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Dipartimenti di Prevenzione delle Asl. L'allarme dell'Aivemp: "Regioni non rispettano modello Balduzzi"


L'Associazione italiana veterinaria di medicina pubblica, in una lettera aperta a governatori e assessori, denuncia che in alcune Regioni " con atti aziendali emanati in sordina ma con ricadute sonore sui cittadini e sulle imprese agroalimentari, si va smantellando l’assetto dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl".

04 NOV - In alcune Regioni, con atti aziendali emanati in sordina ma con ricadute sonore sui cittadini e sulle imprese agroalimentari, si va smantellando l’assetto dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, pietra angolare dell’organizzazione sanitaria italiana. E’ la preoccupazione espressa da Aivemp (Associazione italiana veterinaria di medicina pubblica) in una lettera aperta ai Governatori regionali, agli Assessori e Direttori della sanità regionale.

“Ci sono Regioni – commenta il Presidente Aivemp, Bartolomeo Griglio - dove non si rispettano le scelte organizzative del Decreto Balduzzi (oggi Legge dello Stato, n.158/2012): assegnare ‘competenze locali’ in fatto di Sicurezza Alimentare nell’Area della Sanità Pubblica Veterinaria dei Dipartimenti ad altre figure professionali, rischia di creare problemi di inefficienza in quanto queste ‘competenze’ sono rinvenibili solo nei medici veterinari, sia per formazione e abilitazione che per riconoscimento di ruolo in tutta l’Unione Europea. Alcune Regioni stanno invece disconoscendo le competenze peculiari dei Medici Veterinari- prosegue- immaginando modelli organizzativi basati su meri obiettivi di riduzione della spesa e su accorpamenti sommari di funzioni e competenze, che vanificano l’occasione data alle Regioni, dal Decreto Balduzzi, di presentarsi all’Europa con un network di autorità competenti locali per la sicurezza alimentare omogeneo sull’intero territorio nazionale”. 

Per l'Aivemp non è sufficiente invocare la spending review per rendere lecita e accettabile qualsiasi modifica del Ssn e dei Ssr, specie se col pretesto della razionalizzazione si va contra legem (e al Tar) o si mettono a rischio le garanzie di sicurezza alimentare delle produzioni nazionali. L’obiettivo della Legge 158/2012 era- e dev’essere- che ciascuna Regione sia organizzata in maniera speculare all’Autorità Competente nazionale ed europea e che vengano garantire le risorse necessarie ad ottemperare alle norme (e verifiche) europee in fatto di igiene e sicurezza degli alimenti.

Che fare dunque? Per Aivemp (Associazione italiana veterinaria di medicina pubblica), il percorso da intraprendere per contemperare la riduzione dei costi e quelle organizzative derivanti dagli obblighi legislativi e dalle esigenze di garantire i livelli di competenza necessari a non creare inefficienze aggiuntive, potrebbe prevedere un coordinamento di un area di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare suddivisa, ove non si a possibile garantirne 3, in almeno 2 centri di responsabilità sotto la direzione di un medico veterinario in possesso della specializzazione nella disciplina: uno per i controlli ufficiali sulle produzioni primarie (produzioni vegetali e zootecniche: sanità animale, igiene dell'allevamento e produzioni zootecniche - specializzazioni di accesso: classe Sanità Animale o classe Igiene dell'allevamento e delle produzioni zootecniche) ed uno per i controlli ufficiali sulla sicurezza degli alimenti (macellazione, trasformazione, distribuzione, somministrazione – specializzazione: classe igiene degli alimenti di origine animale) mantenendo al loro interno, con un livello di autonomia inferiore, tutte le specializzazioni che in questi anni si sono sviluppate.

Aivemp auspica un’attenta valutazione, da parte di Regioni e Ministero, delle scelte dei Direttori delle Asl nella definizione del modello organizzativo dell’Autorità Competente Locale.
 

04 novembre 2014
© Riproduzione riservata

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