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Sardegna. Doria al Ministero: “Rivedere criteri zone carenti di medici di famiglia e più immatricolazioni a Medicina”

di Elisabetta Caredda

Due le richieste “presentate e recepite con il massimo impegno dal Ministero”, fa sapere  l’assessore. La prima riguarda “la necessità modificare a livello nazionale l’Acn portando il valore delle sedi carenti da 1/1000 pazienti a 1/1200 nelle aree sopra i 20.000 abitanti”. La seconda richiesta verte “sull’opportunità di deroga che consenta all’Università sarde di aumentare, per almeno un triennio, di circa un terzo il numero delle immatricolazioni a Medicina”.

10 FEB - Nella giornata di ieri l’assessore alla Sanità della Sardegna, Carlo Doria, ha tenuto il suo primo incontro presso il ministero della Salute a Roma dove ha presentato le problematiche della sanità sarda e prospettato possibili soluzioni. Un colloquio proficuo e cordiale durato circa un’ora che l’esponente della Giunta ha avuto con Marco Mattei, responsabile della segreteria tecnica operativa del Ministro, che ha preso in consegna le richieste dell’assessore, recependole con il massimo impegno.

“Ho avuto modo di approfondire col il Dott. Mattei, come prima tematica – dichiara Doria al nostro giornale -, quella della carenza dei medici di medicina generale e quindi dell’iniziativa che abbiamo pensato a riguardo sulle nuove regole che possano individuare le sedi carenti della medicina generale, per contrastare, con un intervento a livello nazionale, la carenza di medici di base negli ambiti territoriali più svantaggiati, al di fuori dei grandi centri urbani. Oggi infatti, con la carenza correlata ai pensionamenti che hanno portato ad una drastica riduzione del numero dei medici di medicina generale, ad esempio in Sardegna sono circa 1100 fra titolari di sede e supplenti, va da sè che le sedi maggiormente ambite siano quelle urbane lasciando scoperti vasti ambiti territoriali periferici”.

In proposito, prosegue l’assessore, “ho sollecitato la possibilità di avviare una contrattazione a livello nazionale per la modifica del parametro attualmente in uso per l’individuazione delle sedi carenti della medicina generale e la loro messa a bando. Attualmente il parametro utilizzato per definire una sede carente che deve essere bandita è dato dal rapporto numerico medico/pazienti che è pari 1/1000, ovvero 1 medico ogni 1000 abitanti senza però considerare (dato di fondamentale importanza) che un medico di medicina generale può arrivare per contratto a 1500 pazienti ed in caso di grave emergenza a 1800 pazienti anche se per soli sei mesi. Per poter comprendere meglio cosa non funziona e ciò su cui stiamo intervenendo è bene conoscere i numeri in gioco: oggi in Sardegna i medici titolari di sede sono 979 (dato al 31 gennaio 2023). A questi si sommano circa 200 medici che oggi hanno i titoli per partecipare al prossimo bando di assegnazione delle sedi carenti di medicina generale, 418 in tutta la Sardegna. Se ciascuno degli oltre 1.100 medici di medicina generale fosse massimalista, cioè avesse in carico 1.500 pazienti, le persone assistite sarebbero 1.650.000, più del numero di adulti presenti in Sardegna”.

“Nelle more, pertanto, di un provvedimento nazionale, la Regione – sottolinea l’esponente di Giunta – ha avviato con i sindacati dei medici di medicina generale una trattativa per la modifica del parametro per l’individuazione delle sedi, proponendo la soluzione di un medico ogni 1.200 abitanti, da applicare solo negli ambiti sopra i 16 mila abitanti. Ad oggi questa soluzione non ha però incontrato il favore di tutte le sigle sindacali e, nonostante una prima intesa, durante l’ultimo incontro alcune rappresentanze non hanno sottoscritto l’accordo. Al ministero ho fatto dunque presente che sarebbe necessario interagire a livello ministeriale e contrattare con i sindacati nazionali dei MMG (SISAC) per modificare direttamente a livello nazionale l'A.C.N. portando il valore per dichiarare carente la sede da bandire da 1/1000 pazienti a 1/1200 solo negli ambiti urbani lasciando il rapporto di 1/1000 per gli ambiti con una popolazione al di sotto dei 20.000 abitanti”.

“Altra tematica che ho poi avuto modo di affrontare, sempre con il dott. Mattei – continua ancora Doria - riguarda l’autorizzazione all’aumento di circa un terzo per almeno un triennio, dei posti disponibili per l’immatricolazione ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia nei due atenei della Sardegna. E in relazione a ciò mi sono fatto portavoce delle richieste dirette inoltrate al Ministro dell'Università, la Sen. Anna Maria Bernini, da parte dei Rettori delle due Università della Sardegna (Cagliari e Sassari) che richiedono la deroga, per almeno un triennio, ad aumentare di circa un terzo il numero le immatricolazioni al primo anno del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia”.

“L'aumento proposto colmerebbe almeno in parte la grave carenza di personale medico nelle strutture sanitarie della Sardegna – conclude l’assessore -. Un'emergenza di cui soffre tutta la sanità della penisola e che trova origini lontane rappresentate da una mancata programmazione del turnover con un netto squilibrio fra pensionamenti e nuovi ingressi di risorse umane nel SSN. In tale ottica si inquadra un antistorico numero programmato negli accessi al corso di laurea in medicina e chirurgia che deve poter essere, alla luce delle difficoltà in merito oramai note, certamente rivisto”.

Elisabetta Caredda

10 febbraio 2023
© Riproduzione riservata

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