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La Sicilia e le pagelle dei manager. Se a dispetto dei voti la sanità regionale non è promossa

01 GIU - Gentile direttore,
con grande enfasi, sui mezzi di informazione, nei giorni scorsi è stata riportata la notizia sull’esito del controllo “a medio termine” sull’attività dei Direttori Generali delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario della Regione Sicilia. Una sanità promossa, quasi un successo: tutti i manager sopra la soglia minima, a testimonianza indiretta che la scelta operata dal Governatore Crocetta, nel 2014, dopo 24 mesi di gestazione, sia stata saggia ed appagante. Ma è così?
 
La reale situazione del Servizio Sanitario della Sicilia è sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei cittadini che devono utilizzarlo: territorio abbandonato sia in termini di attività di prevenzione (screening per le patologie tumorali, Spresal, attività veterinaria), sia per l’assistenza alle cronicità (malattie neurologiche, diabete, malattie respiratorie, scompenso cardiaco); accesso incontrollato ai Pronto Soccorso, per le difficoltà e carenze di dotazione del Servizio 118, con lunghissime attese per il primo controllo. Liste di attesa smisurate per prestazioni strumentali specialistiche; insufficienza delle reti assistenziali tempo‐dipendenti (rete per l’Infarto, Rete delle Unità per l’ictus (“Stroke Units”); Rete traumatologica.
 
Se questo è l’esito dei primi 18 mesi di attività dei manager nominati a luglio 2014, cosa ci attende alla fine del loro mandato?
 
Il mantenimento di un accettabile (ancora per quanto?) livello di Assistenza Sanitaria in questa Regione è garantito, senza tema di smentite, dalla professionalità dei Dirigenti e del personale sanitario. Essi garantiscono con turni “lacrime e sangue” nei Pronto Soccorso, nei Servizi e Strutture dell’Emergenza, nei Punti Nascita, nelle Unità Tempo dipendenti, l’attività assistenziale esposti all’errore umano sempre possibile, quando in numero insufficiente e contrario alle stesse Direttive Regionali, sono assediati dalla folla di cittadini che chiede e pretende salute.
I Direttori Generali di questa Regione, nella stragrande maggioranza, hanno inviato alle Istituzioni Regionali, Atti Aziendali contrari ai Decreti Assessoriali che dovevano essere le “Linee Guida” per la formulazione degli stessi e delle relative Piante Organiche del personale. Essi hanno raggiunto “sopra la sufficienza” gli obiettivi economici, mantenendo organici al minimo, non assumendo personale a tempo determinato, neanche nei limiti di spesa previsti dalle norme nazionali e regionali.
 
I rimedi peggiori del male!
 
Ove applicati, gli Atti Aziendali non risponderanno ai contenuti degli “Standard Ospedalieri” (DM 70/2015).
 
Mentre l’Assessore alla Salute, On.le Gucciardi, spenti i megafoni sulle radiose aspettative di migliaia di assunzioni, tace sull’effettivo destino della Rete Ospedaliera Siciliana, già “vecchia”, inefficace e financo rinnegata dal Governatore Crocetta, prima ancora di diventare realtà.
Il 30 giugno prossimo, con ogni probabilità, sapremo che il Ministero della Salute e l’ANAAO ASSOMED Sicilia (che, da sola, ha presentato ricorso amministrativo contro il Decreto di Riordino della Rete Ospedaliera Siciliana), aveva ragione e la Legge 46 con tutte le sue contraddizioni (Ospedale “riuniti, Punti nasciti tagliati e poi resuscitati, MCAU insufficienti, etc.) sarà carta straccia.
 
Nonostante le promesse e le circolari assessoriali, il reclutamento del personale è bloccato in attesa che ancora qualche Direttore Generale ritardatario invii il Piano triennale del Fabbisogno (ai sensi L. 208/2015) ed è ancora in bilico il destino di centinaia di dirigenti medici e laureati “precari storici” che finora, con grande spirito di sacrificio, hanno garantito il funzionamento della Sanità siciliana, ed oggi assistono al drammatico allontanarsi della certezza di stabilizzazione.

L’Assessore, di fronte a specifiche istanze dei sindacati, dice alla stampa che i curricula dei Direttori Generali sono stati inviati per doveroso controllo alla Procura di Palermo. Vorremmo che li inviasse invece all’Anti corruzione e soprattutto con una operazione di grande trasparenza li pubblicasse integralmente (dunque non solo i “format” europei, ma tutti i titoli di carriera a sostegno delle loro dichiarazioni). Ne vedremmo delle belle!
 
I Cittadini Siciliani sono le vere vittime delle carenze del Servizio Sanitario.
 
Essi al pari degli operatori sanitari, devono essere promossi dall’Agenas perché supportano e stimolano con le loro Associazioni un percorso di reale incremento di efficienza della Sanità Siciliana. Parla chiaro l’ammontare della mobilità passiva (184 milioni di euro). BRAVI!
 
Un Servizio Sanitario Siciliano migliore e che dia risposte certe di efficienza ed equità può venire solo dal fronte compatto dei veri portatori di interesse (cittadini ed operatori) che in qualche modo uniscano la loro voce e rendano oggettiva e sinergica la loro azione.
 
Pietro Pata
Segretario Anaao Assomed Regione Sicilia

01 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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