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A.P.Ra.N. Fumata nera con i sindacati dei dirigenti medici. “Riteniamo irricevibile e provocatoria la proposta che chiede ulteriori sacrifici”

Contratto scaduto da 15 anni, carenza del personale ed emergenza sanitaria. La giunta provinciale Fugatti chiede ai medici ulteriori sacrifici con la modifica dell’articolo sulla mobilità, in cambio propongono un adeguamento del 27% lordo sull’indennità di esclusività, che secondo le Oo.Ss. è già previsto a livello nazionale e doveva essere erogato da gennaio 2021. “i dirigenti medici veterinari e sanitari non si aspettavano questo trattamento”.

13 DIC - Con Delibera di Giunta provinciale nr. 1714, la giunta Fugatti conferisce mandato all'Agenzia Provinciale per la Rappresentanza Negoziale (A.P.Ra.N.) di concludere un accordo stralcio per l’adeguamento dell’indennità di esclusività, per la modifica delle disposizioni contrattuali in materia di mobilità interna all’azienda e per l’introduzione delle norme in materia disciplinare relativamente al personale del comparto sanità, area dei dirigenti medici, veterinari, odontoiatri e sanitari dell’azienda provinciale per i servizi sanitari, compresi i dirigenti delle professioni sanitarie.
 
Relativamente al primo oggetto di confronto, e cioè la proposta di un passaggio contrattuale per adeguare l’indennità di esclusività, le OO.SS. della Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, ritengono che sia assolutamente non necessaria se non addirittura ultronea atteso che l’indennità di esclusività è già prevista per legge in favore del dirigente medico con rapporto di lavoro esclusivo e che l’art. 97 del vigente CCNP definisce già tempi e modalità di erogazione nonché gli importi sui quali calcolare l’aumento del 27%
 
“Infatti, a far data dall’1 gennaio 2021 – spiegano AAROI EMAC (Luca Filetici); ANAAO ASSOMED (Marco Scillieri), ANPO-ASCOTI-FIALS Medici (Fulvio Campolongo); Federazione CIMO-FESMED (Sonia Brugnara); FASSID (Giorgio Temporin): FP-CGIL (Gianna Colle), FVM (Angela Moresco) - l’indennità di esclusività doveva già essere distribuita in un’unica soluzione. Per questo motivo ribadiscono che l’incremento dell'indennità di esclusività, che a livello nazionale è già stato erogato, deve trovare immediata applicazione a prescindere da accordi-stralcio su materie del tutto estranee alle motivazioni per cui è stato introdotto dal legislatore nazionale”
 
In ordine al secondo punto, proposto da (A.P.Ra.N.), che riguarda la modifica dell’articolo 60 del vigente CCPL, secondo i sindacati, il tema della mobilità è già normato e reso obbligatorio dal D.lgs 165/2001, il quale dispone l’obbligo di una mobilità entro i 50 km. Tale D.lgs. dispone infatti a seguito della chiusura di uffici, e quindi per rispondere alla necessità di ridistribuire organici in esubero, il trasferimento in via definitiva ad altra sede dei dipendenti. Tale riferimento normativo sostengono le OO.SS. non risponderebbe agli scopi che la giunta provinciale intende raggiungere e con la nuova riorganizzazione sanitaria in fase di definizione.
 
“In realtà il governo provinciale vorrebbe – dicono AAROI EMAC, ANAAO ASSOMED, ANPO-ASCOTI-FIALS, CIMO-FESMED, FASSID, FP-CGIL e FVM - con la modifica di questo articolo, avere il consenso dei sindacati ad una mobilità assimilabile ad una tipologia di lavoro c.d. trasfertista, che tuttavia deve essere normato con altra tipologia contrattuale”.
 
In conclusione, fanno sapere le sette sigle sindacali, dacché sono trascorsi due anni dall’inizio dell’emergenza pandemica, durante i quali ogni medico ha dato di più di quello che poteva, i dirigenti medici veterinari e sanitari non si aspettavano questo trattamento, con il tentativo di far entrare dalla finestra in un accordo stralcio quello che già era uscito dalla porta nel 2016. Il tentativo cioè di strappare contrattualmente una mobilità arbitraria, oltretutto in un contesto riorganizzativo confuso come quello attuale e con un contratto scaduto da 15 anni. In questo quadro, le rappresentanze sindacali ritengono irricevibile e provocatoria la proposta che chiede ulteriori sacrifici senza dare nulla in cambio, se non un'offerta di adeguamento dell'indennità di esclusività che oltretutto è dovuta già per legge.
 
Per l’introduzione delle norme in materia disciplinare relativamente al personale del comparto sanità, per l’area dei dirigenti medici, veterinari, odontoiatri e sanitari dell’azienda provinciale per i servizi sanitari, compresi i dirigenti delle professioni sanitarie, risulta ancora tutto da definire, riferiscono le sette sigle sindacali.
 
Endrius Salvalaggio

13 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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