Napoli. Jorit Agoch firma il murales dell’ospedale in ricordo di Antonio Cardarelli
Il Cardarelli ha voluto celebrare così il medico da cui la struttura prende il nome. “Il volto di Antonio Cardarelli come simbolo dell'impegno per una sanità pubblica di eccellenza che accoglie ed assiste tutti anche i deboli e indifesi”, le parole dello storio della medicina Gennaro Rispoli nel corso della cerimonia.
19 APR - C’è un unico filo rosso, impregnato di scienza, storia, arte e cultura, che lega indissolubilmente un’epoca della storia di Napoli con i suoi grandi clinici e i suoi ospedali antichi. Come
Antonio Cardarelli che ha dato il suo nome e la sua fama al più grande ospedale del Sud ma cresciuto e formatosi tra le storiche mura degli incurabili. Ieri, nella sala Mediterraneo del Cardarelli per iniziativa del direttore generale
Anna Iervolino, è stato celebrato il suo ricordo grazie al murales realizzato, con il sostegno di Fastweb, sull’ingresso dell’ospedale da
Jorit Agoch, artista partenopeo conosciuto per le sue opere di Street art che parlano alla città e a tutta la regione. In sala la narrazione di
Gennaro Rispoli, ex chirurgo della Asl Napoli 1 e storico della medicina.
Arte e Salute dunque nel nome di Cardarelli. Grande clinico, capace di diagnosticare le malattie con la sola osservazione del paziente, innovatore e ricercatore, grande umanista e cultore della scienza medica. Famose le sue diagnosi delle più svariate malattie (aneurismi, echinococco del fegato, neoformazione mediastinica, vagotomia e tumori della pleura). I segni clinici che portano il suo nome sono frutto del rigore scientifico con cui basava il ragionamento diagnostico, osservando il malato, mettendo a frutto il suo leggendario “occhio clinico.
“Così Cardarelli - ricorda Rispoli - riesce a diagnosticare a Papa Leone XIII, unico tra i medici interpellati, un cancro alla pleura e a diagnosticare malattie gravissime in persone apparentemente sane”. E fu medico di fiducia di personaggi celebri come
Giuseppe Garibaldi, i sovrani
Vittorio Emanuele II e
Umberto I, Giuseppe Verdi e il filosofo
Benedetto Croce”. Ma curava anche i poveri gratuitamente. Proprio Rispoli ha ricordato il significato della panca sistemata nel terrazzo antistante l’abitazione a via Costantinopoli 4 del luminare di Civitanova del Sannio. Lì aspettavano gli indigenti che sarebbero stati visitati gratis a fine giornata. “Il volto di Antonio Cardarelli dunque, come simbolo dell'impegno per una sanità pubblica di eccellenza che accoglie ed assiste tutti anche i deboli e indifesi. Il nostro obiettivo in linea con quelli posti dal Presidente della Regione
Vincenzo De Luca, è garantire ai cittadini una sanità pubblica d'eccellenza. Il Servizio sanitario pubblico italiano è una ricchezza che deve essere preservata con l'impegno di tutti”.
“E’ dal modo in cui si trattano gli ammalati, a prescindere dal reddito. che si misurano la civiltà, il progresso e l'umanità di uno Stato degno di questo nome e spero che il messaggio trasmesso attraverso il murale di Cardarelli faccia capire a tutti, soprattutto ai giovani, l’importanza di questa battaglia comune” ha poi concluso Jorit.
Ettore Mautone
19 aprile 2019
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