuzie e migliore accessibilità alle prestazioni attraverso la medicina di rete soprattutto nelle aree più disagiate attraverso l’istituzione di una Azienda Zero che sul modello di quella attivata in Veneto, sia sovraordinata rispetto ad Asl e Aso e coordini gli interventi”.

Al presidente Stecco, che ha aperto il dibattito, l’assessore ha risposto che “le regioni che hanno già intrapreso progetti simili a quello del Piemonte sono Veneto, Emilia Romagna e, in parte, Toscana”.

A Domenico Ravetti, intervenuto per il Pd con Domenico Rossi, Daniele Valle, Mauro Salizzoni e Alberto Avetta, ha assicurato che “questo provvedimento costituisce una sorta di pilastro di quello che sarà il futuro Piano sociosanitario regionale”.

A Marco Grimaldi (Luv) ha spiegato che il nuovo Disegno di legge “contribuirà anche a potenziare attività e operatività delle Case della salute”.

A Valter Marin (Lega) ha infine fatto presente che “la figura dell’infermiere di comunità sarà sempre più integrata nella medicina territoriale anche attraverso personale assunto per funzioni diverse dall’essere alle dipendenze del medico di medicina generale”.

04 dicembre 2020
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