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Linee indirizzo Riabilitazione.  Per i fisioterapisti dell’Aifi occorre superare la visione ospedaliera

L’associazione regionale dei fisioterapisti ha incontrato l’assessore valdostano Baccega, che avrebbe condiviso le criticità rilevate dall’Aifi rispetto alle liste di attesa. A questo scopo l’Aifi proponiamo di potenziare la rete delle cure primarie e territoriali e valorizzare l’autonomia dei professionisti sanitari. In programma un colloquio con l’assessore piemontese Luigi Icardi, coordinatore della Commissione Salute delle Regioni.

05 NOV - Mercoledì 30 ottobre, i rappresentanti dell’AIFI Piemonte e Valle d’Aosta (la sezione regionale dell’Associazione Italiana Fisioterapisti) hanno incontrato l’Assessore alla Sanità della Valle d’Aosta Mauro Baccega per affrontare il tema delle linee di indirizzo in riabilitazione, recentemente aggiornate dal Ministero della Salute e attualmente in discussione presso la Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano.

Per l’Aifi le linee di indirizzo “non risolvono i problemi che affliggono la riabilitazione in Italia”.
 
In particolare, l’AIFI rileva che “le attività riabilitative continuano a far capo all’ospedale, amplificando la spesa sanitaria a carico dei contribuenti, anziché potenziare la rete delle cure primarie e territoriali (che fanno capo al medico di base), specie per quanto concerne le patologie croniche”.


 
“L’Assessore Mauro Baccega - riferisce l’Aifi - si è detto d’accordo con i rilievi posti dai fisioterapisti, sottolineando come da tempo la regione Valle d’Aosta adotti modelli virtuosi di presa in carico dei pazienti soprattutto in regime ambulatoriale, valorizzando così negli ultimi anni lo sviluppo delle professioni sanitarie”. 
 
In tutte le Regioni italiane si stanno svolgendo incontri analoghi tra le sezioni territoriali AIFI e gli Assessorati alla Sanità; per quanto riguarda il Piemonte, è in programma un colloquio con l’Assessore Luigi Icardi, coordinatore del Tavolo Sanità della Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome.
 
“La situazione della riabilitazione attualmente è in sofferenza, come tutti i settori della Sanità; in particolare si lamentano forti problemi legati alle liste di attesa e, di conseguenza, alla tempestività degli interventi sanitari”, rilevano i fisioterapisti.

Per Giuseppe Tedesco, presidente di AIFI Piemonte e Valle d’Aosta, “la situazione di compartimentazione della sanità è il nocciolo del problema ed è alla base dell’eccessivo sovraccarico dei punti di snodo. Sottolineiamo che il medico fisiatra, stando alle linee di indirizzo in discussione, deve visitare tutti i pazienti in attesa di riabilitazione un passaggio che diventa un collo di bottiglia che blocca il sistema. Proponiamo quindi di valorizzare l’autonomia dei professionisti sanitari (fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, ecc) attualmente sottoutilizzati perché considerati esecutori anziché professionisti autonomi come previsto dalle normative vigenti; questa soluzione permetterebbe inoltre di liberare i medici fisiatri dal giogo della prescrizione a catena di montaggio, affinché possano esprimersi come clinici a tutto tondo”.

05 novembre 2019
© Riproduzione riservata

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