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In Fvg 100mila diabetici e costi elevati per le complicanze

La rete diabetologica regione “funziona bene, ma le carenze dei professionisti segnano un percorso fatto di ritardi nelle visite e di complicanze nei malati, che rappresentano il 90% dei costi”, dice Elena Frattolin, presidente del Coordinamento regionale delle associazioni delle persone con diabete. “Non basta il diabetologo per curare il diabete a 100mila ammalati cronici, sia di tipo 1 che di tipo 2, c’è bisogno di più servizi e figure di sostegno”.

10 MAG - Le persone in Fvg che soffrono di diabete sono circa 100mila, oltre a questo numero ce ne sono altre 30mila che non sanno di averlo. A fare il punto è la presidente per il Coordinamento Regionale persone con Diabete della Regione Friuli Venezia Giulia, Ing. Elena Frattolin.

“In Regione Friuli Venezia Giulia - spiega Elena Frattolin - esiste una buona rete diabetologica che in modo virtuoso offre dei buoni servizi a chi soffre di questa malattia complessa dacché non si cura con una pasticca al giorno, ma ha bisogno di una scaletta quotidiana che parte da un nuovo stile di vita, andando a finire come si misura e si assume l’insulina.”

“La malattia del diabete è una malattia silente – chiarisce il Coordinamento Regionale persone con Diabete - che necessita, oltre che alla cura, a dei comportamenti quotidiani finalizzati alla prevenzione. Tutti questi comportamenti e consigli che vengono suggeriti dai vari professionisti come medici, infermieri, figura fondamentale per l’educazione terapeutica, psicologi, diabetologi e i dietisti, molto spesso a pagamento, sono figure professionali carenti fra le fila degli ospedali ed a causa di queste carenze, molte volte, si accumulano le visite di controllo, aggravando la malattia perché non presa in carico nei tempi previsti”.

“Al di là della Regione virtuosa di cui si diceva, queste carenze generano in un paziente l’assunzione di notizie frammentate ed imprecise nella cura. Il diabete sia di tipo 1 che di tipo 2 sono malattie autoimmuni - dice Elena Frattolin – e croniche. Ma mentre il diabete di tipo 1 è una malattia più grave il diabete di tipo 2 viene corretto partendo dallo stile di vita, oltre che dall’insulina, ed il diabetologo da solo non basta”.

L’infermiere con specializzazione in diabetologia, per la coordinatrice Frattolin è una figura che al paziente non deve mancare come punto di riferimento per la sua competenza specifica sull’educazione terapeutica che in buona sostanza insegna tutto al paziente dall’esordio della malattia in avanti. Altro scoglio che andrebbe superato è la figura della dietista che dovrebbe essere inserita nel team delle cure ed in forma gratuita.

“Tutte queste mancanze, partendo dalla carenza del personale - ricorda Frattolin - provocano un allungamento delle liste di attesa e un rallentamento sull’erogazione dei servizi con il risultato che si arriva ad un più 90 per cento sulle spese diabetologiche legate alle complicanze ovvero spese in più su tutto ciò che non ha funzionato partendo proprio dalla manca prevenzione, mancanza di personale specializzato e sull’educazione terapeutica”.

Per sensibilizzare il tema che abbiamo appena detto, oggi, domani e dopo domani ci sarà il 3° giro del Friuli Venezia Giulia “diabete a ruota libera”. Questa iniziativa organizzata dal Coordinamento Regionale Associazioni Diabetici promuovere l’attività fisica, diffonde stili di vita sani, testimonia come oggi la tecnologia e una attenta gestione della patologia permette alle persone con diabete di raggiungere obiettivi un tempo impensabili. Una “pedalata amatoriale” che partirà da Sappada e attraverso 9 cittadine arriverà domenica 12 maggio in Piazza Unità a Trieste.

Endrius Salvalaggio

10 maggio 2024
© Riproduzione riservata

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