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Toscana. Pubblicato il quarto rapporto Welfare e salute, eccesso di mortalità dell’8,6% nel 2020

Per Giani e Bezzini “un lavoro prezioso”, che “giunge in un momento cruciale di ripartenza, dopo le difficoltà determinate dalla pandedia di Covid a livello sanitario, sociale ed economico”. I decessi in Regione sono stati 48.135 nel 2006, con un eccesso (con riferimento al quinquennio 2015-2019) dell’8,6%, a fronte di un +15,6% registrato in Italia. Il 94,2% di questo eccesso è attribuibile a Covid-19. IL DOCUMENTO

04 NOV - Nel 2020 la Regione Toscana ha fatto registra un eccesso di mortalità dell’8,6%. Sono già visibili anche altri effetti della pandemia da Covid-19 anche sulle dinamiche demografiche: ha acuito tendenze già in atto da alcuni anni (diminuzione dei flussi migratori e calo della natalità). E’ quanto emerge dal quarto Rapporto Welfare e Salute in Toscana 2021 pubblicato dall’Agenzia regionale di Sanità e presentato oggi.

“La quarta edizione del rapporto ‘Welfare e salute in Toscana’ - ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani - giunge in un momento cruciale di ripartenza, dopo le difficoltà determinate dalla pandedia di Covid a livello sanitario, sociale ed economico. E’ uno strumento conoscitivo importante, che ci consente di avere una visione di insieme delle problematiche di salute della nostra comunità, fornendoci la giusta chiave di lettura della realtà che viviamo, per programmare al meglio le nostre prossime azioni di intervento”.

“Quello presentato oggi è un lavoro prezioso che integra relazione sanitaria, profilo sociale e valutazione del servizio sanitario regionale, offrendoci strumenti utili per comprendere meglio la complessità dei nostri sistemi sanitari e socio-sanitari, fronteggiare questa sfida senza precedenti e ripensare in modo strutturato, efficace e proattivo il futuro della sanità e del welfare post Covid - sono le parole dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. Quest’ultima edizione del rapporto è di particolare rilievo, perché affronta, per la prima volta, gli effetti della pandemia e le principali risposte messe in campo dal nostro sistema sanitario, a partire dalla sua capacità di resilienza, dalla forte spinta all’innovazione e dalla necessità di potenziare la sanità territoriale. Di fronte a noi abbiamo le opportunità del Pnrr, che non è solo realizzazione di nuovi contenitori, ma soprattutto di nuovi contenuti, fondati sulla prossimità e sulla multiprofessionalità. Il Pnrr, dopo tanti anni, ci consente anche di tornare a ragionare di espansione dello stato sociale e di costruire una nuova prospettiva alla sanità pubblica e universalistica nel nostro Paese, ridando linfa all’articolo 32 della nostra Costituzione”.

“Le sfide che attendono i servizi socio-sanitari e assistenziali partono proprio da quelle che la pandemia ha evidenziato come le maggiori vulnerabilità del sistema, anche a livello nazionale - aggiunge l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli - Grazie al Pnrr e alla strategia europea del Next Generation EU l’attuale scenario può evolvere in maniera decisiva in una stagione nuova dal punto di vista delle risorse e della possibilità di investire sulle strutture, sul personale e sulle nuove tecnologie, come sul rafforzamento dei servizi territoriali e sulla capacità di integrazione delle risposte ai bisogni di salute e sociali delle persone e delle comunità. Abbiamo molto lavoro da fare, ma la Toscana non parte certo da zero e sono obiettivi che possiamo centrare, continuando a lavorare in sinergia con enti locali, servizi sociosanitari e terzo settore”.

Mortalità
Il primo dato che salta agli occhi è l’aumento di mortalità, che trova la principale giustificazione nella pandemia da SAR-COV-2, pur non essendo ancora rese noti i dati sulle cause di decesso. Nel 2020 sono deceduti 48.135 toscani (“dato provvisorio ISTAT, a oggi non è ancora disponibile il dato consolidato”, precisa l’Ars), 1.310 ogni 100mila abitanti. Rispetto al 2019, quando si registrarono 1.180 deceduti per 100mila abitanti, si tratta di un aumento dell’11%, circa 4.500 decessi in più. I toscani deceduti per Covid-19 nel 2020, rilevati dal sistema di monitoraggio della Protezione civile, sono stati poco meno di 3.700, "ma è possibile che nella fase iniziale dell’epidemia (marzo-aprile 2020) in Italia vi sia stata una sotto-notifica dei decessi, a causa della minore probabilità di essere sottoposti ad un tampone molecolare”, precisa l’Ars.

Utilizzando il quinquennio 2015-2019 come riferimento (per avere un dato più solido che non risenta di oscillazioni casuali), l’eccesso di mortalità in Toscana nel 2020 è stato pari all’8,6%, a fronte di un +15,6% registrato in Italia. Il 94,2% di questo eccesso è attribuibile a Covid-19, rispetto al 75,5% in Italia.

Nella graduatoria per regione la Toscana è 9° per numero di decessi totali rispetto alla popolazione residente, sopra alla media nazionale di 1.260 per 100.000. Ma il dato standardizzato per età più recente, relativo al 2018, pone la Toscana al 5° posto tra le Regioni con la mortalità generale più bassa in Italia, con 790 deceduti ogni 100mila abitanti, al di sotto quindi della media nazionale, pari a 829 decessi ogni 100mila abitanti.

Il gap di mortalità tra uomini e donne continua a ridursi. Rispetto al 1990, quando si osservavano circa 600 decessi di differenza ogni 100mila abitanti, il divario si è quasi dimezzato grazie ad una diminuzione più decisa tra gli uomini, e nel 2018 si attesta su circa 323 decessi di differenza ogni 100mila abitanti.

Tra le cause di morte più frequenti permangono nettamente le malattie del sistema circolatorio (33,4% del totale dei decessi nel 2018) e i tumori (28,3%), seguite dalle malattie del sistema respiratorio (8,6%).


Tumori
Nel 2019 (ultimo anno disponibile dai monitoraggi della rete AIRTUM – Associazione italiana registri tumori) in Toscana i nuovi casi di tumore attesi erano poco meno di 25mila. Il tumore più frequente in termini assoluti è quello del colon-retto (2.000 casi nell’anno tra gli uomini e 1.600 tra le donne), seguito dalla mammella (3.500 casi), dalla prostata (2.900) e dal polmone (1.800 casi tra gli uomini, 850 tra le donne).

Nel contesto nazionale la Toscana si trova in 6° posizione nella graduatoria delle regioni, tra quelle dove i tassi di incidenza standardizzati per età sono maggiori, in entrambi i generi. "Va sempre tenuto a mente - precisa il Rapporto - che ad incidere su queste stime potrebbe essere in parte il cosiddetto “effetto screening”, che si verifica quando, a parità di malattia nella popolazione, l’incidenza in alcune zone aumenta grazie alla maggior emersione del problema, dovuta a programmi di prevenzione secondaria più sviluppati e con maggiori livelli di adesione”.

A tale riguardo, secondo i dati più recenti della sorveglianza PASSI (2016-2019), la Toscana è tra le regioni con il più alto livello di adesione ai programmi di screening oncologico in Italia: 87,5% di adesione da parte della popolazione target allo screening cervicale (79,9% in Italia), 83,4% allo screening mammografico (74,8% in Italia), 66,7% allo screening colon-rettale (47,6% in Italia).

Diagnosi precoci, terapie efficaci e accessibili e nuovi farmaci hanno contribuito negli anni ad aumentare l’aspettativa di vita di un malato oncologico alla diagnosi. Mediamente in Toscana a 5 anni dalla diagnosi il 56% degli uomini e il 65% delle donne è ancora in vita (54% e 63% in Italia). Il tumore più letale è quello del pancreas, sopravvive a 5 anni 1 toscano su 10, seguito dal polmone (16%) e fegato (18%) (tabella 2). Purtroppo le stime più recenti per questo dato si fermano al 2009.

Eventi acuti cardiovascolari
Nel 2019 in Toscana sono avvenuti circa 4.900 ricoveri per infarto tra gli uomini (ricoveri in regime ordinario, reparto per acuti) e 2.700 tra le donne. Il rapporto Osservasalute stima un tasso standardizzato per età, utile ad un confronto tra regioni con strutture per età diverse, di 336,8 ogni 100mila uomini (12° regione in Italia) e 140,3 ogni 100mila donne (6° regione in Italia). Il dato toscano, soprattutto per le donne, è superiore alla media nazionale, pari a 336,3 per 100mila uomini e 128,9 per 100mila donne. Nello stesso anno, sono avvenuti complessivamente circa 5.600 ricoveri per ictus tra gli uomini e 6.400 tra le donne. Il tasso standardizzato per età riportato da Osservasalute è pari a 419 per 100mila uomini (8° regione in Italia), e 340,2 per 100mila donne (6° regione in Italia).

Anche l’incidenza di ricoveri per ictus è superiore alla media nazionale, pari a 390,3 per 100mila uomini e 306,2 per 100mila donne.

Malattie croniche
I malati cronici in Toscana sono poco meno di un milione e mezzo (stime ISTAT da Indagine Multiscopo 2020), pari al 39,7% della popolazione e sostanzialmente in linea con la media italiana (40,9%) (tabella 1). Le patologie più frequenti in Toscana, tra quelle censite, sono l’ipertensione arteriosa e l’artrosi/artrite, rispettivamente al 17,6% e al 15,1%. Si conferma l’aumento delle persone che hanno più di una malattia cronica, rispetto a chi ne ha soltanto una, e la condizione cronica più frequente è ancora la multimorbosità (20,2%).

Aumentano del 2% rispetto all’anno precedente i malati che si considerano comunque in buona salute. Nel 2020 il dato sale al 46,5%, leggermente inferiore alla media nazionale (47,3%). Il valore della regione Toscana, pur in linea con il dato nazionale, è distante di circa 10 punti percentuali da quello delle regioni che guidano la graduatoria (Trentino- Alto Adige e Valle d’Aosta), “evidenza di un ampio margine di miglioramento possibile nell’assistenza alla cronicità volta a migliorare la convivenza con la malattia e la qualità della vita delle persone”.

04 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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