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Influenza. Allarme vaccinazioni. Governo, Aifa, Iss e Imprese:  "A rischio la campagna 2012"


"Dopo il caso Novartis cresce movimento contro i vaccini". Ricadute pericolosissime sulla popolazione: "Senza vaccino aumentano i ricoveri ma anche le probabilità di morte per i soggetti a rischio". Per ogni milione di soggetti ad alto rischio vaccinati, si riduce di 1.000 volte le possibilità di un ricovero e 100 volte quelle di decesso.

15 NOV - “Siamo preoccupati, perché è in atto un pericoloso movimento no global contro i vaccini fondato non su dati scientifici, ma su malafede e disinformazione”. Ad affermarlo è stato oggi Luca Pani, direttore generale dell’Aifa, nel corso di una conferenza stampa promossa da Farmindustria proprio allo scopo di contrastare questo ‘movimento’. Istituzioni e imprese del farmaco - rappresentante da Luca Pani (Aifa), Marcella Marletta (ministero della Salute), Giovanni Rezza (Iss) e Massimo Scaccabarozzi (Farmindustria) - hanno infatti chiamato a raccolta il mondo dei media per chiedere di rassicurare l’opinione pubblica sulla sicurezza dei vaccini e di aiutare a sostenere la campagna antinfluenzale in una fase delicatissima, dopo l’allarme lanciato nelle settimane scorse da Aifa e Ministero – e poi ritirato – riguardo a un lotto di vaccini Novartis che avrebbe potuto provocare problemi di salute in caso di somministrazione.

L’allarme ha provocato anche il ritardo dell’inizio della campagna vaccinale, fatto che ha senz'altro influito sul ridotto numero di persone che ad oggi si sono vaccinale. "Ma la percezione – ha spiegato Pani – è che gli italiani abbiano deciso di vaccinarsi un po’ di meno. Per questo occorre intervenire per ribadire l’importanza dei vaccini, che hanno un rapporto rischio-beneficio-costo talmente alto e un'efficacia così elevata da avere reso molti di noi immortali, in un certo senso, rispetto ad alcune malattie”. Basti pensare a come sarebbe il mondo senza vaccini. “Sarebbe un mondo con tanti più morti e con un sistema sanitario in tilt per la grande domanda di salute in più e per una spesa assistenziale che crescerebbe enormemente”, ha dichiarato Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, spiegando che “in qualsiasi anno precedente all'uso esteso di questi prodotti, nel nostro Paese si registravano circa 3 mila casi di poliomielite, circa 12 mila di difterite, circa 700 casi di tetano, circa 60 mila casi di morbillo e 30 mila di pertosse”.
 
E ancora. "Per ogni milione di soggetti ad alto rischio vaccinati, si riduce di 1.000 volte le possibilità di un ricovero e 100 volte quelle di un decesso", ha spiegato Pani ricordando che "nel 2008, su 5 milioni di casi di influenza, 454 sono stati i morti direttamente collegati all'influenza" a cui si aggiungono i decessi per complicanze indirettamente correlate all'influenza, "circa 30-40 mila" ha detto Rezza, secondo il quale "è dunque assurdo che si debba difendere e giustificare uno strumento che invece è un’arma importantissima contro molte malattia. È dunque tempo di smettere di difendere i vaccini e di andare all’attacco raccontando con chiarezza alla popolazione come sarebbe il mondo senza vaccini”.

“Sarebbe terribile se i cittadini avessero solo la percezione del rischio legato alla vaccinazione ma ignorassero il rischio di complicanze legato all’influenza, soprattutto sui soggetti più fragili, che sono coloro a cui è rivolta la campagna vaccinale antinfluenzale”, ha aggiunto Marcella Marletta, direttore generale della direzione generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure del ministero della Salute. “Il messaggio del ministero è dunque: vaccinatevi”.

Quanto alla sicurezza dei vaccini, “non deve esserci tra la popolazione alcuna preoccupazione che porti a non vaccinarsi”, ha affermato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, sottolineando che “i vaccini sul mercato sono sottoposti a rigorosi controlli sia interni, cioè da parte dell’azienda, che esterni, cioè da parte degli enti regolatori”. Basti pensare, ha spiegato il presidente di Farmindustria, che "il 70% del tempo di produzione di un vaccino, che va dagli 8 ai 12 anni, è dedicato al controllo di qualità. Solo i controlli per la sterilità durano 14 giorni, mentre 4 o 5 anni è il tempo impiegato per validare gli impianti di produzione”.

Anche l’allarme lanciato dal Ministero e dall’Aifa sui vaccini Novartis, secondo Scaccabarozzi, “dimostra che i controlli ci sono e funzionano, tanto che i vaccini sotto accusa non sono mai usciti dalla fabbrica”. Un allarme che poi è stato ritirato, “ma – ha sottolineato Pani – se abbiamo anche solo un dubbio, è nostra responsabilità fermare tutto per garantire la sicurezza della popolazione”.

A garantire la sicurezza dei vaccini anche da parte del ministero della Salute è intervenuta Marletta: “Ci sono controlli pre e post marketing che consentono di garantire che solo i prodotti di comprovata sicurezza, qualità ed efficacia vadano sul mercato, con tutte le indicazioni e controindicazioni necessaria a garantire un utilizzo sicuro”.

Per comunicare tutto questo “il ruolo dei media è essenziale”, ha affermato Pani, annunciando che comunque anche l’Aifa farà la sua parte. Presto, infatti, saranno pubblicate settimanalmente delle note informative sui vaccini che saranno poi raccolte in un “Libro Bianco” la cui pubblicazione è prevista per l’inizio della prossima campagna vaccinale 2013-2014. “Dobbiamo comunicare l’importanza scientifica dei vaccini – ha affermato il direttore generale dell’Aifa – spiegando i loro benefici sul sistema immunitario, che è la cassaforte del nostro corpo”. Molte informazioni, ha ricordato Marletta, possono già essere reperite sul sito del ministero della Salute. “Lasciare che la cultura dei vaccini si riduca, sarebbe un disastro epocale”, ha affermato Pani.

Un’informazione dunque specializzata, contro quella di “scarsa qualità che spesso si legge su internet o si vede in tv, dove la voce dello specialista vale tanto quanto la voce dello stregone”, ha affermato Rezza, secondo il quale “questa non è democrazia informativa, ma cattiva informazione”. Secondo Rezza, però, molto dovrebbe essere fatto anche “per diffondere lo studio della vaccinologia nella formazione medica”.

Allo stato attuale, secondo Pani, “l’Italia è ancora il Paese che ha processato Galileo, come dimostra il fatto che 1 su 3 dei nostri connazionali comprerebbe farmaci su internet, senza quindi preoccuparsi della scarsa sicurezza, ma poi questa stessa popolazione dimostra resistenza rispetto ai generici e ai vaccini”.

Nel 2011 in Italia sono state vaccinate 10 milioni di persone. “Il nostro obiettivo – ha spiegato Pani – sarebbe di arrivare a 14-15 milioni, riducendo per ogni milione di vaccinati ad alto rischio di mille volte la possibilità di ricovero e di 100 volte la possibilità di decesso”.
 

15 novembre 2012
© Riproduzione riservata

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