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Stabilità. Chiamparino: “Tagli al fondo sanitario solo per il 2015. Su questo daremo battaglia”


Non sono stati invece ancora resi noti i dettagli dell'intesa prevista entro il 31 marzo che dovrebbe individuare gli ambiti di intervento per l'anno in corso.  Ma sul futuro il presidente della Conferenza delle Regioni è chiaro: "l’attuale taglio di 2 miliardi e 235 milioni è relativo solo ed esclusivamente al 2015 non può in alcun modo ricadere negli anni seguenti".

25 MAR - “Abbiamo accettato di farci carico dal 2015 del peso della rinuncia all’aumento del fondo sanitario 2 miliardi e 235 milioni previsto dalla stabilità, ma è evidente che al più presto dovremo riprendere il round di negoziati perché questo deve considerarsi una paretesi congiunturale non un dato strutturale. Quindi bisognerà ridiscutere per adeguare il Fsn ad alcuni elementi che stanno riemergendo anche positivamente in seno al Governo, come la revisione dei Lea, la messa a disposizione dei farmaci innovativi, le forme di controllo, di verifica e di valutazione. Tutte azioni che però  richiedono un investimento maggiore”.
 
È stato chiaro il presidente delle Regioni, Sergio Chiamparino al termine dei lavori delle assise dei governatori: il mancato aumento del fondo sanitario 2 miliardi e 235 milioni per far fronte ai tagli della stabilità è “relativo solo ed esclusivamente al 2015 e non può in alcun modo ricadere negli anni seguenti”. E non solo, Chiamparino ha anche annunciato che le Regioni stanno lavorando per presentare entro la scadenza del 31 marzo, le loro decisioni in merito alle azioni da attuare in tema efficientamento e razionalizzazione del sistema sanitario come previsto nell’Intesa Stato Regioni siglata il 26 febbraio scorso.
 
“E’ prevedibile – ha aggiunto Chiamparino – che si cercherà ancora di coinvolgere le Regioni nella prossima legge di stabilità. Ma è necessario chiarire da subito che serve una profonda discussione in merito, in particolare sulle risorse indispensabili per il buon funzionamento della sanità. Sappiamo tutti che la sanità non potrà reggere con gli attuali 110 miliardi previsti per il Fsn. La nuova legge di stabilità dovrà servire, invece, ad adeguare il fondo sanitario al fine di poter garantire le esigenze di servizio, vecchie e nuove, da erogare ai cittadini. Quindi, a prescindere da quanto previsto oggi, e da quanto scritto nella formula per il ‘taglio’ per le Regioni è chiaro che l’attuale taglio dei 2 miliardi e 235 milioni, o meglio il mancato aumento del fondo sanitario, è relativo solo ed esclusivamente al 2015 non può in alcun modo ricadere negli anni seguenti. Pertanto – ha concluso Chiamparino - e per il 2016, 2017  e il 2018 bisognerà sedersi intorno ad un tavolo e ridefinire tutto”.

25 marzo 2015
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