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Carenza di pediatri in Sardegna. Ecco che cosa si può fare 

di Paolo Zandara 

28 AGO - Gentile Direttore,
dal 1 Maggio 2023, Carbonia, il capoluogo della provincia del Sud Sardegna, territorio che conta a sua volta complessivamente oltre 330 mila abitanti, non ha un solo pediatra di famiglia convenzionato. Una situazione non fa certo onore alla pediatria sarda, e verosimilmente, salvo smentite, unico a livello nazionale, emblematico della carenza di medici pediatri sul territorio. I disagi che ne conseguono sono enormi.

Si è cercato di sopperire alle carenze attivando un ambulatorio gestito dai pediatri del presidio ospedaliero, distante circa 20 km dal capoluogo, che su prenotazione visitano i bambini, ma è facile immaginare che si sono subito create liste di attesa, con tanto di segnalazioni, in caso di patologie urgenti, non gestibili in tale maniera, ai Carabinieri. In altre situazioni limite un genitore si è dovuto spostare fino a 70 Km di distanza, per avere una ricetta su ricettario speciale, ordinaria amministrazione poi l’acquisto di farmaci e visite a pagamento per sopperire a questa carenza, ma in ogni caso molti hanno proceduto sino a che vi era capienza a scegliere pediatri, anche di altri distretti, con ambulatori a distanza di trenta e più Km.

E’ chiaro che vi sono motivazioni di ordine nazionale alla base di questo, ma sicuramente a livello di regione Sardegna, si possono mettere in atto delle modifiche contrattuali decentrate, volte a ridurre il rischio del ripetersi di situazioni simili.

Di seguito si elencano alcune iniziative, non esaustive ma certamente di effetto immediato, tali da favorire la permanenza e l’inserimento dei pediatri di famiglia nell’isola, ed in particolare:
• Adeguare le retribuzioni a quelle delle altre Regioni.
• Modificare le modalità di individuazione ed inserimento delle zone carenti.
• Ridurre i carichi di lavoro.
• Migliorare la qualità delle prestazioni professionali ambulatoriali dei pediatri.
• Garantire un aggiornamento professionale gratuito regionale ed aziendale.

Circa il primo punto in Sardegna, infatti, caso unico in Italia, si continua non retribuire tutte le voci stipendiali così come stabilito dall’ACN e dal contratto decentrato Regionale, contestualmente non vengono date risposte alle richieste via PEC in merito alle motivazioni giuridiche e contrattuali di tale decisione. Come sindacato siamo consapevoli comunque che non ne esistono formalizzate in accordi decentrati. Non si tiene conto di sentenze di cassazione e delle linee di indirizzo del decreto Pubblica Amministrazione del mese di Giugno 2023.

Ulteriormente sono state tagliate in maniera indiscriminata le prestazioni aggiuntive, molto utili per eseguire in ambulatorio una attività diagnostica di primo livello, indispensabile in zone a bassa densità abitativa. Tali attività danno una dignità alla attività professionale dei pediatri, che posseggono sia i mezzi che le competenze, per una pediatria territoriale degna di questo nome.

Sul secondo punto la richiesta fatta e di tenere dei bandi aperti annuali e separati per le varie ASL.
Inoltre si è proposto per ora inutilmente, un accordo stralcio per ricoprire le zone che si dovessero liberare, semplicemente in base ad un rapporto numerico. Qualora si liberi una sede di pediatria in cui si abbia un carico di mille assistiti, se i restanti pediatri abbiano altrettanti assistiti, allora sono da ritenersi soddisfatte le condizioni per istituire una zona carente straordinaria. Questa norma se applicata nell’ambito di Carbonia, avrebbe evitato questa incresciosa situazione.

Sul terzo Punto si è richiesto ad esempio, di eliminare la certificazione sulla riammissione scolastica, analogamente a quanto stabilito in numerose regioni, purtroppo in questo caso si è in attesa dell’approvazione del collegato alla finanziaria, che tarda ad arrivare.

Sul quarto punto la regione dovrebbe impegnare, come avveniva in precedenza, tutte le somme regionali per le prestazioni aggiuntive, rendendo così più capillare e gratificante l’attività professionale, e più capillare e di qualità l’assistenza territoriale, contribuendo ad abbattere le liste di attesa.

Infine devono essere attivati dalle aziende i corsi di formazione , programmando annualmente il calendario degli eventi di aggiornamento professionale, indispensabili per il pediatra, ed utili al raggiungimento del minimo di crediti richiesto annualmente.

Purtroppo allo stato attuale non vi sono i presupposti per un cambiamento di rotta. La politica regionale è già proiettata verso le prossime elezioni regionali, i medici pediatri procedono in ordine sparso e diviso per compartimenti, e gli stessi sindacati , in particolare i maggioritari, continuano a firmare accordi che non incidono sul decadere dell’assistenza territoriale verso una deriva privata.

Noi comunque speriamo sempre in un cambiamento, queste le nostre proposte regionali, quale contributo liberale alla discussione, volte a garantire una assistenza pediatrica di qualità anche nella meravigliosa isola di Sardegna.
Dulcis in fundo due pediatre prenderanno finalmente servizio il prossimo 21 Agosto a Carbonia , rispetto ai quattro in servizio a Novembre 2022.

Dott Paolo Zandara
Segretario Regionale Sindacato Italiano Specialisti Pediatri Sardegna

28 agosto 2023
© Riproduzione riservata

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