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Sardegna. Irpef e Irap aumentate. Paci: “Stiamo chiedendo un sacrificio ai cittadini più abbienti e tutelando le fasce più deboli”


Il Consiglio regionale ha votato il ritocco dell'Irpef (abbassando le prime due aliquote rispetto alle attuali e incrementando progressivamente le ultime tre) e dell'Ipap. Per l'assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci è la richiesta di un sacrificio ai cittadini più abbienti in cambio di una tutela delle fasce più deboli. "Abbiamo il dovere di riportare i costi della Sanità a livelli accettabili"

23 DIC - "Ci costa molto chiedere un sacrificio ai cittadini ma abbiamo il dovere di riportare i costi della Sanità a livelli accettabili e sostenibili garantendo allo stesso tempo un servizio adeguato. Questa è l'unica strada che ci permette di recuperare 210 milioni grazie a spending review nella pubblica amministrazione e miglioramento del ciclo economico e 140 dall'incremento temporaneo delle tasse. La sola alternativa sarebbe stato fare tagli drastici ammazzando completamente le politiche regionali".  L'ha detto l'assessore della Programmazione e del Bilancio e vice presidente della Giunta Raffaele Paci nell'aula del Consiglio regionale che ha votato il disegno di legge che ritocca l'Irpef (abbassando le prime due aliquote rispetto alle attuali e incrementando progressivamente le ultime tre) e l'Irap.
 
"Stiamo chiedendo un sacrificio ai cittadini più abbienti e tutelando le fasce più deboli. Ma è un sacrificio a tempo, una tassa di scopo finalizzata solo ed esclusivamente a risanare le casse della Sanità alla quale dobbiamo destinare 350 milioni in più rispetto all'anno scorso per risanare il grande disavanzo generato dalla gestione della precedente legislatura e dovrà provvedere anche a nuovi extra Lea e farmaci innovativi. Per questo credo sia necessario aprire in tempi brevi una nuova vertenza con lo Stato per il riconoscimento delle nostre nuove funzioni chiedendo la riduzione proporzionale degli accantonamenti".
 
Il vicepresidente della Regione ha poi detto che sarà la Commissione d'Inchiesta sulla Sanità a chiarire di chi siano le responsabilità di questo disavanzo ma nel frattempo bisogna intervenire per bloccare l'aumento costante e progressivo del debito e una spesa completamente fuori controllo. "È difficile ma non impossibile risanare il debito, ai provvedimenti di oggi è affiancato il Piano di rientro dal debito in sanità e faremo tutti i tagli possibili agli sprechi. Ma oggi abbiamo di fronte una scelta: continuare a fare quello che è stato fatto negli anni passati, caricando tutto sulla sanità e alimentando i 5 miliardi di residui passivi, i 4 attivi e i 2,5 di perenzioni che abbiamo trovato oppure dare una svolta. Una svolta seria e sofferta. Abbiamo scelto di cambiare rotta - ha aggiunto l'esponente della Giunta Pigliaru. - E io mi impegno a tornare al più presto in quest'aula riferendo di costi finalmente sotto controllo che ci consentiranno di ridurre le tasse dei cittadini".

23 dicembre 2015
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