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Scoperto un batterio che protegge dai tumori della pelle

di Maria Rita Montebelli

Il microbioma cutaneo potrebbe proteggere dai tumori della pelle, causati dall’esposizione ai raggi ultravioletti. A dare la notizia sono i ricercatori della University of California San Diego che hanno scoperto un particolare ceppo di stafilococco, produttore di una molecola, la 6-HAP, in grado di inibire la formazione e la diffusione dei tumori cutanei. Ancora presto per dire se questa molecola potrà essere un giorno utilizzata come forma trattamento; bisognerà aspettare i risultati di ulteriori studi disegnati per rispondere a questa domanda.

01 MAR - Si chiama Staphylococcus epidermidis ed è un batterio che alberga, in genere pacificamente, sulla nostre cute. Una presenza invisibile che adesso si scopre potrebbe avere un gran valore nel proteggere contro le neoplasie cutanee.
A darne l’annuncio sono Teruaki Nakatsuji e colleghi della University of California San Diego dalle pagine di Science Advances.
 
“Abbiamo individuato – racconta Richard Gallo, direttore del dipartimento di Dermatologia presso la UC San Diego School of Medicine– un ceppo di Staphylococcus epidermidis, un batterio comunemente presente sulla cute umana, che esercita in maniera selettiva la capacità di inibire la crescita di alcune forme tumorali. Questo ceppo di batteri produce una sostanza chimica in grado di uccidere divere tipi di cellule tumorali, senza risultare tossico per le cellule normali.”
 
I ricercatori americani hanno individuato uno speciale ceppo di Staphylococcus epidermidis produttore di 6-HAP (6-N-idossiaminopurina), una molecola in grado di inibire l’attività dell’enzima DNA polimerasi. In coltura la 6-HAP si è dimostrata in grado di inibire selettivamente la proliferazione di linee tumorali, ma non dei cheratinociti normali. La 6-HAP è una molecola che inibisce la sintesi del DNA e previene la diffusione delle cellule tumorali come anche al formazione di tumori indotti dalle radiazioni ultraviolette (UV).
 
In un esperimento su modello animale, i ricercatori americani hanno dimostrato che i topi che albergavano S.epidermidis non in grado di produrre 6-HAP, sviluppavano una serie di tumori della pelle dopo essere stati esposti a radiazioni ultraviolette (UV); questo non si verificava negli animali in presenza di S.epidermidis produttore di 6-HAP.
 
In un altro esperimento, i topi ai quali veniva somministrato per via endovenosa la 6-HAP ogni 48 ore per un periodo di 2 settimane, non presentavano effetti collaterali; quando venivano sottoposti a trapianto di cellule di melanoma, il diametro tumorale risultava soppresso di oltre il 50%, rispetto al gruppo di controllo.
 
“Ci sono sempre più prove che anche il microbioma cutaneo rappresenti un elemento molto importante per la salute dell’uomo – commenta Gallo – In un nostro precedente lavoro avevano dimostrato che alcuni batteri presenti sulla cute sono in grado di produrre peptidi ad attività anti-microbica, in grado di difendere da ceppi patogeni quali Staphilococcus aureus”.
 
Nel caso dello Staphilococcus epidermidis produttore di 6-HAP, si avrebbe addirittura un effetto di protezione contro i tumori cutanei. Saranno naturalmente necessari ulteriori studi per comprendere se la somministrazione di 6-HAP possa essere utilizzata per prevenire i tumori cutanei e anche se la perdita della capacità di produrre 6-HAP aumenti il rischio di cancro.
 
Per adesso, la prevenzione più efficace contro i tumori cutanei resta quella di evitare esposizioni prolungate al sole, soprattutto nelle ore più calde durante il periodo estivo; la stessa raccomandazione vale per le lampade UV.
 
Maria Rita Montebelli

01 marzo 2018
© Riproduzione riservata

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