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Covid. Asl Brindisi, Carbone (Fials): “Proroga dei contratti sia per tutti operatori sanitari”


La Fials riferisce che la Asl avrebbe chiesto la proroga dei contratti a 36 mesi solo per alcuni infermieri “creando discriminazioni e disuguaglianze di rapporto di lavoro tra gli stessi operatori”. Per Carbone “non è possibile che la ASL di Brindisi”, in questo momento di recrudescenza della pandemia da covid-19, “non provveda a mutare e prorogare tutti i contratti degli infermieri, con il rischio reale che le altre aziende sanitarie pugliesi, in cerca con il lumicino di infermieri, li sottraggano alla Asl di Brindisi”.

09 NOV - “Non è mai possibile che in questo momento di recrudescenza della pandemia da covid-19, dove ogni dipendente e professionista sanitario è fortemente indispensabile nella nostra azienda sanitaria per salvare la vita dei tanti cittadini afflitti da questo virus “maledetto” ed anche cruento, dove trovare infermieri diviene una cosa impossibile, il Direttore Generale della ASL di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, con una nota ai sindacati chieda solo la proroga dei contratti a 36 mesi per alcuni infermieri creando discriminazioni e disuguaglianze di rapporto di lavoro tra gli stessi operatori”. Lo denuncia in una nota il Segretario Generale della Fials, Giuseppe Carbone, chiedendo al Dg la proroga dei contratti di lavoro a 36 mesi per tutti gli infermieri, operatori socio sanitari e medici in servizio ed assunti per sconfiggere questa pandemia.

“Risuona fortemente - ricorda Carbone - il monito dell’assessore regionale alla salute pugliese Prof. Lopalco ‘Non troviamo infermieri neanche a pagarli a peso d’oro’. Su questa è l’angosciosa realtà a cui siamo giunti nella sanità regionale, non è possibile -denuncia Carbone - che la ASL di Brindisi non provveda a mutare e prorogare tutti i contratti degli infermieri, anche quelli neo assunti dalla graduatoria dell’avviso pubblico per la “manifestazione d’interesse”, come quelli che sta per assumere dalla stessa graduatoria, non dare certezza del diritto a 36 mesi di attività, con il rischio reale che le altre aziende sanitarie pugliesi, in cerca con il lumicino di infermieri, li sottraggano alla ASL di Brindisi con contratti a 36 mesi come sta avvenendo”.

Per il segretario generale della Fials serve “coraggio delle azioni e responsabilità manageriali e non creare disuguaglianze ma il diritto al lavoro per tutti gli operatori sanitari proprio in questi momenti tragici per la nostra sanità e per la salute dei cittadini. Tanto più -evidenzia Carbone - che assunzioni di infermieri solo a 6 mesi come sta effettuando la ASL di Brindisi, non solo crea precariato ma ingiustizie perché a tutti questi  professionisti sanitari vengono negati i diritti fondamentali nel lavoro come permessi per aggiornamento e studio, permessi straordinari per visite specialistiche e per situazioni urgenti personali anche di salute ed inoltre, in termini retributivi, anche il premio di produttività come tutti gli altri professionisti sanitari. Una discriminazione, un’ingiustizia che non può e non deve essere consentita”, denuncia il leader della FIALS.

Carbone rinnova quindi l’appello a Pasqualone: “Non creiamo disuguaglianze ma chiediamo che a tutto il personale a tempo determinato, siano essi infermieri, operatori socio sanitari, medici ed altri professionisti sanitari,  venga prorogato il periodo di rapporto di lavoro a 36 mesi come a tutti gli altri infermieri che si stanno assumendo dall’avviso pubblico per la manifestazione d’interesse, tanto più che l’attuale normativa legislativa lo consente e finanzia straordinariamente le stesse assunzioni, diversamente sarà dura la presa di posizione della Fials per tutelare il diritto dignitoso al lavoro di tutti questi professionisti”.

09 novembre 2020
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