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I medici della continuità assistenziale e del 118 contro la Asl di Avellino: “Mortificanti disparità salariali”

Manifestazione dei camici bianchi nella giornata di venerdì 19 Aprile per chiedere l’intervento diretto e risolutivo della Direzione Generale nel sanare un conflitto “che rischia di compromettere l’efficienza stessa della CA e del servizio 118, la cui azione congiunta è volta a difendere il diritto a non rimanere ‘invisibili’ nella nostra Asl nel rispetto della professionalità di ognuno di noi”.

18 APR - "L’Asl di Avellino continua nella sua crociata contro il personale medico che opera nella continuità assistenziale (CA) e nell’emergenza territoriale (118). A seguito dell’iniziale riorganizzazione della pianta organica della CA con tagli lineari del numero dei medici in servizio effettuata nel Maggio dello scorso anno che ha avuto un’inevitabile ricaduta negativa sulla qualità dell’assistenza, sulla concreta possibilità di effettuare visite a domicilio e sulla sicurezza degli operatori medici sui luoghi di lavoro e nonostante la concreta possibilità di aver riconosciuto lo status di 'zona disagiata' per diverse zone dell’Irpinia al fine di reintegrare 50 unità-medico, la nostra Asl inspiegabilmente ha trovato il modo di non cogliere al volo questa opportunità offerta dalla Regione". È quanto si legge in una nota dei medici della CA e del 118 in convenzione dell’Asl di Avellino.
 
"In tale scenario già complesso se non mortificante per la professionalità dei medici che garantiscono il servizio di CA e per quelli in forza al 118 - prosegue la nota - si aggiunge la decurtazione effettuata solo dall’Asl di Avellino sullo stipendio dell’indennità oraria di 3 euro come previsto dall’Accordo Integrativo Regionale tuttora vigente, indennità corrisposta anche per garantire l’assistenza pediatrica nelle ore notturne e festive".
 
"Ma non finisce qui. La Direzione Generale con proprio atto deliberativo - aggiunge la nota - ha ritenuto opportuno estendere alla figura dei Medici di CA lo status di dipendente senza tener conto che il medico di CA come il medico di medicina generale è un libero professionista convenzionato con l’Asl. Risulta pressoché incomprensibile la decisione assunta dall’Asl nel Febbraio scorso di consentire solo turni di 12 ore con la necessità di 11 ore di riposo successivo. Nei fatti si chiede al medico di CA di comportarsi da dipendente senza avere nessuna delle tutele previste per i dipendenti (ferie, malattie, astensione obbligatoria per maternità)".

"A rendere la situazione ancora più incandescente - insiste la nota - recentemente la Regione Campania con il Decreto dirigenziale n. 70 del 9 aprile 2019 ha approvato il Progetto di Consulenza Specialistica Pediatrica (CO.S.PED) da realizzarsi nel periodo compreso tra il 20 Aprile e il 1° Maggio 2019 in strutture territoriali aziendali al fine di potenziare l’offerta delle cure pediatriche territoriali e ridurre l’accesso al Pronto Soccorso pediatrico. Ciascuna Asl è chiamata alla predisposizione dei turni che saranno solo diurni (copertura di 12 ore dalle 8.00 alle 20.00) e alla remunerazione dei singoli professionisti coinvolti".
 
"La situazione è ai limiti del paradossale - affermano i medici -. Tale servizio aggiuntivo non garantisce nulla se non un sensibile aumento di spese per il servizio sanitario pubblico. Inoltre nel decreto di cui sopra si legge che la retribuzione oraria dei pediatri che garantiranno il servizio CO.S.PED è fissata a 60 euro, che si traduce in circa 800 euro al lordo per turno di 12 ore. Un costo sinceramente spropositato per un servizio che si svolgerebbe solo di giorno senza garantire visite domiciliari. Mentre i medici di CA (retribuiti con una tariffa oraria di circa 17 euro) continuano ad effettuare assistenza alla popolazione pediatrica durante la notte".
 
"Ci rendiamo conto che tale decisione è stata di competenza regionale - prosegue la nota - ma chiediamo a gran voce alla nostra Asl di non voler consentire l’attuazione di tale decreto nel rispetto della professione medica e con l’obiettivo di non creare dannose disparità salariali che potrebbero configurare anche la possibilità di danno all’erario e su questo alcune sigle sindacali si preparano ad interpellare la Corte dei Conti".

"Esattamente un mese fa i nostri rappresentanti sindacali sono stati convocati dalla Direzione Generale dell’Asl di Avellino nella persona della dott.ssa Morgante al fine di trovare una soluzione condivisa tra l’Azienda e i medici di CA alle varie criticità della loro attività territoriale. Tante promesse - aggiungono i medici -, vaghe quanto inconsistenti rassicurazioni sul ripristino dell’indennità oraria dei 3 euro e di unità aggiuntive di personale medico in servizio. Questo il risultato dell’incontro".

"Visto che ad oggi alle parole non sono seguiti i fatti e nulla è stato risolto, è stata indetta una manifestazione dei camici bianchi nella giornata di venerdì 19 Aprile in Via degli Imbimbo per chiedere l’intervento diretto e risolutivo della Direzione Generale nel sanare il conflitto che rischia di compromettere l’efficienza stessa della CA e del servizio 118, la cui azione congiunta è volta a difendere il diritto a non rimanere 'invisibili' nella nostra Asl nel rispetto della professionalità di ognuno di noi. Al vaglio con le organizzazioni sindacali - conclude la nota - la possibilità di indire uno sciopero nei modi e nei tempi previsti dalla legge".

18 aprile 2019
© Riproduzione riservata

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