Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 19 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Ricerca. Lenzi: (CUN): "In Italia 'persi' 1.700 specializzandi ". E investiamo sempre meno in R&S. Ma Eli Lilly crede ancora nell'Italia

di Viola Rita

Per recuperare questi posti "servirebbero circa 50 milioni di euro". Il dato emerge in un evento promosso dalla Fondazione Lilly, che fa il punto sulla situazione della ricerca italiana e assegna il premio 2013 ad Alberto Ranieri De Caterina per il bracciale salvacuore. Al via il bando 2014, dedicato alle malattie reumatiche. 

11 FEB - Il Senato, oggi, è stato il 'palcoscenico' di un importante incontro per la ricerca medica: si è trattato della sesta edizione dell’evento “La ricerca in Italia. Un’idea per il futuro”, promosso dalla Fondazione Eli Lilly Italia, per favorire la cultura della ricerca. In occasione di questo evento è stata assegnata la borsa di studio al ‘braccialetto salvacuore’ ad Alberto Ranieri De Caterina ed è stato aperto il bando per il nuovo anno. Il concorso del 2014 vedrà protagonista l’immunologia e in particolare premierà una ricerca inerente alle malattie reumatologiche. Ad introdurre e moderare il dibattito è Livia Azzariti, medico e conduttrice televisiva italiana. Il primo intervento è quello di Eric Baclet, Presidente e General Manager della Fondazione Lilly.
 
La ricerca in numeri: persi 1700 posti
“In Italia, negli ultimi quattro anni abbiamo perso 1700 posti destinati alle scuole di specializzazione. I posti sono circa la metà di quelli necessari”, ha sottolineato durante l’evento Andrea Lenzi, Presidente del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e Ordinario di Endocrinologia alla Sapienza Università di Roma. “Il costo di mille posti è pari a circa 25 milioni di euro, dunque la cifra necessaria, corrispondente ai posti persi, è pari a circa 50 milioni di euro: il fatto che non si trovi questa cifra mi preoccupa molto. Siamo in controtendenza rispetto al resto dell’Europa e del mondo che richiede specializzazione e cultura per la scienza. Rischiamo di laureare ottimi professionisti ma di perdere tutti i potenziali scienziati e innovatori”.
 
“L’Italia stanzia per la ricerca l’1,25% del Pil e si trova nella posizione peggiore, al di sotto del Portogallo (1,59%) e della Spagna (1,39%)”, ha dichiarato Francesco Rossi, Presidente della Società Italiana di Farmacologia (SIF). Nonostante questo dato, le prestazioni della ricerca sono piuttosto elevate: “l’Italia si trova all’ottavo posto al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche e tra i primi 20 paesi al mondo per numero di citazioni di articoli pubblicati. E poi, è tra i primi tre paesi al mondo per numero di pubblicazioni per singolo ricercatore (0,41). I finanziamenti non devono per forza provenire da fonti governative, ma possono anche essere stanziati dalle imprese: questo avviene in Italia in una percentuale pari al 44%, mentre in Germania in una percentuale del 66,1% e in Giappone ben del 75,3%”, ha proseguito Rossi, che evidenzia l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato nel piano della ricerca.
“Solo il 4% delle startup italiane hanno un brevetto, (Spagna 15%, Francia 16%, USA 29%, Danimarca 36%). Ogni anno perdiamo circa 1 miliardo di euro per circa 243 brevetti effettuati all’estero”, ha poi rimarcato Concetto Vasta, Direttore Generale della Fondazione Lilly.
 
‘Va al cuore’ il premio della Fondazione Lilly 2013
Nelle prime edizioni del concorso, vince la ricerca ‘al femminile’, con quattro giovani ricercatrici premiate; mentre quest’anno il vincitore, Alberto Ranieri De Caterina, è un dottorando (classe 1981) alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, specializzato in cardiologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Nel suo percorso medico, inoltre, De Caterina ha trascorso quasi un anno ad Oxford in Inghilterra per studi sul microcircolo nell’infarto del miocardio.
Il vincitore si ‘scontrava’ con altri 12 progetti di ricerca candidati al premio (sempre di ricercatori di età tra i 29 e i 35 anni), provenienti da 11 centri diversi su territorio nazionale. Il dottorando svolgerà la sua ricerca presso l’Ospedale Ospedale del Cuore “G. Pasquinucci” di Massa, che è il quinto centro in Italia per numero annuale di infarti: qui confluiscono tutti i casi dell’area nord ovest della Toscana.
“Nelle ricerche su questo tema, la maggior parte dei dati riguarda l’animale, ma ci sono già alcuni studi che hanno testato questo sistema sull’uomo, anche nell’infarto”, ha spiegato a QS De Caterina. "Il nostro obiettivo è di andare a studiare il ‘condizionamento ischemico remoto’ combinando la protezione precedente con quella successiva all’attacco cardiaco, ed osservare il danno sul cuore attraverso la risonanza magnetica: in letteratura ancora non ci sono dati di risonanza magnetica combinata con questa metodologia”.

Il Ministero della Salute: ecco il punto di vista
Massimo Casciello, Direttore della Ricerca Scientifica del Ministero della Salute, sottolinea alcuni punti importanti per migliorare la ricerca stessa. Tra questi, ad esempio, l’importanza di un cambiamento in diversi ambiti che affrontano l'evoluzione al servizio della persona, l'importanza della comunicazione dei risultati scientifica; e poi la valorizzazione della ricerca, in particolare con finanziamenti alla persona e non all’istituzione e con una revisione, oltre che trasparente, il più possibile di qualità.
Per implementare la ricerca è importante inoltre la capacità di interazione tra settore pubblico e privato ed effettuare la valutazione dei risultati sul territorio (rapporto povertà/accesso alle terapie), evidenzia ancora il Direttore.

Il bando del 2014 dedicato alle malattie reumatiche: scade il 30 maggio
L’anno prossimo protagonista del concorso della Fondazione Eli Lilly sarà l’immunologia e in particolare le malattie reumatiche. “L’artrite reumatoide, ad esempio, colpisce ben 4 milioni di persone in Europa, cioè l’1% della popolazione”, ha affermato nel suo intervento Marco Matucci Cerenic, Presidente della Società Italiana di Reumatologia. “Il 50-60% dei pazienti perdono il lavoro entro 10 anni dall’inizio della malattia”, secondo i dati riportati. Si tratta di patologie che possono compromettere la qualità della vita del paziente, soprattutto nelle fasi avanzate; tali malattie stanno assumendo una crescente attenzione da parte dell’Europa, come sottolinea il Presidente.
Nel prossimo anno, il premio della Fondazione Eli Lilly ha come tema Healty aging: nuove strategie terapeutiche e loro impatto sulla qualità della vita nelle malattie reumatiche. La scadenza delle domande, da inviare per via telematica all’indirizzo email segreteria@fondazionelilly.it, è prevista per il 30 maggio 2014. Possono parteciparvi giovani ricercatori laureati in Medicina e Chirurgia, di cittadinanza italiana, di età inferiore ai 35 anni (nati dopo il 30/04/1979), presentando progetti di ricerca la cui durata dovrà essere di 18 mesi rinnovabile per un ulteriore periodo di 18 mesi, sulla base di obiettivi e tempi di realizzazione debitamente documentati nella proposta. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito web della Fondazione Lilly.
 
Viola Rita

11 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy