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Benessere psicologico dei giovani. A Perugia laboratori e colloqui individuali grazie al progetto “Ottavo Segno”


Realizzato dal Comune, in collaborazione con la Asl 1 e con il sostegno dell’assessorato regionale alla Salute, il progetto ha messo in campo anche un questionario tra gli studenti per la rilevazione del disagio psicologico. In caso di necessità, anche la possibilità di attivare colloqui individuali con gli esperti per valutare l’opportunità di intraprendere un percorso di sostegno. In quasi due anni di attività sono stati 1.624 colloqui in aiuto dei ragazzi

25 OTT - Si chiama “Ottavo Segno” e punta dritto al benessere psicologico dei giovani, il progetto realizzato a Perugia dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune con il sostegno dell’Assessorato alla Salute della Regione Umbria. “L’iniziativa – spiega l’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto - è stata attivata all’incirca 2 anni fa ed era fortemente voluta dal vicesindaco del Comune di Perugia, Gianluca Tuteri, che è un pediatra sensibile al benessere dei giovani”.

“L’esperienza ha prodotto risultati decisamente interessanti – ha aggiunto Coletto – motivo per cui è stato deciso di inserire nel Piano unico di formazione regionale in sanità anche un corso di formazione proprio sull’Ottavo Segno, rivolto a tutto il personale sanitario. E’ stata una scelta opportuna e anche apprezzata, visto che il 4 ottobre al corso di formazione regionale vi hanno partecipato, in presenza e online, oltre 500 professionisti”.

“E’ un dato di fatto – conclude Coletto - che il disagio giovanile è in forte crescita e le istituzioni hanno il dovere di dare risposte immediate ai bisogni dei nostri ragazzi. L’auspicio è di promuovere sulla scia dell’Ottavo Segno, sempre di più sul territorio spazi di consultazione psicologica dedicata ai giovani in locali più informali e inseriti nell’ambito di altri servizi rivolti ai giovani”.

“Il nome del progetto realizzato in collaborazione con l’Asl 1 – ha detto il professor Gianluca Tuteri, che è anche membro dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza - parte dal presupposto che non bastano i 7 segni vitali per valutare lo stato di salute dei pazienti, ma occorre anche conoscere un ottavo segno, ovvero fare una valutazione dello stato psicologico. E ciò conta ancor di più per le giovani generazioni che hanno la necessità di essere ascoltati e supportati nel loro percorso di crescita. Il progetto ha preso il via nell’aprile 2022 sul fronte del sostegno psicologico ai giovani dai 14 ai 30 anni e prevede anche un percorso di consapevolezza emotiva per adolescenti tra i 13 e i 16 anni”.

Per la rilevazione del disagio psicologico nella fascia di età più giovane, è stata data anche la possibilità agli studenti delle scuole perugine di compilare, in forma anonima ed on line, il questionario Y-PSC che ha già dimostrato su oltre 2 milioni di soggetti una sensibilità predittiva del 95% dei casi.

In caso di disagio rilevato, i giovani coinvolti vengono poi invitati, insieme ai genitori, ad un colloquio presso il centro di ascolto per valutare insieme l’opportunità di intraprendere un percorso di sostegno.

Dalla rilevazione dei dati dell’attività complessiva emerge che sono stati in circa due anni 1.624 colloqui svolti con ragazzi dai 14 anni in su e mille sono i questionari somministrati nel corso delle attività dei laboratori di sostegno psicologico.

La fascia che più ha utilizzato i servizi dell’Ottavo Segno è concentrata tra i 14 e i 19 anni (il 69 per cento) e tra le motivazioni di richiesta d’aiuto spicca la ragione “sintomi psicologici”, seguito da “difficoltà di studio/lavoro, poi “relazioni in famiglia” e “conoscenza di sé”.

La raccolta in forma anonima dei giudizi degli utenti ha attestato la soddisfazione nei confronti del servizio in oltre 94 per cento dei casi (il 63,7 si è detto molto soddisfatto, il 31,9 abbastanza soddisfatto e il 4,4 poco soddisfatto). “Da questa rilevazione – ha detto Gianluca Tuteri – è emerso che il 30 per cento dei giovani presenta un disagio psicologico. Ciò ci richiama al dovere di mettere in campo interventi concreti di ascolto e sostegno psicologico dei bambini, ragazzi e giovani adulti. Non è un caso infatti, che nelle linee programmatiche 2025 – 2028 dell’Osservatorio nazionale sull’infanzia, abbiano indicato la lotta al disagio giovanile come una delle quattro priorità di lavoro. Per raggiungere ciò non si può prescindere da uno sguardo attento anche verso i genitori. A tal fine è stato avviato un percorso per l’educazione genitoriale partendo dal presupposto che proprio nella fascia tra 0 e 3 anni si creano i presupposti per l’insorgere del deficit psicologico”.

25 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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