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Terapie intensive e sub intensive. Dopo 4 anni aumentati solo la metà dei posti previsti


“Il Ministero della salute, nella consapevolezza dei punti critici del problema, sta lavorando nell'ottica di superare l'ostacolo della scarsa attrattività di queste scuole di specializzazione, anche attraverso la previsione di un'adeguata remunerazione compatibilmente con le risorse finanziarie che saranno messe a disposizione dal Ministero dell'economia e delle finanze”. Così il sottosegretario Gemmato rispondendo all'interrogazione di Loizzo (Lega).

19 SET -

"Il problema della carenza di professionisti è determinato, non dall'assenza dei posti, quanto dalla scarsa attrattività della professione, legata alle condizioni di lavoro, espletato frequentemente nei Pronto Soccorso Ospedalieri e sul quale incide anche la frequenza dei gravi fatti di cronaca, contro i quali mi sto spendendo personalmente. Al riguardo rappresento che il Ministero della salute, nella consapevolezza dei punti critici del problema, sta lavorando nell'ottica di superare l'ostacolo della scarsa attrattività di queste scuole di specializzazione, anche attraverso la previsione di un'adeguata remunerazione compatibilmente con le risorse finanziarie che saranno messe a disposizione dal Ministero dell'economia e delle finanze".

A spiegarlo è stato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo ieri in commissione Affari Sociali alla Camera all'interrogazione sul tema presentata da Simona Loizzo (Lega).

Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Gemmato.

"Ringrazio l'Onorevole interrogante per i quesiti posti poiché mi consentono di evidenziare l'attenzione che questo Governo pone rispetto alla tematica oggetto dell'atto.
Segnalo infatti che da tempo il Governo è impegnato nel reperimento delle risorse necessarie per garantire il finanziamento dei contratti di formazione medicospecialistica tanto che, negli ultimi anni accademici, si è realizzato un significativo incremento del numero dei contratti finanziati dallo Stato per l'accesso al primo anno di corso delle Scuole di Specializzazione medica.
Ciò grazie anche agli interventi posti in atto negli ambiti della Missione 6 – componente 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza «Sviluppo delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario», con il finanziamento, per l'anno 2020-2021, di ulteriori n. 4.200 contratti di formazione medico-specialistica rispetto a quelli finanziati con fondi statali.

Faccio presente, infatti, che negli ultimi 3 anni, il numero medio di contratti di formazione specialistica, a cui andrebbero sommate anche le borse per l'accesso al corso di formazione specifica in Medicina Generale, è stato pari a 14.000 unità, a fronte di un numero medio di laureati in Medicina e Chirurgia di circa 10.000 unità.
Con specifico riferimento al primo quesito posto dall'Onorevole Interrogante, desidero segnalare che la scuola di specializzazione in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore ha ottenuto il maggior incremento di contratti statali assegnati negli ultimi anni.
Devo, infatti, ricordare che su detta Specialità si è sempre focalizzata una particolare attenzione da parte del Ministero della salute.
Già nell'Anno Accademico 2018-2019, i contratti di formazione specialistica in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore, sono aumentati dalle 650 unità dell'Anno Accademico 2017-2018 alle 855 unità appunto dell'Anno Accademico 2018-2019, quindi con un incremento di 205 unità in un solo anno.

Segnalo che, attualmente, anche grazie all'attenzione posta dal Governo sul tema, i contratti statali di formazione specialistica in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore, sono ulteriormente cresciuti, passando dalle citate 855 unità dell'Anno Accademico 2018-2019, alle 1.548 unità dell'Anno Accademico 2023-2024: ovvero + 693 unità in valore assoluto, con un +81 per cento in percentuale.
Da questa analisi risulta, quindi, che la vera criticità per la Specialità di anestesia non è rappresentata tanto dalla numerosità dei contratti di formazione finanziati, quanto dalla scarsa attrattività della professione, che si manifesta nella scelta del percorso «post laurea» dei neolaureati, dovendo tener anche conto che essa costituisce una tra quelle «a più alto rischio di burn-out».
A decorrere dal 2021, si sta assistendo, purtroppo, al fenomeno della mancata copertura della totalità dei posti nelle Scuole di Specializzazione.
Ne deriva che, il problema della carenza di professionisti è determinato, non dall'assenza dei posti, quanto dalla scarsa attrattività della professione, legata alle condizioni di lavoro, espletato frequentemente nei Pronto Soccorso Ospedalieri e sul quale incide anche la frequenza dei gravi fatti di cronaca, contro i quali mi sto spendendo personalmente.

Al riguardo rappresento che il Ministero della salute, nella consapevolezza dei punti critici del problema, sta lavorando nell'ottica di superare l'ostacolo della scarsa attrattività di queste scuole di specializzazione, anche attraverso la previsione di un'adeguata remunerazione compatibilmente con le risorse finanziarie che saranno messe a disposizione dal Ministero dell'economia e delle finanze.
Per quanto riguarda, poi, il quesito concernente l'incremento di posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, ricordo che, così come disposto dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, le modalità per il riordino della rete ospedaliera in relazione all'emergenza da COVID-19 rientrano tra le competenze delle regioni e province autonome.
Queste, sulla base delle indicazioni contenute nella Circolare del Ministero della salute del 29 maggio 2020, hanno predisposto appositi Piani di Riorganizzazione, volti a garantire l'incremento di attività in regime di ricovero in terapia intensiva e in aree di assistenza ad alta intensità di cure.
Tutti i Piani di potenziamento ospedaliero delle regioni e province autonome sono stati approvati con decreto del Direttore Generale della Programmazione Sanitaria di questo Ministero e hanno superato le verifiche degli Organi di controllo.

Ogni mese, le regioni e le province autonome trasmettono al Ministero della salute i dati al fine di consentire il monitoraggio e lo stato di avanzamento di ogni singolo intervento del programma.
Al riguardo, lascio agli atti della Commissione e a disposizione dell'Onorevole interrogante la tabella con il dettaglio dello stato di realizzazione dei posti letto, con i dati relativi alla terapia intensiva e alla terapia semi intensiva, nonché con l'indicazione della percentuale dei posti letto realizzati, alla data del più recente monitoraggio al momento attuale disponibile (31 luglio 2024)".



19 settembre 2024
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