Che fine hanno fatto i nuovi Lea? De Filippo: “Testo a Palazzo Chigi. Poi alle Camere per i pareri”

Che fine hanno fatto i nuovi Lea? De Filippo: “Testo a Palazzo Chigi. Poi alle Camere per i pareri”

Che fine hanno fatto i nuovi Lea? De Filippo: “Testo a Palazzo Chigi. Poi alle Camere per i pareri”
Così il sottosegretario alla Salute rispondendo a Marialucia Lorefice (M5S) che chiedeva lumi sul varo del provvedimento e anche conferme sulla presenza nei nuovi Lea dell'endometriosi. Su quest'ultimo punto De Filippo ha detto che  l'endometriosi è stata inserita nell'elenco delle patologie croniche ed invalidanti limitatamente agli stadi clinici III e IV della classificazione ASRM. 5 Stelle: “Lorenzin aveva detto che era tutto ok a dicembre di due anni fa”

"La Conferenza delle Regioni e Province autonome ha approvato, in data 7 settembre 2016, l'intesa al Dpcm recante l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. Il provvedimento, allo stato, è all'esame della Presidenza del Consiglio dei Ministri che curerà la trasmissione al Parlamento per il prescritto parere delle competenti Commissioni parlamentari, tenuto conto che, come è noto, si tratta di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri". Così il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, ieri ha fatto il punto della situazione rispondendo in commissione Affari Sociali ad un'interrogazione di Marialucia Lorefice (M5S) riguardante i ritardi nella pubblicazione del decreto di aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e sull'inclusione nei medesimi dell'endometriosi.  
 
"All'interno dell'aggiornamento complessivo dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) previsto dal Patto per la Salute 2014-2016 – ha spiegato il sottosegretario – è stato proposto l'inserimento della endometriosi nell'elenco delle patologie croniche ed invalidanti limitatamente agli stadi clinici III e IV della classificazione ASRM: i dati di letteratura disponibili stimano che questi stadi clinici riguardino il 10 per cento delle pazienti. Le prestazioni di specialistica ambulatoriale concesse in esenzione si limitano a quelle appropriate per le esigenze assistenziali di monitoraggio della patologia, in considerazione della estensione della malattia stessa".
 
"Colgo l'occasione per rassicurare che i livelli essenziali di assistenza consentono l'erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria nei confronti di tutte le patologie e che nei nuovi LEA vengono inserite nuove patologie sottoposte a specifica tutela: in particolare, tra le malattie croniche ed invalidanti 6 nuove patologie, mentre tra le malattie rare oltre 110 nuove entità, tra singole malattie rare e gruppi", ha concluso De Filippo.
 
In sede di replica Marialucia Lorefice (M5S) ha rammentato che gli impegni ribaditi dal sottosegretario circa la decisione di ricomprendere, in sede di aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), anche l'endometriosi nell'elenco delle patologie croniche ed invalidanti, erano già stati enunciati in passato, sia dall'attuale sia dal precedente ministro della salute. Osserva quindi che potrà dirsi soddisfatta solo se tale promessa, a suo avviso di carattere propagandistico, sarà tempestivamente trasformata in misure concrete. Ribadisce pertanto come il nodo centrale sia costituito dall'effettiva presentazione alle Camere dello schema del decreto del presidente del Consiglio dei ministri concernente l'aggiornamento dei Lea. 
 
“A dicembre 2014 il ministro Lorenzin aveva già annunciato l'aggiornamento dei Lea e la loro imminente approvazione. A giugno 2015, rispondendo a una nostra interrogazione, riferiva che l'endometriosi era stata inserita nella proposta di aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza. Il 19 marzo 2016 il ministro faceva il medesimo annuncio tramite social. Sono trascorsi due anni e siamo ancora fermi a bozze di decreto che circolano sui media, con il governo che continua a parlare di testo del Dpcm pronto, di elenco delle malattie aggiornate, di burocrazia. Questa situazione è inaccettabile e la definiremmo una “barzelletta” se non fosse che tantissime donne che soffrono quotidianamente attendono una risposta concreta. Alle chiacchiere seguano fatti”, hanno poi ribadito i 5 Stelle in una nota stanmpa diffusa al termine della seduta.
 

03 Novembre 2016

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