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Epatite C. Con la Legge Omnibus 1 mln di euro per gli screening stanziati nel 2022 e 2023

di Elisabetta Caredda

La segretaria della commissione Salute aveva sollecitato l’investimento di queste risorse. Cuccu: “Faccio ora appello all’assessore Doria per istituire, in tempi ragionevoli, anche il registro epidemiologico delle malattie del fegato e delle infezioni da HCV, per organizzare una rete di centri specialistici che si occupino del trattamento dell’epatite C, e volgere una sensibile attenzione alla sentita mancanza di epatologi sul territorio e nei presidi ospedalieri minori”. LA LEGGE OMNIBUS

13 DIC - La legge Omnibus n° 22/2022 sulle ‘Norme per il sostegno e il rilancio dell'economia, le disposizioni di carattere istituzionale e le variazioni di bilancio’, approvata di recente dall’Assemblea legislativa sarda e pubblicata appena ieri, assegna ‘per ciascuno degli anni 2022 e 2023 la spesa di euro 1.000.000 per l'effettuazione di uno screening regionale gratuito al fine di prevenire, eliminare ed eradicare il virus dell'epatite C (HCV)’.

A riguardo esprime soddisfazione la Segretaria della commissione Salute, Carla Cuccu (Idea Sardegna), che nell’ultima settimana di novembre aveva presentato una interpellanza chiedendo proprio tale intervento, e che in proposito sottolinea a Quotidiano Sanità: “Ho tenuto a sollevare l’importanza di dover investire negli screening per la popolazione del nostro territorio poiché dai dati Eurostat, si evidenzia come la Sardegna risulta purtroppo la regione europea con il maggior numero di decessi per Epatite C, anche in conseguenza della diagnosi tardiva della malattia”.

“Lo screening per l’infezione da HCV – spiega la consigliera -, attraverso l’emersione del “sommerso”, cioè delle infezioni ancora non diagnosticate, rappresenta uno strumento di grande importanza per il raggiungimento dell’obiettivo stabilito dall’OMS, qual’è quello auspicato di eliminare (inserisci link: https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=100132 ) l’infezione da epatite C entro il 2030. E la Regione Sardegna, nonostante non abbia avuto accesso ai fondi statali per l’acquisto dei farmaci innovativi per la cura di HCV poiché, come altre poche Regioni, provvede integralmente al finanziamento della propria spesa sanitaria, è riuscita ad eradicare il virus in numerosi pazienti avviati al trattamento con i farmaci disponibili, dedicati alla patologia”.

“Nell’isola fino ad ora sono stati trattati con i farmaci antivirali oltre 10.000 pazienti – puntualizza la Segretaria di commissione -, tenendo conto che ad oggi il sommerso stimato potrebbe aggirarsi attorno ai 20.000 soggetti che non sanno di aver contratto il virus. A tal proposito, considerando l’età media molto elevata dei sardi e la prevalenza di individui HCV positivi nelle popolazioni più anziane, ora potrebbe essere inoltre utile estendere lo screening anche in soggetti nati dal 1949 al 1968, poi ancora per i nati dal 1969 al 1989 e per la popolazione carceraria”.

“In ultimo – conclude Cuccu -, faccio appello all’assessore Carlo Doria per dare il via in tempi ragionevoli a prossimi interventi fondamentali, volti a supportare le azioni intraprese per l’eradicazione dell’epatite C, istituendo anche il registro epidemiologico delle malattie del fegato e delle infezioni da HCV, organizzando una rete di centri specialistici che si occupino del trattamento dell’epatite C, e volgendo una sensibile attenzione alla sentita mancanza di epatologi sul territorio e nei presidi ospedalieri minori”.

Elisabetta Caredda

13 dicembre 2022
© Riproduzione riservata

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