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Il Burlo va a scuola: team di professionisti e insegnanti insieme per gli studenti con deficit uditivo

Obiettivo del progetto, realizzato grazie ad Abc Associazione per i bambini chirurgici del Burlo, è creare un’alleanza terapeutica tra famiglia, scuola e ospedale per elaborare strategie riabilitative e un inserimento efficace nel percorso scolastico di alunni che sentono grazie a impianti cocleari o apparecchi acustici

18 LUG - Sentire e apprendere bene a scuola. Si può sintetizzare così il progetto, avviato nei mesi scorsi, e pronto ad essere riproposto e ampliato il prossimo anno scolastico, dall’Audiologia dell’Irccs Burlo Garofolo con il sostegno e la collaborazione di Abc Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo Onlus. Il progetto denominato “ABCi sentiamo a scuola”, ha portato gli specialisti del Burlo nelle scuole del Triveneto, per aiutare gli insegnanti di bambini che utilizzano impianti cocleari e apparecchi acustici a gestire al meglio il percorso scolastico.
 
Il progetto crea un percorso di formazione dedicato agli insegnanti direttamente nelle scuole di residenza: a spostarsi è la “task force” del Burlo, composta da un medico audiologo, da un ingegnere del suono, dal logopedista, dallo psicologo e da un insegnante che sono esperti di problematiche, trattamento e riabilitazione audiologiche.
 
“Il progetto –ha spiegato Orzan, direttore della Struttura complessa di audiologia e otorinolaringoiatria dell’Irccs Burlo Garofolo – è uno di quelli che permette di sostenere il bambino fuori dalle mura dell’ospedale, direttamente dove il deficit uditivo può creare maggiori danni, ovvero a scuola. Dal punto di vista clinico, grazie allo screening audiologico neonatale e all’evoluzione tecnologica, la capacità di diagnosticare e trattare i difetti uditivi diventa sempre più precoce ed efficace, e questo garantisce nella maggior parte dei casi un’ottima qualità di vita del piccolo. Tutto questo però non è sufficiente: è necessario che la scuola e gli insegnanti abbiano tutte le informazioni essenziali per gestire l’insegnamento a un bambino che sfrutta la tecnologia degli impianti cocleari o degli apparecchi acustici per ascoltare ed imparare. In questo modo si potranno evitare gli ostacoli all’apprendimento e l’alunno ipoacusico avrà tutti gli strumenti che gli permetteranno di progredire come gli altri bambini”.
 
Il sostegno di Abc. La formazione degli insegnanti viene resa gratuitamente alle scuole interessate grazie al finanziamento al progetto garantito da Abc sempre vicina alle esigenze e alle richieste dell’Istituto e delle famiglie. “Abc è sensibile al rapporto tra la famiglia e l’Istituto – ha spiegato Giusy Battain, direttrice dell’associazione che ha avviato il progetto a fianco del Burlo – e si impegna da molti anni affinché vi sia un lavoro di squadra tra medici e genitori, perciò ha voluto investire in queste attività con determinazione, così da creare un ulteriore ponte tra le famiglie, la società e l’ospedale. L'obiettivo di promuovere progetti come questo è aprire nuove vie, che rispondano in modo sempre più concreto e puntale ai bisogni del bambino e della sua famiglia. Crediamo infatti che questo sia uno dei ruoli principali della nostra associazione”.
 
La formazione. In quattro ore il gruppo di professionisti propone delle conoscenze adeguate sull’ipoacusia e la sordità in età scolare e sul loro trattamento protesico. Si forniscono indicazioni per migliorare l’acustica di un’aula e si stimolano delle soluzione condivise con gli insegnanti per migliorare l’attività didattica e di insegnamento favorendo così l’inclusione dello studente con deficit uditivo. Obiettivo è creare un’alleanza terapeutica tra genitori, scuola e professionisti mettendo al centro i punti di debolezza ma soprattutto i punti di forza dello studente. L’incontro formativo pone l’attenzione su numerosi aspetti: da cose più semplici - quale il miglior posizionamento del bambino nella classe affinché riesca a ricevere al meglio tutte le informazioni - agli aspetti di funzionamento degli impianti utilizzati per far sentire, fino a temi più specifici come lo sviluppo del linguaggio dei bambini con un danno di ascolto e il metodo di studio più efficace. Si tratta di un intervento che avrà benefici non solo per il singolo studente ipoacusico ma anche per l’intera classe e l’insegnante stesso; inoltre indirettamente ne beneficeranno anche la famiglia e il lavoro dei medici e dei professionisti che si occupano di deficit uditivi.
 
La prima parte del progetto ha visto - oltre alla costruzione della strategia e della rete di professionisti protagonisti della formazione - i primi dieci interventi in altrettante scuole del Triveneto, dove vi sono bambini in cura al Burlo che possono beneficiare di impianti cocleari o apparecchi acustici e dove il miglioramento dell’udito è stato immediato, tanto che il Burlo, sempre assieme ad Abc, punta per il prossimo anno scolastico ad espandere in altre parti dell’Italia l’iniziativa ampliando la collaborazione con le Direzioni scolastiche, coinvolgendo ancora più scuole e famiglie di bambini affetti da questa patologie.
 
“Questo progetto - ha commentato il Direttore generale dell’Irccs Burlo Garofolo, Gianluigi Scannapieco – è semplicemente bellissimo e si deve alla volontà di Abc che ringrazio e alla grande determinazione dei nostri medici, che mettono le proprie conoscenze a fattore comune, affinché la cura del bambino possa avere degli alleati in più a scuola. In generale questo progetto si inserisce negli obiettivi del Burlo, che sta lavorando per superare il ruolo di ospedale aprendosi al territorio e garantendo continuità al percorso di cura attraverso l’integrazione. Allargare questo progetto è quindi uno degli obiettivi del prossimo anno, affinché tutti i bambini con deficit uditivo che abbiamo in cura possano avere a disposizione una solida alleanza tra scuola, famiglia e ospedale”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
PagaOnline. Alla Asl di Viterbo le prestazioni sanitarie si possono pagare anche via web
 
 
Il servizio della Regione Lazio, attivo da domani alla Asl di Viterbo, consente ai cittadini di scegliere tra tutti i principali sistemi di pagamento. Basta collegarsi al portale PagaOnline e inserire il codice fiscale dell’intestatario e il codice di pagamento (IUV) di 15 cifre associato alla prestazione stessa, che viene rilasciato all’atto della prenotazione dal ReCUP
 
Dal 18 luglio, i cittadini residenti nella provincia di Viterbo potranno effettuare i pagamenti delle prestazioni sanitarie prenotate tramite il ReCUP anche via web, utilizzando il portale della Regione Lazio “PagaOnline” e accedendo al link https://pagaonline.regione.lazio.it.
 
Il servizio regionale attivato dalla Asl di Viterbo si interfaccia con la piattaforma tecnologica Pago PA, messa a disposizione dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Il pagamento elettronico delle prestazioni sanitarie, erogate sia dal Servizio sanitario nazionale, sia in regime di Attività libero professionale intramoenia, può essere effettuato indistintamente con carte di credito e carte di debito (carte ricaricabili), con bonifico bancario o con tutti gli altri sistemi messi a disposizione dal nodo nazionale dei pagamenti in base alla modalità che più conviene al cittadino.
 
Per pagare elettronicamente la prestazione sanitaria basta collegarsi al portale PagaOnline e inserire il codice fiscale dell’intestatario e il codice di pagamento (IUV) di 15 cifre associato alla prestazione stessa, che viene rilasciato all’atto della prenotazione dal centro unico di prenotazione regionale (ReCUP). Con queste due informazioni si può individuare la posizione debitoria e predisporre il pagamento.
 
Al termine della transazione, il sistema invierà una mail alla casella di posta elettronica indicata dall’utente che conterrà il link dove sarà possibile scaricare la quietanza di pagamento.
 

18 luglio 2017
© Riproduzione riservata

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