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Ospedale San Marcellino di Muravera. Arrivano nuove risorse, attivato un ambulatorio di Cardiologia per pazienti fragili


Il dg della Asl Cagliari: “La prima buona notizia è che è stata ricreata un’Asl, quindi la distanza tra i bisogni dei cittadini e chi li soddisfa è stata ridotta. La Direzione deve dare il miglior servizio ai cittadini, questo è lo scopo della riforma”, da oggi una anestesista tempo pieno “nella direzione sanitaria di presidio e abbiamo aperto un ambulatorio di cardiologia, con l’obiettivo di offrire un servizio ai portatori di pacemaker”.

08 MAR - L’ospedale San Marcellino di Muravera riapre le porte ai cittadini del Sarrabus Gerrei: già al lavoro un’anestesista a tempo pieno e una dottoressa in servizio nella direzione sanitaria del presidio; attivato un ambulatorio di Cardiologia dedicato ai pazienti fragili.

“Un segnale importante per garantire l’assistenza sanitaria alla collettività locale, un importante risultato frutto del rinnovato spirito di collaborazione che si sta sempre più consolidando tra i professionisti sanitari, i sindaci del territorio e la neonata azienda sanitaria locale di Cagliari, che sta mettendo in prima linea l’attenzione agli ospedali di periferia, pur con tutte le criticità, dando servizi ai cittadini e ai pazienti anche dei territori in questo momento più sofferenti per la carenza di personale e più distanti dai grandi centri metropolitani”, si legge in una nota.

“La prima buona notizia è che è stata ricreata un’Azienda sanitaria locale, quindi la distanza tra i bisogni dei cittadini e chi li soddisfa è stata ridotta. La Direzione deve dare il miglior servizio ai cittadini, questo è lo scopo della riforma – ha spiegato il direttore generale della Asl di Cagliari Marcello Tidore, nel corso dell’incontro -. Da oggi abbiamo la dottoressa Orrù anestesista tempo pieno, la dottoressa Cauli nella direzione sanitaria di presidio e abbiamo aperto un ambulatorio di cardiologia, diretto dal dottor Balloi, con l’obiettivo di offrire un servizio ai cittadini portatori di pacemaker . Stiamo continuando a cercare medici disponibili a lavorare all’ospedale San Marcellino. I professionisti che lavorano negli ospedali periferici, grazie ad un accordo chiuso con l’Assessorato alla Sanità, hanno una retribuzione del 32% superiore allo stipendio: contiamo di erogare altri importanti servizi sanitari”.

“È nostro fermo desiderio che questo ospedale funzioni, altrimenti non funzionano neanche i presidi cittadini. Nell’arco di due mesi siamo riusciti ad ottenere importanti risultati. In questo momento però serve un’alleanza: siate i controllori del nostro operato ma dobbiamo essere in grado di cambiare la narrazione su questo ospedale”, ha concluso il manager della ASL durante l’incontro.

Così anche Stefano Marcia, direttore sanitario della ASL di Cagliari, direttore della SC Radiologia del PO SS. Trinità e responsabile delle radiologie dei presidi della ASL di Cagliari: “Stiamo lavorando tanto per gli ospedali periferici e stiamo moltiplicando gli sforzi perché abbiamo una grave carenza di personale, non solo qui ma anche negli ospedali cittadini. La presenza della dottoressa Orrù e del dottor Balloi è segno di un rinnovato interesse verso la periferia, e a breve interverremo sulle tecnologie sostituendo la TAC presente nel presidio”.

L’ambulatorio di cardiostimolazione sarà infatti gestito dall’UO di Cardiologia del SS. Trinità di Cagliari diretta da Carlo Balloi con la finalità di avvicinare i servizi ai cittadini: si tratta di un ambulatorio di prossimità in cui un medico esperto nella branca della cardiostimolazione e un infermiere, appositamente formato, saranno a disposizione dei pazienti. Inoltre, il cardiologo sarà presente una volta alla settimana fornirà consulenze e sarà a disposizione del Pronto Soccorso. “Nel Distretto del Sarrabus Gerrei abbiamo tanti pazienti anziani che necessitano del controllo del pacemaker- ha precisato Balloi - . È molto importante effettuare un monitoraggio regolare dello strumento: essere vicino ai pazienti garantisce più controlli ed evita inutili spostamenti ai pazienti”.

Soddisfazione anche da parte dei sindaci dei comuni del Sarrabus che vedono, “finalmente, un ospedale a misura dei cittadini e del territorio”: “Non potremo riavere un ospedale con le caratteristiche di un tempo perché cambiano gli scenari, ma il San Marcellino potrà essere un ospedale ritagliato sui bisogni della popolazione e sulle patologie più diffuse sul territorio. Finalmente vediamo i primi risultati che danno fiducia a noi e a tutti i pazienti”.

08 marzo 2022
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