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Calabria. Casa di cura pagata due volte. L'Asp di Reggio scopre errore da 6 mln di euro

Il pagamento era già avvenuto, ma una recente delibera - immediatamente bloccata - ne stabiliva l'erogazione. Oliviero: “Non è un incidente casuale, ma costituisce la prova di quali e quanti possano essere i grumi e le lobbies che si annidano dietro alcuni interessi e che oggi sono il vero ostacolo al processo di cambiamento di questa Regione”.

24 GIU - L’Asp di Reggio Calabria stava per pagare 6 milioni di euro nei confronti della casa di cura “Villa Aurora” nonostante il pagamento fosse già stato effettuato 6 anni fa. Come riportato dalla stampa locale, infatti, dopo un’attenta verifica è emerso che il pagamento legittimato da una recente delibera era stato in realtà già eseguito in passato. Immediato l’annullamento della delibera. Il commissario straordinario dell’Asp, Santo Gioffrè, ha ora inviato la documentazione  al dipartimento Salute, alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e all’amministratore unico della casa di cura “Villa Aurora”, che rischia la revoca dell’accreditamento.

“Esprimo incondizionato sostegno al Commissario dell’ASP di Reggio Calabria per aver portato alla luce la grave ed inquietante vicenda dei doppi pagamenti autorizzati nel passato”, è il commento, in una nota, del presidente della Giunta regionale calabrese, Mario Oliverio.
“Al dottor Gioffrè – prosegue la nota - va riconosciuto il coraggio di voler fare chiarezza ed affermare piena trasparenza. Il Commissario dell’ASP ha avuto il merito di aver interrotto questa dolosa azione. L’amministrazione regionale farà tutto quanto è nelle proprie competenze al fine di accertare le responsabilità relative a pagamenti “erronei”, ma anche per sostenere ogni utile ed efficace iniziativa per accelerare la spesa dei fondi disponibili per il pagamento dei debiti pregressi e, soprattutto, per garantire procedimenti che non penalizzino nessuna delle aziende creditrici”.

“Le denunce che hanno espresso, in queste ore, i rappresentanti di Confindustria – continua Oliverio - confermano una realtà che ha visto prevalere l’arbitrio e, probabilmente, anche il malaffare. Il mio impegno è quello di interpretare queste giuste denunce. Bisogna convincersi che oggi alla Regione la musica è cambiata. Noi ci mettiamo la faccia e intendiamo assumerci la responsabilità di  compiere una necessaria opera di moralizzazione e di riqualificazione della spesa pubblica. Non vi è dubbio che questa vicenda non è da considerarsi come un incidente casuale, ma costituisce la prova e la dimostrazione di quali e quanti possano essere i grumi e le lobbies che si annidano dietro alcuni interessi e che oggi sono il vero ostacolo al processo di cambiamento di questa regione”.

“Il danno prodotto - conclude il Governatore della Calabria - non è solo finanziario a carico della Pubblica Amministrazione, ma finora è stato soprattutto rivolto alle aziende sane che hanno fornito beni e servizi all’ASP e, soprattutto, ai cittadini i quali si vedono privati, nonostante una ingente spesa sanitaria, dei diritti basilari necessari alla cura della propria salute”.

24 giugno 2015
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