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As Friuli Occidentale. Benvenuto (Fp Cgil): “Grave carenza di personale, servizi a rischio”

Dopo lo sciopero del 24 di luglio scorso c’è stato un incontro con la direzione generale di AsFo che ha ammesso il problema. “Ma prima che arrivi del nuovo personale passeranno mesi”, intanto AsFo “ha lasciato a casa infermieri, Oss e personale medico perché era scaduto il contratto a tempo determinato”, riferisce il sindacalista. Che denuncia come il personale sia allo stremo e i servizi sotto pressione. E il rischio è di trovarsi “impreparati” di fronte all’aumento di contagi di coronavirus atteso per l’inverno

22 SET - Non si placano i toni fra i sindacati di categoria e l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (AsFo), sulla carenza di organico del personale sanitario e sulla disponibilità a trovare una soluzione. “Dopo lo sciopero del 24 di luglio scorso - spiega il segretario provinciale FP Cgil Pordenone, Pierluigi Benvenuto - recentemente abbiamo avuto un incontro con la direzione generale di AsFo che ha ammesso che c’è una carenza di personale e questo è un buon risultato dopo sei mesi ed uno sciopero. Se però questo è il trend, prima che arrivi del nuovo personale passeranno altrettanti mesi, ma credo ahimè che più avanti andremo, più difficile sarà reclutare nuovo personale”.

A fronte dell’emergenza sanitaria in atto, che ha messo a nudo il problema della carenza del personale, le regioni si stanno attrezzando a istituire nuovi concorsi per cercare di avere il prima possibile nuove forze lavoro. La FP Cgil provinciale a fronte di questo è convinta che altro personale nei prossimi mesi lascerà l’Azienda di Pordenone per avvicinarsi a casa e questo aggraverà ancora di più la situazione sul numero del personale.

“Avevamo tutto il tempo per assumere nuovo personale – continua il Benvenuto -  ricordo che non più tardi del 31 maggio AsFo ha lasciato a casa infermieri, Oss e personale medico, di sua iniziativa e senza ascoltare minimamente i sindacati sulla possibilità di rinnovo, ma lasciati a casa solo perché era scaduto il contratto a tempo determinato. Adesso non possiamo lamentarci che ci sono carenze di personale e che non è nemmeno facile trovarlo, perché quando c’erano li abbiamo lasciati a casa”.

In Azienda sanitaria di Pordenone, puntualizza la FP Cgil, dopo mesi di peripezie la situazione è ancor più che peggiorata considerando che alcune persone fra il personale sanitario è rimasta a casa ed il carico di lavoro sta aumentando, specialmente nei servizi di prevenzione.  

“Il servizio di prevenzione – denuncia il segretario provinciale Cgil - è sotto pressione attingendo supporto da altri servizi dell’Azienda sanitaria di Pordenone, riuscendo a garantire solo le attività che riguardano l’emergenza. Il predetto servizio dovrebbe garantire la sorveglianza nei posti di lavoro oppure la vaccinazione pediatrica, ed oggi riesce a farlo a stento perché è a corto di personale. Questo è quello che noi diciamo: dovevamo fare tesoro del periodo di lockdown in primavera per non farci trovare impreparati nel periodo autunnale.

“Manca una programmazione sul personale – conclude il Segretario -  e se anche la facessero adesso sarebbe tardi. Non riusciremo mai a rimpiazzare cento infermieri che mancano nel pordenonese perché mancano nel mercato e quelli che avevamo li abbiamo lasciati a casa. Oltre a questo, non c’è mai stato da parte della direzione AsFo la voglia di fare un confronto serio per risolvere il problema sulla carenza di personale. Con l’autunno e l’inverno da qui a pochi mesi, ci risulta difficile essere ottimisti”.

Endrius Salvalaggio

22 settembre 2020
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