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Toscana. Via libera alla manovra, passa l'emendamento che aumenta l’Irpef (ma Italia Viva non vota). Giani: “Scelta necessaria”

“Per tre anni ho resistito, sono riuscito a chiudere il Bilancio regionale senza portare nuove imposte”, ma “senza altri 200 milioni almeno non ce l’avremmo potuta fare”. Poi torna sul payback: “Il Governo sceglie le lobby rispetto al popolo” mentre “In Toscana le spese per i dispositivi sono alte, perché abbiamo un sistema pubblico. Andate a vedere, quando arriva il Covid, quanti morti ci sono in Lombardia e quanti in Toscana”. Infine annuncia l'impegno ad “affrontare i temi della sanità, attraverso una rilettura di una serie di voci”.

22 DIC - Dopo una lunga discussione, tra il pomeriggio e la notte di giovedì 21 dicembre il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la Nota di aggiornamento al Defr, la legge di stabilità 2024, il collegato alla legge di stabilità e il Bilancio di previsione finanziario 2024-2026. Tutti i provvedimenti sono stati approvati a maggioranza. A favore il Pd; contro Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Movimento 5 stelle; non ha partecipato al voto Italia Viva. Tra gli emendamenti approvati, anche la contestata proposta della Giunta sull'aumento dell’addizionale Irpef

, che risparmia i redditi più bassi ma prevede un aumento dall'1,68% al 3,32% per i redditi da 28mila a 50mila euro, e dall'1,73% al 3,33% per i redditi oltre 50mila euro, per un maggior gettito stimato di 200mila euro.



Chiudere il dibattito in Consiglio regionale, il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha cercato di spiegare la situazione e le ragioni di certe scelte: “Di fronte al bivio sanità pubblica o smantellamento, ho preferito la dolorosa, impopolare ma per me necessaria scelta di mantenimento”.

“Per tre anni – ha esordito - ho resistito, sono riuscito a chiudere il Bilancio regionale senza portare nuove imposte. Intanto: il nostro Bilancio è fatto bene, lo colgo nelle affermazioni di stamani da parte dei più autorevoli esponenti delle opposizioni: sul Bilancio in sé per sé non ho sentito un rilievo”.

“Complessivamente, per la Sanità – ha detto Giani - abbiamo una situazione strutturale: rispetto al fondo sanitario regionale, ogni anno dobbiamo fare i conti, architettare qualcosa per trovare 400milioni che vanno aggiunti ai 7miliardi e 595milioni del Fondo riservati dallo Stato. Anche quest’anno, per circa 200milioni l’abbiamo fatto con tagli ai vari settori e per questo ringrazio tutti i miei assessori. Restano da trovare 127milioni, li troveremo, abbiamo le idee da attuare nei primi due mesi del 2024. Senza altri 200milioni almeno, però, non ce l’avremmo potuta fare”.

Giani ribadisce che “c’è l’intenzione di affrontare i temi della sanità, attraverso una rilettura di una serie di voci”. Avverte che “rispetto all’anno scorso, il lavoro è stato fatto, i nostri conti della Sanità hanno visto applicata una logica di contenimento, senza toccare gli aspetti strutturali”.

Il presidente è poi tornato a parlare della questione ‘payback’: “Avevamo chiesto di utilizzare due annualità su quattro, sarebbe bastato, ma c’è stata una scelta del Governo della quale prendo atto, anche perché le leggi nazionali nel frattempo non sono cambiate”. Il presidente ha aggiunto che “anche sulla voce del Ministero del Lavoro avevamo degli arretrati relative alla Sanità sulle annualità ’20-’21-’22 per 54milioni: abbiamo ancora crediti per 40milioni. Sta succedendo qualcosa che nessuno aveva mai visto – afferma Giani –, un Governo che disattende le leggi dello Stato. Fino a 15 giorni fa, mi ero fidato delle parole del ministro. Eccesso di fiducia da parte mia”.

Per Giani “questo Governo ha scelto le lobby degli imprenditori dei dispositivi sanitari rispetto al popolo e a mio giudizio ha fortemente sbagliato: la gente se ne accorge e se ne accorgerà. Segue una logica di centralizzazione dei poteri, l’ho detto anche dal placo di Atreju. Intanto, per i territori colpiti dalle alluvioni, noi mettiamo 25milioni, il Governo al momento ha messo 5milioni. Sfido a vedere se arriveranno prima i 5mila euro dalla Regione o quelli dello Stato e vedremo quando arriveranno quelli dello Stato”.

Il presidente difende il “sistema sanitario pubblico della Toscana: le spese per i dispositivi sanitari sono alte, perché abbiamo un sistema pubblico. Ho la sensazione che qualcuno ci voglia portare a ricorre al privato, ma io preferisco il sistema sanitario pubblico. Andate a vedere, quando arriva il Covid, quanti morti ci sono in Lombardia e quanti in Toscana”.

Sulle scelte da prendere: “Stamattina (ieri, ndr) ho ricevuto una lettera intersindacale dalla dirigenza Toscana di medici, veterinari e dirigenti sanitari, che esprime contrarietà alla soluzione dell’addizionale: presentano una serie di suggerimenti in dieci punti, li incontrerò subito. Propongono di razionalizzare la rete ospedaliera: con me presidente non chiuderemo neppure un ospedale. Chiedono di governare il territorio per evitare eccessivo ricorso al Pronto soccorso: su questo punto condivido, servirà una migliore lettura. Richiamano l’appropriatezza prescrittiva delle richieste di prestazioni. Così come al consigliere Petrucci riconosco il ragionamento di assoluta onestà intellettuale su posizioni primariato doppie. Ecco: un supplemento di lettura sul nostro sistema va fatto. In Giunta, valuteremo come impostare la task force sulla Sanità”.

L’obiettivo, dice ancora Giani, “è ridurre le aliquote applicate quest’anno. Dobbiamo avvicinare quegli 8miliardi di cui abbiamo bisogno ogni anno ai 7miliardi e 595milioni del fondo sanitario regionale, in modo che quel gap non sia ancora di 400milioni. Sono assolutamente convinto che attraverso tutta una serie di misure possiamo trovare il modo di ridurre già dall’anno prossimo il carico fiscale sulle persone. Non dico eliminarlo, ridurlo è possibile. Voglio garantire la sanità pubblica. Di fronte al bivio sanità pubblica o smantellamento, ho preferito la dolorosa, impopolare ma per me necessaria scelta di mantenimento. Strada delicata, difficile, stretta, ma si doveva imboccare”, conclude il presidente della Toscana.

Quanto al mancato sostegno di Italia Viva all’emendamento sull’Irpef, Giani ha oggi commentato alla stampa: “Non si è rotta la maggioranza” e “non si è rotta la coalizione, Italia Viva ha differenziato il proprio comportamento rispetto a quello dell'opposizione”, ma “nei prossimi giorni dovremo avere un atteggiamento di verifica seria”.

L'INTERVENTO INTEGRALE DI GIANI


22 dicembre 2023
© Riproduzione riservata

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