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Infanzia. Allarme pediatri: “I bambini assumono troppi zuccheri, rischiano epidemia dolce”


Secondo uno studio condotto dal Prof. Gianvincenzo Zuccotti il 90% dei bambini italiani assume più zucchero di quello raccomandato. E già a partire dal 1° anno di vita il consumo è ai livelli massimi consentiti. Si rischia di creare una generazione di potenziali obesi, diabetici e pazienti odontoiatrici. La Top 5 dei comportamenti sbagliati più comuni delle mamme italiane.

21 MAR - La chiamano “epidemia” dolce è quella che sta dilagando fra i bambini italiani. Bambini che al 90% assume più zucchero di quello raccomandato e che già a partire dal primo anno di età consuma un livello di zuccheri altissimo. Questo significa che si rischia di creare una generazione di potenziali obesi, diabetici e pazienti odontoiatrici.
Secondo quanto riporta lo studio Nutrintake, condotto dal Prof. Gianvincenzo Zuccotti (Direttore Clinica Pediatrica L. Sacco di Milano, Università degli Studi di Milano) e realizzato su un campione di oltre 400 bambini italiani dai 6 ai 36 mesi, in Italia 9 bambini su 10 già prima dell'anno di età consumano tanto zucchero nella dieta quotidiana.
 
“Forse non tutti sanno – spiega il Prof. Claudio Maffeis, Professore Associato di Pediatria all’Università di Verona– che la preferenza per il gusto dolce è innata e contribuisce ad influenzare le preferenze alimentari per tutta la vita. Gli zuccheri sono fondamentali per la crescita e il sostentamento quotidiano; la nostra dieta ha già a disposizione tanti alimenti naturalmente dolci che aiutano ad assecondare il gusto dei nostri bambini senza forzature e predispongono ad abitudini salutari Spesso però tendiamo ad addolcire eccessivamente gli alimenti e a preferire cibi ricchi di zuccheri; questi errori, se diventano abitudini nella dieta dei bambini, possono influenzare negativamente la loro salute futura. Infatti se il bambino dovesse acquisire una preferenza spiccata per gli alimenti più dolci potrebbe nel tempo avere un maggior rischio di obesità, carie dentaria e patologie cardiovascolari”.
 
I numeri di questi rischi sono confermati anche dall'ultima ricerca del Center for Disease Control and Prevention di Atlanta, pubblicata di recente sulla rivista scientifica JAMA, che dimostrano in maniera ancora più forte la correlazione tra eccesso di zuccheri e comparsa di patologie cardiovascolari gravi. È
 
“È bene ricordare – continua Maffeis – che gli zuccheri sono di due tipi: zuccheri semplici, tipicamente il cucchiaino di saccarosio che aggiungiamo, e zuccheri complessi, prevalentemente amidi; entrambi fanno parte dei carboidrati. Gli zuccheri semplici rilasciano energia immediata mentre quelli complessi danno energia con gradualità; è soprattutto con gli zuccheri semplici, aggiunti agli alimenti, che tendiamo ad eccedere per i nostri bambini. Se pensiamo che in natura non esistono carboidrati a rilascio immediato, ci rendiamo conto di quanto possa essere opportuno limitare l’aggiunta di zucchero; anche la frutta, naturalmente dolce, fornisce in realtà un complesso di zuccheri ‘buoni’ che portano con sé  altre importanti sostanze quali fibre, vitamine, minerali ecc… con un valore nutritivo ben superiore a quello fornito dal solo fruttosio in essa contenuto”.
 
Maffeis ha stilato una Top 5 delle “dolci debolezze” più comuni che riscontra quotidianamente nelle mamme italiane. Questo, spiega, per aiutare le famiglie a ricercare e correggere gli errori nelle loro abitudini alimentari.
 
Al 1° posto:
Una "dolce" concessione come premio per un comportamento corretto è l'abitudine più comune nelle famiglie italiane, radicata nella nostra tradizione educativa.
Un comportamento apparentemente innocuo ma in realtà diseducativo.
 
Al 2° posto:
Adattare la dieta del bambino a quella della famiglia, dopo il primo anno di età. Si crede infatti che il bambino sia un "piccolo adulto" e non abbia più bisogno di un'alimentazione specifica.
In questo è importantissimo il ruolo educativo dei pediatri verso la famiglia che, in occasione dell’arrivo di un bebè, può impostare nuove e salutari abitudini per tutti. Adattarsi alle esigenze alimentari del bambino può significare infatti un sano ritorno ai gusti genuini e ad una "limitazione" dagli zuccheri.
 
Al 3° posto:
Aggiungere lo zucchero come soluzione per accentuare il sapore di alimenti che, secondo il proprio gusto adulto, si pensa non siano apprezzati dal bambino. Spesso i genitori tendono ad aggiungere lo zucchero alla frutta, ad intingere il ciuccio nello zucchero o nel miele per farlo accettare dal piccolo. Con importanti conseguenze sul processo di dentizione, sulla futura insorgenza di carie e sullo sviluppo del gusto.
 
Al 4° posto:
Sottovalutare l’impatto della nutrizione sul benessere futuro dei nostri bambini. Una corretta educazione al gusto caratterizzerà le sue scelte anche da adulto, lo abituerà meglio ai sapori autentici, ad una dieta sana ed equilibrata contribuendo così ad una vita più sana.
 
Al 5° posto:
Leggere poco attentamente le etichette. È importante scegliere prodotti specifici per le differenti fasi di crescita del bambino, prestando attenzione che sull'etichetta sia specificata la quantità e il tipo di zuccheri presenti; meglio scegliere, ad esempio nel caso degli omogeneizzati, quelli in cui gli zuccheri provengano solo dalla frutta.

21 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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