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Napoli. Il Cardarelli smentisce la stampa: “L’attesa di 15 mesi per il controllo del pace maker è una fake news”

Secondo la stampa la visita sarebbe stata fissata dopo 15 mesi, ma la Direzione aziendale precisa: “Il paziente è stato sottoposto al controllo del pacemaker a distanza di soli sette giorni dall’impianto, il 24 settembre. “Una verità inconfutabile alla quale si sarebbe potuti arrivare con semplicità anche solo valutando i documenti di dimissione dell’uomo”.

02 OTT - Non ci sta l’Ao Cardarelli a finire sui giornali per un articolo dal titolo “Cardarelli choc, 15 mesi di attesa per farsi controllare il pace-maker” e in una nota la direzione generale dell’azienda ospedaliera smentisce “categoricamente” i fatti riportati dalla stampa.

Per la direzione generale “di ‘scioccante’ in questa presunta notizia” c’è “solo la leggerezza con la quale frettolosamente è stato costruito l’ennesimo falso caso di malasanità”.

E “nella speranza di poter ripristinare un barlume di verità”, l’Azienda ricostruisce il percorso del paziente in questione. “L’uomo – spiega in una nota - è stato ricoverato il 2 settembre a causa di un blocco atrioventricolare complesso con severa sepsi. Stabilizzato il quadro clinico, il 18 settembre al paziente è stato impiantato un pacemaker e il 21 settembre è stato dimesso. A distanza di soli sette giorni dall’impianto, il 24 settembre è stato sottoposto alla visita di controllo pacemaker che, secondo quanto è stato riportato sulla stampa, gli sarebbe stata prenotata a distanza di quindici mesi. Una verità inconfutabile alla quale si sarebbe potuti arrivare con semplicità anche solo valutando i documenti di dimissione dell’uomo. Al paziente non è stata infatti prescritta alcuna ‘visita impianto pacemaker’ e questo proprio perché la visita necessaria era già stata eseguita entro 7 giorni dall’impianto”.

Nella nota l’Ao illustra anche alcuni dati dell’Unità Operativa Cardiologia con UTIC: nel 2017 gli impianti di sono stati 350; nei primi 9 mesi del 2018 sono stati 245, “complicanze maggiori 0%; complicanze minori < 5%”.

“Affidare ad un social network la gestione di un problema, vero o presunto, non è mai la migliore strada percorribile. Vogliamo ricordare – conclude la nota aziendale - a tutti i nostri utenti che esistono uffici dedicati ed indirizzi di email ai quali è possibile – ed auspicabile – la segnalazione di presunti disservizi. La direzione generale valuta e valuterà sempre con la massima attenzione ogni segnalazione (segnalazione@aocardarelli.it)”.

02 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

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