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Tumori. A Napoli il 1° Festival della prevenzione e innovazione in oncologia

Dal 20 al 22 marzo la città ospita la sesta tappa del tour dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). I camici bianchi saranno in piazza per fornire consigli e spiegare l’importanza degli stili di vita sani. Nella Regione stimate 29.500 nuove diagnosi di cancro nel 2016. E l’Aiom lancia l’allarme screening: “Tassi di adesione bassissimi”.

21 MAR - La lotta ai tumori scende in piazza a Napoli. La sesta tappa del “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia” promosso dall’Associazione italiana oncologia medica (Aiom) si svolge proprio nel capoluogo campano. Un motorhome, cioè un pullman, sarà allestito per tre giorni, dal 20 al 22 marzo, in Piazza Trieste e Trento (dalle 10 alle 18), dove gli oncologi dell’Aiom forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi nella ricerca in campo oncologico. Non solo. Sono previsti incontri con le scolaresche e attività sportive in Piazza per coinvolgere i cittadini.

L’obiettivo è trasmettere un messaggio fondamentale: il cancro non va più considerato un male incurabile e contro questa malattia si deve giocare d’anticipo. “Lanciamo, sul modello dei festival della letteratura, il primo ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’ per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle armi innovative come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare, fino alla riabilitazione, al reinserimento nel mondo del lavoro e al ritorno alla vita – spiega il prof. Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ di Napoli -. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi il 60% dei pazienti sconfigge la malattia, percentuale che raggiunge il 70% nelle neoplasie più frequenti”. La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 16 città con eventi che dureranno tre giorni.

Secondo i dati diffusi dall’Aiom, In Italia nel 2016 sono stati stimati 365.800 nuovi casi di tumore (189.600 negli uomini e 176.200 nelle donne), in Campania 29.500 (15.900 uomini e 13.600 donne). A Napoli in 5 anni (2008-2012) sono stati diagnosticati 25.963 nuovi casi di tumore, con una media di circa 5.200 ogni 12 mesi.

“Resta ancora molto da fare sul piano della prevenzione - continua il prof. Giacomo Cartenì, Direttore dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli -, se pensiamo che l’Italia destina solo il 4,2% della spesa sanitaria totale a queste attività, collocandosi negli ultimi posti per investimenti in prevenzione fra i 34 Paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD)”.

Molti studi, evidenzia l’Aiom, “hanno dimostrato che il 40% dei tumori può essere evitato con uno stile di vita sano (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta), ma pochi italiani seguono queste regole. Anche in Campania emergono dati preoccupanti (Report del sistema di sorveglianza PASSI 2012-2015): l’eccesso ponderale è superiore rispetto alla media nazionale, infatti il sovrappeso riguarda il 37,8% dei cittadini della Regione (31,6% Italia) e il 13% è obeso (10,4% Italia). Critiche anche le percentuali sull’attività fisica: il 45,4% dei campani è completamente sedentario (32% Italia). Superiori rispetto alla media nazionale anche i dati relativi al fumo: è tabagista il 29,3% (26,9% Italia). Si stima che oggi in Campania vivano circa 212.100 cittadini dopo la diagnosi di tumore, una cifra in costante crescita”.

Oltre alle nuove terapie, anche gli screening svolgono un ruolo fondamentale nel miglioramento dei tassi di guarigione. “Ma nella Regione – denuncia l’Aiom - pochi cittadini rispondono a questi fondamentali programmi di prevenzione: nel biennio 2011-2012 solo il 31% delle donne campane ha eseguito la mammografia, fondamentale per la diagnosi precoce del tumore del seno (60,9% Italia): è il tasso più basso a livello nazionale così come quello relativo al Pap test per la diagnosi iniziale del tumore del collo dell’utero (28% vs 40,8% Italia). E solo il 13,7% dei cittadini campani ha eseguito il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare in fase precoce il cancro del colon retto (47,1% Italia)”.

Durante il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia” saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo.

21 marzo 2017
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